I Verdi chiedono chiarimenti alla Provincia di Savona sulla mattanza di cinghiali tra le case di Albissola

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Varazze, 21.10.2008.

famiglia-di-cinghiali.jpgPonentevarazzinoNews

I Verdi chiedono chiarimenti
alla Provincia di Savona
sulla mattanza di cinghiali
tra le case di Albissola

Riceviamo dal Gruppo consiliare Verdi regione Liguria e pubblichiamo.

“I Consiglieri regionali dei Verdi Carlo Vasconi e Cristina Morelli, responsabile nazionale del Gruppo Animali dei Verdi, in merito all’assurda mattanza di cinghiali, adulti e cuccioli, avvenuta ieri mattina in mezzo alle abitazioni di Albissola, annunciano che è stata inviata una nota con richiesta di chiarimento alla Provincia di Savona per conoscere le motivazioni di questa grave azione di caccia, fuori da ogni regola, che ha provocato sdegno nella popolazione.

“Come Verdi intendiamo denunciare in primo luogo le modalità  di intervento della Polizia Provinciale ““ dichiarano Carlo Vasconi e Cristina Morelli ““ che, dai racconti degli abitanti della zona di via delle Industrie ad Albissola che numerosi ci hanno contattato, risultano essere state di grave rischio per la sicurezza pubblica poiché gli agenti hanno sparato in pieno giorno tra le abitazioni, inoltre desideriamo sapere chi ha autorizzato l’uccisione degli animali, tra cui tre cuccioli,  e per quali motivi.
Siamo stupiti che la Polizia Provinciale, che dovrebbe conoscere bene l’etologia dei cinghiali, non abbia pensato a soluzione alternative non cruente e non rischiose per gli abitanti della zona, gli agenti dovrebbero sapere bene come allontanare gli ungulati che, a quanto ci risulta e per quanto espongono noti etologi di fama nazionale, non sono animali cosଠferoci ed aggressivi.

Un fatto che aggrava maggiormente la situazione è che, in base alle  testimonianze dei presenti, un gruppo di abitanti aveva iniziato a spingere i cinghiali verso le alture, probabilmente sarebbero riusciti ad allontanarli se non fosse iniziata l’incomprensibile sparatoria da parte degli agenti.

La diffusione di questi ungulati negli anni passati è stata incrementata da ambienti del mondo venatorio per il loro “divertimento”, – concludono i consiglieri Verdi – la gestione degli stessi da parte dell’amministrazione provinciale dovrebbe essere mirata, secondo le norme, ad un controllo etologicamente corretto che preveda al primo punto metodi non cruenti, non certo cosଠviolenti come è accaduto ieri ad Albissola per i quali vogliamo risposte chiare e assicurazioni che in futuro fatti del genere non accadano più”. Genova, 21 ottobre 2008.”

Riportiamo articolo sull’argomento di “Il Secolo XIX“ del 21/10/2008 – Albissola bis cinghiali.

Albissola. Come la mattanza dei tonni. Ad Albissola un’intera famiglia di cinghiali, due adulti e due cuccioli, è stata abbattuta dalla Polizia provinciale in un recinto a poche decine di metri dalle abitazioni di via Delle Industrie. Altri due cuccioli sono riusciti a sfuggire al mirino degli agenti, ma è esplosa la polemica per un intervento effettuato vicino alle case e senza che i cinghiali rappresentassero un reale pericolo per gli abitanti. Colpi di fucile che rimbombavano in mezzo ai condomini, una battuta di caccia in piena regola a due passi dalla strada, il cui traffico è stato temporaneamente bloccato dagli stessi agenti per motivi di sicurezza. Una scena che ha fatto scattare la rabbia di un gruppo di abitanti e la dura presa di posizione da parte dell’Enpa.

E in serata si è rischiato lo scontro fisico, quando una pattuglia della polizia provinciale è tornata in via Delle Industrie dopo che uno dei cuccioli sopravvissuti è stato investito da un’auto ed è fuggito ferito nella boscaglia. Gli agenti sono arrivati insieme ai vigili del fuoco, ma un gruppo di abitanti, una dozzina, è sceso in strada per sbarrare loro il passo ed evitare una nuova sparatoria in mezzo ai palazzi. Non sono mancati attimi di tensione, poi l’esito nullo delle ricerche del cucciolo ferito ha fatto tornare a casa la maggior parte delle persone.

Il caso era nato ieri mattina, quando una telefonata alla polizia provinciale aveva segnalato la presenza di un gruppetto di cinghiali entrati da un’apertura nella recinzione di un terreno incolto nei pressi del viadotto autostradale. Una pattuglia della polizia provinciale ha individuato gli ungulati, due adulti e quattro cuccioli, ed ha fatto scattare il piano di abbattimento. Una scelta quasi obbligata, per timore che potessero rappresentare una minaccia per gli abitanti. Gli agenti hanno caricato i fucili a canna liscia direttamente con la “palla secca”, una pallottola particolare che, una volta colpita la preda, non esce dal corpo e quindi riduce il rischio di danni collaterali. Per motivi di sicurezza due agenti si sono piazzati ai capi della strada per bloccare il traffico ed impedire ai passanti di avvicinarsi. E poi è iniziato il tiro al bersaglio.

Una scena che ha lasciato di sasso gli stessi abitanti della zona. Qualcuno aveva chiesto agli agenti se avessero intenzione di sparare anche ai cuccioli. «Sଠcerto!», è stata la risposta, ma è stata considerata come una battuta. Invece, quando è stato premuto il grilletto e nelle vie della zona sono riecheggiati gli spari, i presenti hanno capito che stavano facendo sul serio.

«Sembrava la mattanza dei tonni – racconta Roberto Scarlata, un dipendente del Comune che ha assistito alla scena -. Ma non potevano utilizzare sonniferi e riportare quegli animali nei boschi? Hanno fatto del tiro al bersaglio, anche sui cuccioli, sventrandoli con le pallottole. Sparavano vicino alle case e all’autostrada. Il vero pericolo erano loro, mica i cinghiali».

«Pensavamo che fossero arrivati per recuperarli e riportarli nei boschi – ha raccontato una signora -, invece si sono divertiti a sparare contro quei cinghiali bloccati nel recinto. Sono contenta che almeno due dei cuccioli siano riusciti a scappare». «D’accordo che gli ungulati sono parecchi e bisogna contenerne il numero – aggiunge un vicino -, ma era proprio necessario mettersi a sparare cosଠvicino alla strada e alle case? Non si potevano catturare? Inoltre con quelle pallottole ne hanno fatto scempio, i cuccioli erano sbudellati».

Alle 11,30 era tutto finito. L’Enpa in una nota scrive: “Chiederemo agli organi di vigilanza di verificare se non era possibile, nel rispetto della sicurezza, procedere alla cattura degli animali ed alla loro liberazione altrove. La presenza di cinghiali vicino agli abitati diviene sempre più frequente e, invece di sparare loro con facilità , sarebbe ora di insegnare alla gente che questi animali non sono pericolosi e basta conoscere un poco della loro etologia per incontrarli tranquillamente, come ha ricordato lo scienziato Giorgio Celli”. Giovanni Vaccaro.

Il direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 21 Ott 2008 alle 15:57 ed è archiviato nelle categorie Ambiente, Attualità, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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