Cronache di Natale di suor Daniela Maccari – Missionaria Comboniana

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Varazze, 1.12.2020.                                 Home page

Cronache di Natale di suor Daniela Maccari – Missionaria Comboniana

«Presi come siamo dai problemi che affliggono l’Occidente del benessere, alle prese con un Virus che ci impone la verifica del nostro quotidiano e un ritorno forzato, ma foriero forse di una necessaria rinascita morale e spirituale, pubblichiamo quanto ci invia la missionaria Comboniana suor Daniela Maccari di Varazze, che ormai da una vita. Opera nel terzo … e quarto mondo. Ha conosciuto guerre in Mozambico e miseria in molti altri luoghi. Adesso è a Quito in Ecuador, e vive l’atmosfera di altri Natali, senza dubbio diversi, poveri, ma ricchi di quello che noi abbiamo perduto in Occidente … .»  –  (Mario Traversi)

Cronache di Natale di suor Daniela Maccari.

Sono tanti, in missione, i momenti in cui la vita si fa più intensa, come volesse rispondere alla promessa di Gesù: “Chi ha lasciato padre, madre, casa, amici… riceverà il centuplo…” che, senza aspettarlo nel cielo, si riceve, con una buona percentuale già qui in terra.

Natale, vissuto con popolazioni del nord o del sud del mondo, sulla sierra o nella costa tropicale, in Africa, in Europa o in America Latina, non perde da nessuna parte la sua bellezza, perché chi nasce e rinasce in questo evento è la Vita stessa, Gesù, il Messia.

Sono tanti e tutti diversi i Natali della mia vita missionaria dei quali desidero condividerne alcuni con voi durante questo Avvento che ci prepara a quello del 2020 così diverso, e per quasi tutti i popoli del mondo.

Mozambico – Natale di fuoco

« “O nubi, piovete dall’alto! O cieli, mandateci il giusto” Isaia …
E’ il 1992, Anno della Pace in Mozambico firmata a Roma due mesi fa. Passo la notte a Warrica, a 12 km dalla missione, dove c’è pure la comunità di Komakoma. Siamo tutti qui, cristiani e catecumeni, adulti e bambini, radunati in una grande capanna cappella illuminata appena da poche candele e piccole lampade a petrolio, ed è in questa celebrazione dove intuisco con gioia che la Chiesa è davvero Madre.

Rinascono nel battesimo 14 bambini-bambine, e la comunità è felice, anche se non si era mai visto prima, che sia stata una donna a battezzare. A me la gioia delle parole e dei gesti del sacramento che trasmette la grazia: Bernardo, Amina, Felipe … “Io ti battezzo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”, esperienza sempre nuova e ricca di significato, alla quale abbiamo inserito, secondo l’antico rito, il pizzico di sale, segno e simbolo del sapore della parola di Dio e un’unzione abbondante di crisma profumato sulla schiena del bambino, importante nella cultura del popolo.

Dopo la celebrazione liturgica della Notte e del Battesimo, attendiamo il nuovo giorno all’aperto, sotto un cielo tutto stelle, tra danze, canti e qualche sonnellino stesi sulle stuoie.

Al primo barlume di luce rientriamo in cappella per la liturgia del giorno di Natale. Ancora canti, preghiere, danze e tutta la Parola di Dio della festa, proclamata in makuwa, la lingua locale, e condivisa da tutta la comunità che commenta, loda, prega… E, al termine delle celebrazioni religiose, una colazione-pranzo fatta di riso, condito con un intingolo arachidi macinate, erbe e lenticchie.

Quest’anno, però, è anche tempo di grande siccità. Il cielo è chiuso, il calore aumenta. E’ un Natale di fuoco, non più quello delle armi, grazie a Dio, ma di una temperatura senza pietà. La gente ha sete, l’acqua sempre più scarsa e lontana. La terra si spacca e i germogli del mais, del miglio, della cassava chinano il capo e soccombono.

La vita dipende ora dalla pioggia che il Signore può mandare a un popolo che ha sofferto tanto nei lunghi 16 anni di guerra. “O nubi, piovete dall’alto! O cieli, mandateci il giusto”.

E il miracolo avviene. Dopo due mesi di cielo senza una nube, arriva la pioggia. Il caldo si fa sempre più umido, di giorno e di notte.

Il cessate il fuoco ha ridato forza al popolo e con nuova energia, a colpi di zappa, uno dietro l’altro, uomini, donne e bambini, aprono la terra, seminano mais, fagioli, arachidi, piantano mandioca … La speranza scende con il seme nella terra. Pace e pioggia la trasformeranno in cibo, vita, festa.»

(Sr. Daniela Maccari – misionera comboniana)

. Suore Missionarie Comboniane: … Il dono della Ministerialità Sociale in un mondo che soffre.

Questo articolo è stato pubblicato il 01 Dic 2020 alle 23:36 ed è archiviato nelle categorie Attualità, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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