Varazze – La statua di Santa Caterina merita la giusta attenzione

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Varazze, 05.01.2008.

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La statua di Santa Caterina
merita la giusta attenzione

All’inizio eravamo soli a gridare forte e chiaro il disappunto per l’artistico scoglio adoperato come basamento per la statua di Santa Caterina, appositamente realizzato, ci aveva spiegato l’Assessore G.B. Busso, senza peraltro riuscire a convincerci, per amalgamarsi con i massi posti a protezione delle adiacenti dighe portuali; ma col tempo altre voci si sono levate a dare maggiore forza e peso al dilagante senso di disagio, mancava però quella finalmente oggi giunta di Angelo Regazzoni, il nipote di chi aveva materialmente contribuito a disegnare e far realizzare l’originario piedistallo.

Cosଠscrivevamo nel post – Una migliore sistemazione per la statua di Santa Caterina“Il monumento alto otto metri (due la statua e sei il piedistallo in monolito di pietra dell’Isola d’Elba), voluto dal Dott. Giuseppe Massone, che allora guidava i Caterinati, con l’aiuto dei concittadini e dell’Amministrazione Comunale, venne sistemato sul molo foraneo del porto nel 1966. Benedetto dai Monsignori Mario Ismaele Castellano, Arcivescovo di Siena, e Giovanni Battista Parodi, Vescovo Diocesano. Opera commissionata allo scultore Ettore Mariani di Pietrasanta che si è avvalso anche della qualificata collaborazione del noto Caterinato varazzino Angiolino Ragazzoni, testimone ora centenario ma sempre attento a quanto succede nella sua città .”

Possibile, ci siamo chiesti nell’autunno del 2007, che le lamentele e segnalazioni per la poca attenzione riservata al monumento voluto per ricordare la devozione dei varazzini a Santa Caterina, arrivano solo a noi?

Abbiamo allora deciso di fare un’indagine tra i nostri concittadini per cercare di capire se realmente la sostituzione del piedistallo, la nuova ubicazione che vede la statua non più rivolta con il suo sguardo protettivo ad abbracciare contemporaneamente la città  e chi entra ed esce dal porto, la mancanza di adeguata illuminazione e di una aiuola di rispetto, creavano disagio e costituivano motivo di disapprovazione. Quanto scoperto ci ha profondamente turbato, tanto da condizionare l’impegno che tutt’oggi anima il lavoro sociale di questo sodalizio.

Dall’indagine è infatti emerso unanime indignazione per il trattamento riservato al monumento tanto caro a tutti i varazzini e pure a molti affezionati turisti, ma anche che la maggior parte dei contattati si riconosceva nel detto: “E’ inutile contraddire chi pensa di sapere tutto lui e per di più detiene il potere”.

Siamo orgogliosi di aver saputo superare facili tentazioni e di aver resistito imperterriti fino ad assistere a molteplici prese di coscienza, trasversali alle appartenenze politiche; un valore assolutamente irrinunciabile per un popolo democratico ed evoluto.

Continueremo l’azione di sensibilizzazione intrapresa perché convinti della sua utilità , e perché ci riteniamo gratificati dalle tante iniziative di dialogo e confronto già  avviate o in preparazione, che si stanno sempre più diffondendo in città .

Condividiamo quanto scritto da Angelo Regazzoni su “Il Secolo XIX” di oggi, articolo che riportiamo a piè di lista e ci piace fare rileggere, a voi che ci seguite, la bella poesia dedicata a Santa Caterina, in occasione del suo riposizionamento sul molo di sottoflutto del nuovo porto varazzino, dal concittadino Silvio Craviotto:

A Santa Caterina da Siena patrona di Varazze e d’Italia
di Silvio Craviotto

Tu, Caterina, vigili sul porto,
ed accogli col gesto e con lo sguardo
benedicente chi ritorna, auspichi
buon viaggio per chi parte.

La tua nobile
figura, come stele d’ideale
tempio, s’alza sul mare e su di un cielo
benigno a Te ed a noi alta si staglia.

Vigila, Catainin, sul nuovo porto,
Tu, messaggera di virtù e di pace.
Ci guardi silenziosa eppure parli
un linguaggio indicibile d’Amore.

Da “Il Secolo XIX“  Santa Caterina «statua al buio» – Polemica a Varazze.

La statua di Santa Caterina, patrona della città , dopo il suo contestato riposizionamento sulla diga di sottoflutto della “Marina”, non è stata più illuminata. Molti fedeli lo ritengono quasi un affronto e sono pronti a dare vita a un comitato (come quello che negli anni ’60 donò la statua alla città , ndr) che «colmerà  la grave dimenticanza». Non piace neppure il nuovo basamento. Chi lo ha voluto (tecnici della Marina e Comune) si è beccato la “Torta in faccia”, rubrica di lettere pungenti pubblicate dal “Giornalino di Varazze e delle frazioni”.

«La statua – hanno scritto anche alcuni esercenti al Secolo XIX – di notte è avvolta dalle tenebre. Sino a quattro anni fa, quando il porto era comunale, molti si recavano a passeggio sul molo di sovraflutto e sostavano, magari per un breve momento di riflessione, ai piedi del bellissimo e slanciato monumento sul quale era stata collocata la statua in marmo. Che aveva almeno un bagliore di luce sul volto. Oggi, è buia».

Contestate, come detto, anche l’ubicazione e il nuovo basamento. «Chi ha scelto di posizionare la statua sul molo di sottoflutto – si legge nella rubrica del periodico – merita una torta in faccia. Anzitutto, nessuno fra Marina, Comune e Caterinati ha avuto il buon senso di conservare il monumento sul quale era posata la statua. A causa della nuova collocazione è poco visibile anche di giorno e utilizzata addirittura come appoggio per le bici! Santa Caterina merita di essere riposta più in alto e tornare ad essere, anche simbolicamente, il faro che accoglie i naviganti e veglia sulla città ». Angelo Regazzoni.”

Precedenti post sull’argomento:

Varazze – Non piace lo scoglio per Santa Caterina

Diversa sistemazione per la statua di Santa Caterina da Siena

Una migliore sistemazione per la statua di Santa Caterina

Il direttivo.
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Questo articolo è stato pubblicato il 05 Gen 2009 alle 21:18 ed è archiviato nelle categorie Attualità, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Un commento

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Da “Il Secolo XIX” del 6 gennaio 2009 – Vince la protesta. Sarà illuminata la statua di Santa Caterina alla Marina di Varazze L’assessore Giovanni Busso ha assicurato che nei prossimi giorni verrà sistemato un faretto sul basamento.

VARAZZE. Le proteste e le richieste di decine di fedeli varazzini hanno sortito l’effetto voluto. La statua marmorea raffigurante Santa Caterina, collocata sulla diga di sottoflutto della “Marina”, verrà illuminata.

Ovviamente, solo con un piccolo faretto posto alla sua base e diretto verso il volto, ma quanto basta per renderla più visibile e dare significato alla sua presenza di protettrice dell’approdo, come recita la targa-ricordo.

Lo anticipa l’assessore Giovanni Busso, che respinge al tempo stesso le contestazioni avanzate da decine di persone circa la nuova ubicazione, tipo e forma del basamento sul quale è stata posata. Altri varazzini chiedono: «Che fine ha fatto il monumento originario? Era stato donato alla città grazie ad una sottoscrizione popolare, così come la statua. Si sono davvero perse le sue tracce? Attendiamo una risposta».

Giovanni Busso (che conserva nel portafoglio le immagini di S. Caterina e S. Giovanni Bosco, ndr) prende atto della richiesta di illuminazione e precisa di aver «seguito personalmente la nuova sistemazione della statua all’interno del porto. Dopo il “parcheggio” nella piazza della banchina centrale, è stata scelta la collocazione che sembra più consona, ovvero sulla banchina della parte di approdo riservata alle barche “comunali” e in una posizione identica a quella originaria, con lo sguardo rivolto verso levante».

Risolto il caso della mancata illuminazione della statua di santa Caterina, restano in piedi le proteste e le polemiche riguardanti il basamento e la scelta del materiale per quello attuale. «Circa la scelta del basamento – conclude Busso – vorrei precisare che ciò che è avvenuto in piena sintonia con l’associazione dei Caterinati e con il parere positivo dei tecnici della Marina di Varazze. La base è dello stesso materiale con cui sono costituite le opere di difesa della banchina di sottoflutto, più vicina alla città e anche meno esposta ai marosi. La richiesta di illuminarla è legittima e non penso esistano problemi ad esaudirla». Angelo Regazzoni.

07 Gen 2009 alle 21:56

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