Porti turistici in Liguria anni settanta – 05

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Varazze, 7.10.2006.                           Home page

Studi e progetti di porti turistici in Liguria all’inizio degli anni settanta.

Evoluzione delle nautica in Italia: porti turistici come “sistema”.

Andora Porto turistico di Andora

Continuiamo la pubblicazione dedicata allo studio sui porti turistici ed approdi in Liguria, realizzato dal Centro Studi Unione Camere di Commercio della Liguria nel lontano 1972, riportando alcune considerazioni sull’evoluzione della nautica da diporto in Italia:

“Abbiamo visto come l’evoluzione del turismo nautico si traduca in una consistente domanda di approdi e come tale domanda si sia scontrata, nel nostro Paese, con una offerta già  oggi ampiamente insufficiente; il che determina il concentrarsi oltre limite della domanda stessa nelle poche infrastrutture esistenti, generalmente non specializzate.

Formulata l’ipotesi di voler alimentare il processo di crescita di una nautica turistica per una larga categorica di utenti e al fine di recepire le correnti di traffico (e le capacità  di spesa attuali e potenziali) oggi deviate verso zone mediterranee di pari vocazione turistica, ma adeguatamente attrezzate, restano da definire le possibili soluzioni del problema, tenendo conto del suo potenziale contenuto in tema di diversificazione e qualificazione delle funzioni turistiche del litorale.

Esso, infatti, non potrà  essere risolto con la predisposizione “sic et sempliciter” di attrezzature ricettive per una domanda in espansione, in quanto investe direttamente o indirettamente questioni più generali attinenti l’assetto del territorio e, non da ultimo, la ripartizione delle risorse tra consumi pubblici e consumi privati(la possibilità  di intervento privato nel settore, sostituivo ““ sulla base dell’esperienza francese ““ dei pubblici poteri “˜quale emerge dalla constata insufficienza degli stanziamenti Statali e dalla limitata capacità  di spesa delle Amministrazioni locali’ pone infatti l’accento sulle scelte di fondo connesse all’utilizzo dei beni demaniali ovvero alla disponibilità , anche esclusiva per un determinato periodo di tempo ““ ma compatibilmente con le esigenze del pubblico uso ““ di zone di costa e di mare territoriale perché su di esse vengano realizzati e gestiti gli impianti di approdo specializzati).

Ne discende, in primo luogo l’esigenza dell’unicità  definitoria dei criteri (giuridici, economici, tecnico-urbanistici) cui i piani di realizzazione dei singoli porti dovranno attenersi; quindi, la predisposizione – a livello regionale e interregionale ““ di un piano d’insieme che riconsideri unitariamente i singoli progetti nell’ambito della più generale programmazione delle attività  territoriali e turistiche.

La presentazione dello studio sui porti e approdi in Liguria (realizzato da Unione Camere di Commercio della Liguria), continua con il sesto spot.

La presentazione dello studio sui porti e approdi in Liguria (realizzato da Unione Camere di Commercio della Liguria), continua con il sesto spot.

Questo articolo è stato pubblicato il 07 Ott 2006 alle 15:56 ed è archiviato nelle categorie - Porti Turistici Anni Sessanta, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o effettuare un trackback dal tuo sito.

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