Varazze: Celebrato in Piazza Beato Jacopo il rito del ‘Confeugo’ 2009

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Varazze, 19.12.2009.                                                  Home page

Celebrato in Piazza Beato Jacopo il rito del
‘Confeugo’ 2009

Varazze_Piazza Beato Jacopo_Confeugo_2009Oggi, sabato 19 dicembre l’Associazione Culturale ‘U Campanin Russu’ e la Confraternita di N.S. Assunta, con la collaborazione dei figuranti del corteo storico di Santa Caterina, vestiti con gli antichi costumi del ‘300 hanno celebrato, nella caratteristica piazza Beato Jacopo, la cerimonia del “Confeugo”. Antica usanza culturale ligure nata a Genova, probabilmente prima del XIV secolo; sospesa e ripresa più volte nel corso degli anni, per disposizioni dei governanti e grazie all’interesse di studiosi e persone appassionate delle tradizioni, impegnati a scoprirle, rinverdirle e conservale per trasmetterle a  chi verrà dopo di noi.

Un doveroso pensiero è stato rivolto dagli ufficianti, al compianto illustre concittadino, Benedetto Tino Delfino, al quale va il merito di aver riproposto questa storica usanza qui a Varazze.

Il corteo dei figuranti è partito dall’Oratorio di N.S. dell’Assunta, preceduto dal rombo del tamburino e dagli alfieri, per raggiungere la piazza dove, dopo il saluto rivolto al Sindaco dal Presidente dell’associazione culturale “U Campanin Russu”, il poeta dialettale Mario Traversi e la risposta del primo cittadino al pubblico presente, è stato ripetuto il rito dell’accensione del ceppo augurale di alloro, che anche quest’anno è bruciato a modo, elevando un fumo dritto verso il cielo.

Nel rispetto della tradizione il Signor Sindaco, Prof. Giovanni Delfino, ha spezzato il pane, offerto insieme alle noci, al pandolce genovese, focaccia ligure e un bicchiere di moscato, ai numerosi varazzini e turisti presenti, per il brindisi augurale.

I festeggiamenti sono poi continuati nel pomeriggio all’Oratorio di N.S. dell’Assunta alle ore 16.30, per celebrare il Natale Vazin, con gli stessi ed altri protagonisti.

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Questo articolo è stato pubblicato il 19 Dic 2009 alle 22:47 ed è archiviato nelle categorie - Benedetto "Tino" rag. Delfino, - U Campanin Russu, Attualità, CITTADINI EMINENTI:, E: GALLERY, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

2 commenti

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Da /Savonanews/ di Lunedì 21 Dicembre 2009 – Varazze: Confuoco, il rito che volle lo storico Tino Delfino

Fu Benedetto “Tino” Delfino, che con caparbietà ripropose a Varazze la storica usanza del “Confeugo” che da tempo era caduta in disuso. Morto ottantenne nello scorso anno, Tino Delfino fu giornalista de “Il Secolo XIX” con l’incarico di corrispondente dalla sua città, ricercatore, studioso, storico e collezionista di antichi testi e preziosi modellini delle imbarcazioni prodotte dai Cantieri Baglietto, presso i quali aveva lavorato per decenni.

La celebrazione del rito si è svolta, come accaduto a Savona, sabato scorso. L’associazione culturale “U Campanin Russu”’ e la confraternita di N.S. Assunta, con la collaborazione dei figuranti del corteo storico di Santa Caterina, vestiti con gli antichi costumi del 1300 hanno celebrato nella caratteristica piazza Beato Jacopo l’antica usanza culturale ligure nata a Genova, probabilmente prima del XIV secolo, sospesa e ripresa più volte nel corso degli anni per disposizioni dei governanti e grazie all’interesse di studiosi e persone appassionate delle tradizioni, come fu Tino Delfino, impegnati a scoprirle, rinverdirle e conservale per trasmetterle ai posteri. m. pi.

21 Dic 2009 alle 19:33
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Da /Il Ponente/ – Celebrato a Varazze il rito del ‘Confeugo’ 2009

Sabato 19 dicembre l’Associazione Culturale ‘U Campanin Russu’ e la Confraternita di N.S. Assunta, con la collaborazione dei figuranti del corteo storico di Santa Caterina, vestiti con gli antichi costumi del ‘300 hanno celebrato, nella caratteristica piazza Beato Jacopo, la cerimonia del “Confeugo”. Antica usanza culturale ligure nata a Genova, probabilmente prima del XIV secolo; sospesa e ripresa più volte nel corso degli anni, per disposizioni dei governanti e grazie all’interesse di studiosi e persone appassionate delle tradizioni, impegnati a scoprirle, rinverdirle e conservale per trasmetterle a chi verrà dopo di noi. [Continua … ]

22 Dic 2009 alle 08:51

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