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8 Aprile 2009

Paul Connett alla libreria Ubik di Savona

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Varazze, 7 aprile 2009.

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clip_image01261Paul Connett
alla libreria Ubik di Savona

IL TEORICO DELLA STRATEGIA
“RIFIUTI ZERO” PAUL CONNETT ALLA LIBRERIA UBIK DI SAVONA

mercoledì 8 aprile  Ore 17,30
Incontro con il teorico di “rifiuti zero” – PAUL CONNETT

“Rifiuti Zero,una strategia realizzabile anche a Savona”

“Principi Internazionali della Strategia Rifiuti Zero”

Il prof Paul Connett, ideatore della strategia “rifiuti zero”(tutti i materiali dovranno essere riciclabili al 100%), Professore Emerito di chimica ambientale e tossicologica alla Saint Lawrence University di Canton (New York), presenta la sua teoria contestualizzando nella realtà savonese e ligure i  principi di Rifiuti Zero recentemente codificati in un documento internazionale nel corso del “5° meeting internazionale di ZWIA (Zero Waste International Alliance).

La questione dello smaltimento di rifiuti è una delle sfide più complesse della nostra epoca. Partiti dalle discariche, passati per gli inceneritori, condizionati dalle proposte di ciclo integrato; molte realtà locali oggi optano per  al’esperienza di “zero waste – rifiuti zero”.

Lo “zero waste” è un traguardo ambizioso, una strategia ambientale basata sulla considerazione che lo smaltimento dei rifiuti non è un problema tecnologico ma un problema di progettazione industriale e di responsabilità delle comunità sociali, dei produttori e distributori, dei referenti politici. Secondo Connett, se un prodotto non ha altri impieghi oltre a quello iniziale, allora non dove essere realizzato, in sintesi se non può essere ridotto, riusato, riparato, ricostruito, riattato, rivenduto, riciclato o biodegradato, allora dovrà essere ristretto, ridisegnato o rimosso dalla produzione. Questa filosofia è stata già sposata da grandi colossi economici come la catena di distribuzione americana Wall Mart, Hewlett Packard, l’Apple, la Xerox Corp. Nel caso della Wall Mart l’aver sposato lo zero waste philosophy le garantirà un risparmio pari a 500 milioni di dollari l’anno.

In Canada ad esempio l’industria della birra usa contenitori di vetro riutilizzabili da 50 anni, con un recupero del 98% ed usa gli stessi contenitori almeno 18 volte, risparmiandosi un costo industriale, e per il recupero e la pulizia dei contenitori impiega 2000 addetti. Una tale concezione dei rifuti è assolutamente in antitesi con l’utilizzo delle discariche e degli inceneritori di qualsiasi tipo e generazione (dissociatori, gassificatori, torce al plasma, centrali elettriche o cementifici alimentati a rifiuti); rifiuti zero non ammette la produzione di CDR. L’esperienza di città come San Francisco e New York, o come Novara, per restare in Italia, ci dimostrano che la realizzazione di Rifiuti Zero è solo una questione di responsabilità, volontà e cultura. Per raggiungere rifiuti zero nel 2020, avverte Connett, bisogna cominciare da adesso nel modo giusto.

La proposta di Connett per Savona: “raccolta differenziata in crescita continua con separazione dell’umido alla fonte, il residuo non deve SPARIRE all’interno di impianti dove viene trattato tutto insieme, non deve essere bruciato o buttato in discarica: va selezionato e studiato. Piattaforme di selezione vicino alle discariche, impianti di compostaggio collegati alla filiera agricola, centro di ricerca per studiare la composizione del residuo ed individuare materiali e prodotti critici. Al posto di un inceneritore, che fornisce pochi posti di lavoro, meglio attivare tante attività di riciclo, riparazione, riuso. Più lavoro e più tutela dell’ambiente. In tempi di crisi Rifiuti Zero è più che mai un’opportunità”.

Una nota sull’argomento da un lettore di Savona:

Da “La Stampa” rubrica – La parola ai lettori. – Rifiuti bruciati in centrale, una denuncia

In attesa dell’incontro con il Prof. Connett dell’8 Aprile sul Progetto “Rifiuti zero” alternativo alla pericolosa combustione dei rifiuti, denunciamo il la circostanza che il Piano provinciale dei rifiuti prevede la pericolosa combustione del «cdr» (combustibile derivato da rifiuti) nelle centrali a carbone (Vado Ligure) e nei cementifici. Gli Ambientalisti savonesi del Moda e i Medici per l’Ambiente Isde di Savona, a tutela della salute della popolazione, prendono posizione contro il Piano Provinciale dei Rifiuti approvato nel Giugno 2007 che dichiariamo «non ecosostenibile» in quanto, pur non prevedendo l’inceneritore provinciale, di fatto promuove la pericolosa combustione dei rifiuti come «cdr» per produrre energia (circa 40.000 tonnellate/anno su un totale di 200.000 t/a di rifiuti) in industrie locali quali cementifici, centrali a biomasse, centrali a carbone come indicato con chiarezza nel Piano. Ricordiamo che vari «cdr», durante la combustione danno origine a «microinquinanti» quali le pericolosissime diossine.

Il direttivo.
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