Varazze – Non la pensi come noi… sei un nemico

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
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Varazze, 10.10.2007.

PonentevarazzinoNews

villacroce3.jpgNon la pensi come noi”¦
sei un nemico

Scoprire che di essere stati esclusi non piace a nessuno, noi non rappresentiamo la “classica” eccezione e ci siamo rimasti male, quando abbiamo scoperto che, i rappresentanti di Forza Italia di Varazze, hanno fatto pubblicare online le loro considerazioni sulla decisione del Signor Sindaco, avv. Antonio Ghigliazza, di dichiarare non ammissibile il referendum sul retroporto, dopo che era stata autorizzata la raccolta delle firme, che ha visto i consiglieri promotori impegnati per tre mesi.

Non vogliamo scendere nel merito della questione, è stata da noi ampiamente dibattuta in precedenti news pubblicate online, ma soffermarci sul preoccupante fenomeno di una mentalità  che, adoperando un termine attuale quanto fastidioso, sembra essere più di “casta” che di sinistra piuttosto che di centro o di destra: se non la pensi come noi, sei da escludere, da ignorare, da tenere lontano e, forse, sei anche un nemico”¦del popolo e della città .

Non siamo avvezzi a trasformismi, non l’abbiamo fatto finora e non lo faremo in futuro. Sempre chiari e diretti, con l’unico scopo di sensibilizzare le forze politiche, tutte, ad adoperarsi per migliorare la vivibilità  nel nostro quartiere e nella città . Merito che ci riconosciamo senza attendere che lo facciano altri, lo meritiamo sicuramente! L’operatività  del comitato è pubblica ed a disposizione di tutti sulla rete telematica, in un blog che è regolarmente visitato da tante persone e registra oltre tremila contatti ogni mese. Limpidezza e coerenza sono il nostro impegno a favore del quartiere e della città .

Ciò puntualizzato, riportiamo il pensiero di Forza Italia di Varazze, pubblicato online da “Uominiliberi“, a beneficio di quanti seguono il nostro lavoro, confermando la disponibilità  a divulgare comunicati e commenti, che riguardano il confronto politico sulla riqualificazione del quartiere, anche se noi auspichiamo un possibile riavvicinamento delle posizioni, per il nostro bene.

Firmato: Il direttivo. 

A proposito di cemento, case per ricchi e il libro di LUGARO

VARAZZE: FORSE IN SPAZZATURA PIà™ DI 2000 FIRME PER IL REFERENDUM
QUI LA POLITICA SI àˆ MOSSA MA IL GIUDIZIO POPOLARE FA PAURA
 
Come si è appreso dagli organi di stampa locali, l’attività  delle forze di opposizione di Varazze, negli ultimi mesi, è stata caratterizzata da una lunga e faticosa raccolta di firme per indire una consultazione referendaria che si è conclusa con la consegna di ben 2.357 firme di residenti al Segretario Generale del Comune di Varazze in data 10 settembre 2007.
 
Il motivo di questo impegno è volto a tentare di attenuare gli effetti negativi di una grande operazione immobiliare che l’Amministrazione Comunale vorrebbe attuare sulle aree retro portuali varazzine che comprendono le superfici dei cantieri Baglietto, le ex concerie Rocca,  Giuntini e il campo sportivo. Con delibera del Consiglio Comunale n. 4 del 15 febbraio 2007, infatti,  il Comune di Varazze ha assunto un documento di indirizzo “SUI” (studio urbanistico di inquadramento) dell’area. Tale pianificazione prevede una forte edificazione oltre il limiti di cubatura già  previsti dal PUC ed in modo del tutto incoerente, tanto da prevedere un grande hotel di lusso in area demaniale marittima e vicino ai capannoni industriali dei Cantieri Baglietto senza alcuna ponderazione sui riflessi negativi determinati dal notevole incremento del carico insediativo.
 
Il 22 maggio 2007, cinque consiglieri di opposizione, preoccupati per la situazione, hanno deciso di costituire un comitato promotore di referendum ed hanno inoltrato formale richiesta di referendum consultivo per l’abrogazione della delibera C.C. n. 4 di cui sopra. Il 13 giugno 2007 il Sindaco di Varazze ha comunicato l’ammissibilità  del referendum consultivo (in molti, forse anche il Sindaco, dubitavano che il comitato riuscisse a raccogliere le firme necessarie!) e da quella data è stata avviata la raccolta delle 2000 firme necessarie per indire la consultazione referendaria. Raccolta da effettuare da pubblico ufficiale o consigliere comunale entro 90 giorni, a norma di regolamento.
 
Il 10 settembre 2007 sono state depositate ben 2.357 firme.
 
Il 25 settembre 2007, l’apposita commissione comunale, istituita a norma di regolamento comunale sulla partecipazione dei cittadini e sui referendum, ha accertato che le firme validamente apposte risultavano 2.156. Numero di sottoscrizioni quindi ampiamente sufficienti ad indire il referendum.

Il Comune di Varazze con delibera C.C. n. 44 del 13/08/2007 ha però disposto la revoca della delibera C.C. n. 4 e, sempre in medesima data, con delibera C.C. n. 45 ha approvato un altro S.U.I. della zona interessata, praticamente identico al primo nei contenuti, con l’unico scopo di contrastare e bloccare l’azione referendaria. Con nota del 27 agosto 2007 il Sindaco di Varazze ha comunicato la sopravvenuta improcedibilità  del referendum consultivo poiché, la delibera n. 4, oggetto del referendum, era già  stata revocata dal C.C. in data 13/08/2007. Tale decisione a seguito del parere del segretario generale del Comune di Varazze che ha richiamato la legge 25 maggio 1970 n. 352.

Dopo alcuni giorni si è appreso che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 68 del 16 maggio 1978, aveva dichiarato l’illegittimità  costituzionale dell’art. 39 della legge 25 maggio 1970 n. 352 limitatamente alla parte in cui non prevede che, se l’abrogazione degli atti delle singole disposizioni cui si riferisce il referendum venga accompagnata da altra disciplina della stessa materia, senza modificare né i principi ispiratori della complessiva disciplina preesistente né i contenuti normativi, il referendum si effettui sulle nuove disposizioni legislative.

Tale situazione sembra essere proprio il caso di Varazze ove, a fronte della abrogazione della delibera n. 4/07, sono comunque rimasti in essere i principi che la caratterizzavano poiché il SUI del 13/08/2007 presenta delle variazioni talmente irrilevanti da non modificare i principi ispiratori ed i contenuti essenziali che aveva lo SUI precedente ed al quale si riferisce il quesito referendario.
 
E’ evidente che le idee dei referendari, che puntano a frenare la corsa al cemento e ad avere un maggior ritorno per Varazze, compresi un nuovo campo da calcio (regolamentare, finito ed agibile), una piscina olimpionica ad uso pubblico, un moderno e funzionale polo di soccorso e soluzioni alla viabilità  per tutta la zona, sono condivise ed incoraggiate dalla maggior parte dei cittadini. La prova di ciò è che la richiesta di referendum, per abrogare la delibera del 15 febbraio (a norma del regolamento comunale di partecipazione dei cittadini), è stata sottoscritta da ben 2.357 varazzini iscritti nelle liste elettorali.

Inutile sottolineare lo sforzo fatto dai referendari per essere tra la gente e raccogliere le firme. Varazze conta meno di 10.000 elettori ed il regolamento di partecipazione, che regola queste occasioni, prevede che si debbano raccogliere almeno 2.000 firme di cittadini residenti e maggiorenni. Ciò significa che più del 24 % degli elettori si è esposta con la propria firma per far alleggerire gli effetti negativi di una grande operazione immobiliare e fare in modo che la città  avesse un maggior ritorno.

Nonostante il chiaro segnale politico e di sdegno della città , l’Amministrazione Comunale ha tentato di mettere fuori gioco il referendum con l’adozione di un nuovo SUI (e quindi di una nuova delibera), deliberato con una inimmaginabile “furbata Ferragostana” dal Consiglio Comunale in data 13  agosto u.s. . Con una semplice alzata di mano in Consiglio Comunale, si è tentato di gettare nella spazzatura la volontà  di 2.357 firmatari che vogliono esprimersi democraticamente sul suo futuro.

E’ bene, in ultimo, focalizzare l’attenzione su 2 punti:
1.  se l’Amministrazione avesse voluto effettuare il referendum avrebbe potuto “variare” la delibera n. 4 e non annullarla e proporne una nuova;
2.  il referendum, bisogna ribadirlo, è consultivo. Ciò significa che l’Amministrazione, una volta conosciuto l’esito delle urne, potrà  anche non tenerne conto. Ma perché allora tentare di boicottarlo ad ogni costo? Semplice, se al referendum dovesse vincere il SI, sarebbe una chiara sconfitta elettorale anche per l’Amministrazione. La mole di firme raccolta e l’entusiasmo con cui i cittadini hanno firmato, fa infatti pensare circa un esito scontato a favore dell’abrogazione della delibera e quindi contro l’Amministrazione Comunale di Varazze. – FORZA ITALIA di VARAZZE

Questo articolo è stato pubblicato il 10 Ott 2007 alle 13:43 ed è archiviato nelle categorie COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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