Varazze. Colori di Primavera: Arte in Galleria a Corte di Mare

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Varazze, agg. il 3.04.2017.                            Home page

Colori di Primavera: Arte in Galleria a Corte di Mare

Inaugurata lo scorso martedì 21 marzo a Varazze, nell’accogliente galleria del Centro Commerciale Corte di Mare, in via Montegrappa n.45 a Varazze, la mostra collettiva denominata “Colori di Primavera“, organizzata da Ettore Gambaretto, direttore artistico de “La Casa delle Arti” di Albisola Superiore, si concluderà domenica 2 aprile 2017.

L’esposizione è visitabile nell’orario di apertura del centro commerciale.

Soddisfazione è stata espressa da Ettore Gambaretto per la numerosa e qualificata partecipazione di noti artisti, ben quindici lui compreso: Cristina Mantisi, Mariella Relini, Silano (nome d’arte di Giovanni Mazza), Yenni (nome d’arte di Ermelinda Grisanti), Mariella Tissone, Mirco Colombo, Emilio Beglia, Carla Daneluzzi, Francesco Jiriti, Federica Giorgis, Franz Porta, Art Chetj (nome d’arte di Caterina Galleano), Paolo Silvano Ghersi.

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“Colori di Primavera”: una collettiva d’Arte a “Corte di Mare”: la recensione dello scrittore e critico d’arte Marco Pennone.

«In coincidenza con l’inizio della stagione primaverile, si è inaugurata al Centro Commerciale “Corte di Mare” di Varazze la collettiva “Colori di Primavera”, con il vulcanico ed infaticabile Ettore Gambaretto quale organizzatore e direttore artistico.
Molti degli Artisti partecipanti sono reduci da un’altra importante collettiva: quella abbinata al “Festival del Vento di Spotorno”. E’il caso, ad esempio, di Cristina Mantisi, che ha esibito due efficaci esempi di “Digital Art” (“Alle porte del Sole” e “Come il vento”), specialità di cui è una  delle più preparate rappresentanti sul territorio, coniugando con gusto e competenza classicità e innovazione tecnologica. Di Mariella Relini abbiamo ammirato una tecnica mista, “Fenice”, con riferimento al mitico rinascente volatile; ed un enigmatico e per questo intrigante olio su tela,”Il drappo rosso”: un quadro di quelli che raccontano – o meglio “propongono” – una storia che sta allo spettatore sviluppare a suo piacimento. Silano (nome d’arte di Giovanni Mazza) è presente con alcune tempere: “Barche con lampare e pescatori a riva”, “Vento impetuoso” e “Antica osteria con esposizione di opere d’arte”, quest’ultima significativa in quanto ci ricorda un po’ l’atmosfera che si respirava molti anni addietro in certi nostri locali ai quali gli Artisti facevano dono delle loro opere, che poi venivano osservate e commentate dagli avventori: un’aria che sa di farinata, di trippe, di vino, di fumo, di “Macchiette e osterie della vecchia Savona”, per citare un libro di Giuseppe Cava, il celebre “Beppin da Cà”. Anche la genovese Ermelinda Grisanti è nota con un nome d’arte: Yenni; ci ha portato una visione nordica (“Mulini a vento”); un olio su tela del 1990, “Barche in porto”, ed un coevo piccolo cartone telato, “Scampagnata”, che non ritrae persone intente al “Déjeuner sur l’herbe” caro agli Impressionisti, bensì gli oggetti da queste abbandonati in un prato, lasciando il resto all’immaginazione. Ricca la produzione di Mariella Tissone: “Strìngimi”, un acrilico su tela esposto recentemente all’evento internazionale “Arte Fiera” di Genova; “Il bacio” e “Donna con bambino”, tre opere in cui risalta la figura umana interpretata con calore e sensibilità; e poi “Riflessi di vele”, “Il ritorno” e “Ricordo”, altre tre opere nelle quali emerge invece la grande abilità coloristica della Tissone, che fa quasi “vibrare” le ricche e accese cromìe. Mirco Colombo è un fotografo che ha girato il mondo per cogliere col suo obiettivo natura, volti, luoghi, oggetti, aspetti della multiforme realtà che ci circonda; la Thailandia è stata oggetto di tre foto: una che rappresenta un rituale tipico, la seconda una bambina che beve da una ciotola e la terza una bambina  a mani giunte in un tempio. Altre tre foto per ricordare il viaggio in Laos: una donna e un bambino, una piccola con orecchini e un bambino che punta una pistola di legno: quest’ultimo è veramente uno scatto magistrale, che coglie uno sguardo difficilmente dimenticabile. Emilio Beglia è un po’ il decano degli artisti nostrani. I suoi oli su tela: “Contadino che ara per la semina”, “Paesaggio ligure” (con un viòttolo che conduce ad un promontorio a picco sul mare), “Sogno di Primavera” (con alberi in fiore e casolari) sono l’esaltazione della parca e sobria bellezza del nostro entroterra e sono tutte opere che sarebbero senz’altro piaciute a Camillo Sbarbaro (ricordo che Beglia è anche un apprezzato poeta). Significativo anche un piccolo “Omaggio a Van Gogh”, con un campo fiorito ondulato dal vento e dai riflessi solari. Oltre a Colombo, in questa collettiva c’è un altro esponente della fotografia: ed è stavolta una gentile signora, Carla Daneluzzi. Il suo sensibile obiettivo ha colto alcuni dei più suggestivi animali della savana: elefanti con i piccoli, una giraffa che beve da una pozza in un paesaggio arido, dei ghepardi, delle antilopi, delle zebre. Poi ci sono delle rocce che la luce solare tinge di colori particolari e una magnifica foto di un gruppo di ragazze tribali con un bambino piccolo, dei monili e dei giocattoli in primo piano: una testimonianza etno-antropologica di un mondo che la selvaggia globalizzazione prima o poi farà scomparire. Francesco Jiriti, calabrese trapiantato da una vita in quel di Cairo Montenotte, è sempre stato suggestionato dalle atàviche tradizioni della Magna Grecia e “Piccolo sogno grecanico”, con donne che recano in equilibrio sulla testa dei vasi tipici, ne è un esempio. Questa tecnica mista su tavoletta era stata già esposta nel ’99 a Torino in una importante galleria d’arte, così come “Parete ‘99”, realizzata con materiali vari (legno, gesso, stucco, carta, ceramica, pietra). “Scrittura ‘91”, terracotta con lettere e segni grafici di varia natura, era già stata esposta al Comune di Savona. Jiriti è uno di quegli Artisti che si mettono sempre in gioco e non disdegnano (come il suo conterraneo Silano) di frequentare mercatini e fiere per esibire le loro creazioni ad un pubblico più vasto. E veniamo ora al “patron” della rassegna, il nostro sodale Ettore Gambaretto, che si è riconfermato qui un “caposcuola” nella produzione artistica legata all’Astrologia. Ed ecco “L’occhio di Horus”, un originale acrilico su juta; “I segni magici dei pianeti”, con al centro il Sole e tutto intorno i pianeti raffigurati mediante i loro simboli zodiacali; ed infine “Ofiuco – la tredicesima costellazione”. Ettore è noto anche per le sue “Fontane del benessere”, che trasmettono pace e serenità, e per le sue “Piramidi” che sono un grande accumulatore di energia cosmica; egli ci trasmette questi messaggi un po’ esoterici e occulti anche attraverso l’uso sapiente dei materiali e della loro arcana simbologia. Artista originalissima è Federica Giorgis, che risiede nel magnifico borgo medievale di Villanova d’Albenga e qui a Varazze ha portato “Sistema cromatico”, una realizzazione coperta da brevetto (che viene anch’esso esibito al pubblico) e che è visibile nelle sue suggestive e mutevoli cromìe solo indossando un paio di speciali occhiali polarizzati. Ma la Giorgis ci dimostra di essere anche una brava Artista “tradizionale” con il pastello a matita del 2006 “Tramonto-consapevolezza”, che mi ha ricordato un po’ il grande Munch,, e con una decorazione a china che rappresenta dei fiori e rivela una perfetta simmetria. Piacevole, appropriato e particolarmente suggestivo l’omaggio che Ettore Gambaretto ha voluto tributare a Franz Porta, un pittore post-impressionista nativo di Bergamo (1937-2001), di formazione artistica tedesca (Monaco di Baviera), vissuto in prevalenza a Savona e a Milano e morto ancor giovane in provincia di Bergamo. Ettore ha esposto due opere di Porta di sua proprietà: “Barca sul fiume al tramonto” (olio su tavoletta) e uno dei celeberrimi quadri di “Chierichetti”, soggetto che costituisce un “leit-motiv” nella produzione portiana. Ma proseguiamo con un’Artista che “gioca in casa”: Caterina Galleano, nota anche con il nome di Art Chetj. Assieme alla madre, Demj Canepa, Caterina è una delle presenze artistiche più assidue di tutto il levante savonese. Qui ci offre alcuni dei suoi ormai celebri ritratti a grafite, che colgono proprio l’”anima” dei vari personaggi, alcuni noti (come il cantante Marco Mengoni), altri meno noti, come il giovinetto, il bambino e la bambina. Art Chetj esegue ritratti su commissione o anche di fantasia, e spesso il tratto sicuro e netto a grafite è ingentilito da tenui colori. E concludiamo con un Artista che vive a Genova Pra, Paolo Silvano Ghersi, di cui abbiamo ammirato un “San Giorgio e il drago”, realizzato con tessere di legno da riciclo e impreziosito da una magnifica cornice. Di Ghersi sono presenti anche un “Paesaggio montano” (tecnica mista) e un “Paesaggio sottomarino” (con elementi in rilievo); un “Ritratto di cagnolino” (il cane di proprietà dell’Autore) e una “Bambina con cagnolino”.
Una collettiva ricca di quattordici Artisti di vari stili e tendenze, tutti accomunati da un’identica passione per l’Arte, che la scelta sapiente di Ettore Gambaretto e la disponibilità della Direzione di “Corte di Mare” offrono ad un vasto ed eterogeneo pubblico che, tra un acquisto e l’altro, volentieri si sofferma a guardare e a commentare.» (Marco Pennone, scrittore e critico)

Questo articolo è stato pubblicato il 27 Mar 2017 alle 06:50 ed è archiviato nelle categorie Attualità, E: GALLERY, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE, OPERATORI COMMERCIALI. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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