Libro verde UE sulla gestione dei rifiuti organici biodegradabili

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Varazze, 19.11.2009.

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Libro verde UE sulla gestione dei rifiuti organici biodegradabili

un modo intelligente di disfarsi dei rifiutiNel contesto della riduzione dei gas ad effetto serra, è opportuno studiare una gestione ottimale dei rifiuti organici biodegradabili nell’Unione europea. A tal fine, la Commissione europea procede ad una valutazione della gestione dei rifiuti organici biodegradabili, in vista di un’eventuale proposta.

Il presente Libro verde intende migliorare la gestione dei rifiuti organici biodegradabili,i quali comprendono:

    * i rifiuti organici biodegradabili di parchi e giardini;
    * i rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio;
    * i rifiuti prodotti dagli impianti dell’industria alimentare.

Si tratta di un concetto nuovo nella legislazione, che si distingue dai rifiuti biodegradabili nella misura in cui i rifiuti organici biodegradabili non includono la carta.

In vista di preparare il terreno al dibattito sulle possibilità di migliorare la gestione di questi rifiuti, il Libro verde traccia un bilancio sui diversi generi di gestione esistenti, sull’utilizzo da parte degli Stati membri di questi diversi generi di gestione, sul loro impatto sull’ambiente, la salute, l’occupazione e l’economia, nonché sugli strumenti giuridici attuali che regolano tali sistemi di gestione.

La raccolta differenziata.

Questo sistema consiste nella raccolta dei rifiuti di cucina insieme ai rifiuti solidi urbani indifferenziati. In tal modo il potere calorifico dei rifiuti solidi urbani può essere utilizzato per produrre un compost di elevata qualità e facilitare la produzione di biogas.

Secondo le stime, il potenziale globale dei rifiuti organici biodegradabili raccolti in maniera differenziata è pari a 150 kg per abitante l’anno. Attualmente invece, solo il 30% di questo potenziale è utilizzato. È opportuno sviluppare questa tecnologia al fine di generare più compost, contribuendo al ripristino dei terreni e alla copertura delle discariche. Un quantitativo maggiore di compost sarebbe benefico anche in agricoltura.

Tuttavia l’ottimizzazione di questo sistema può rivelarsi complessa, perché verrebbe a mutare le abitudini dei cittadini.

La messa in discarica.

Questo metodo è il più utilizzato tra i nuovi Stati membri, pur essendo la soluzione meno appropriata rispetto ad altri sistemi di trattamento dei rifiuti.

La messa in discarica ha un impatto ambientale considerevole. La decomposizione dei rifiuti organici biodegradabili produce infatti metano (gas ad effetto serra) e genera sostanze in grado di contaminare il suolo e le acque sotterranee. Le discariche generano inoltre bioaerosol, odori e disturbi visivi. Occupano altresì una grossa quantità di spazio, rappresentando una perdita irrecuperabile di risorse e terreni.

La direttiva relativa alle discariche di rifiuti permette di inquadrare il trattamento dei rifiuti organici biodegradabili. Impone infatti che determinate categorie di rifiuti organici biodegradabili siano escluse dalla messa in discarica.

L’applicazione della direttiva relativa alle discariche di rifiuti permetterà di rendere quest’alternativa economicamente meno vantaggiosa nel futuro.

L’incenerimento.

L’incenerimento dei rifiuti organici biodegradabili si svolge generalmente insieme a quello dei rifiuti solidi urbani. Tale metodo può essere considerato o come un recupero di energia o come un’operazione di eliminazione.

Questo processo è molto diffuso tra gli Stati membri. L’incenerimento dei rifiuti organici biodegradabili può avvenire mediante cogenerazione di energia elettrica e termica con condensazione dei gas di scarico, al fine di recuperare l’energia.

L’incenerimento dei rifiuti solidi urbani contenenti rifiuti biodegradabili genera gas ad effetto serra e altre sostanze inquinanti come le diossine. La direttiva sull’incenerimento dei rifiuti permette ugualmente di limitare le emissioni provenienti dai rifiuti solidi urbani.

Dal punto di vista economico, l’incenerimento richiede investimenti più elevati, ma può offrire buone economie di scala e non richiede la modifica dei sistemi di raccolta dei rifiuti solidi urbani esistenti. Questo metodo è redditizio perché permette di recuperare l’energia.

Il trattamento biologico.

Tale trattamento comprende il compostaggio e la digestione anaerobica. Il compostaggio può essere classificato come una forma di riciclaggio, quando il compost è utilizzato sul terreno e le colture, mentre la digestione anaerobica è un tipo di recupero dell’energia.

In Europa la richiesta di compost varia soprattutto in base alle esigenze di miglioramento del terreno. La domanda potrebbe crescere in misura considerevole per effetto della politica europea in materia di protezione del suolo. La direttiva quadro rivista relativa ai rifiuti stabilisce dei criteri qualitativi in questo settore.

È difficile stabilire un costo globale in termini di tecnologie per il trattamento biologico, a causa della diversità delle tecniche produttive e poiché i costi dipendono anche dal mercato per i prodotti ottenuti. Tuttavia, si possono ottenere dei ricavi dalla vendita del compost e dal recupero di energia fornito dalla digestione anaerobica.

Opzioni di gestione di rifiuti organici biodegradabili a confronto.

Il Libro verde sottolinea la molteplicità di opzioni per una gestione ottimale dei rifiuti organici biodegradabili. Il bilancio ambientale delle varie opzioni disponibili per la gestione di questi rifiuti dipende da fattori locali, tra i quali i sistemi di raccolta, la composizione dei rifiuti, le condizioni climatiche, il potenziale d’uso di vari prodotti derivati.

I vantaggi del sistema di gestione prescelto per questo genere di rifiuti dipendono in larga misura da:

    * la quantità di energia recuperabile,
    * la fonte da cui proviene l’energia,
    * la quantità, qualità e uso del compost riciclato,
    * il profilo di emissioni degli impianti per il trattamento biologico.

Contesto.

Dopo un periodo di stabilizzazione, il volume dei rifiuti organici biodegradabili rischia di crescere all’interno dell’Unione europea. È quindi opportuno rafforzare le politiche in materia di prevenzione di questo genere di rifiuti al fine di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra.

Verso la fine del 2009 la Commissione presenterà eventuali proposte per la gestione dei rifiuti organici biodegradabili.

Fonte: Europa – Sintesi della legislazione dell’UE

Libro Verde della Commissione europea: la gestione dei rifiuti organici biodegradabili nell’Unione europea online.

Il direttivo.

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Questo articolo è stato pubblicato il 19 Nov 2009 alle 20:26 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, Attualità, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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