Varazze – San Nazario ricorda De Andrè con ‘Faber nel vento’

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Varazze, 11.01.2009.

piazza-fabrizio-de-andrePonentevarazzinoNews

San Nazario ricorda De Andrè
con “Faber nel vento”

Si moltiplicano le iniziative per ricordare Fabrizio De André nel decimo anniversario della sua scomparsa. San Nazario, grazie all’intraprendenza dell’Associazione Gente Comune, lo fa in maniera decisamente singolare con la preparazione di un video e con centinaia di testi delle canzoni di De Andrè. Fogli appesi ad una corda tirata nelle piazza a lui dedicata nel cuore del quartiere di ponente, a disposizione dei varazzini e dei turisti.

L’invito degli organizzatori: prendete i testi che più preferite e portateli a casa per leggerli e meditarli in tutta tranquillità  e, se volete, appendetene di vostri, quelli che più vi piacciono e volete condividere con altri appassionati.

varazze-faber_nel_ventoRiportiamo un collage di fotografie di piazza De Andrè e di via San Nazario, appositamente addobbate con i testi delle canzoni appese, per l’appunto al vento, e ringraziamo quanti hanno collaborato all’iniziativa.

Rassegna stampa a ricordo dell’Autore in occasione del decennale della sua scomparsa:

Da “La Stampa“ – L’11 gennaio 1999 si spegneva Fabrizio De Andrè. In occasione del decennale della sua morte proponiamo una selezione video delle sue canzoni. Ascoltatele e votate la vostra preferita. [Continua …]

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Da “La Stampa“ – 11/1/2009 – IL RICORDO – Una canzone d’amore per De André

Stasera l’appuntamento con il programma “Che tempo che fa” dedicato al cantautore genovese nel decennale della scomparsa – Fabio  Fazio.

Da giorni sono immerso in Fabrizio De André per prepararmi all’appuntamento di Che tempo che fa stasera. A dire il vero, di televisivo non dovrebbe esserci poi tanto se non il fatto che il concerto sarà  accessibile a tutti quelli che vorranno. Considero questa occasione come un regalo e un privilegio del mio lavoro e come me, ne sono certo, chi vi parteciperà , tanti ma non tutti quelli disponibili e che per banali ragioni di tempo la trasmissione non riesce ad accogliere e con cui desidero scusarmi. Sento come tanti di avere un debito con De André, sento di dovergli dire grazie e di dovergli molto per avere decisamente contribuito alla mia formazione. E se su De André non si contano le iniziative e i tributi è perché evidentemente siamo in moltissimi ad avere questo medesimo sentimento di affetto, stima e riconoscenza.

Del resto De André è stato ed è ancora di tutti e dunque mi pare che una volta tanto debba essere consentito a tutti di avvicinarlo e che sia opportuno accettare senza riserve la quantità  di parole che tivù, radio e giornali gli stanno dedicando. Ho letto molto di lui nel tentativo di individuare una chiave originale alla serata ma ho presto capito quanto questa esigenza fosse una pretesa velleitaria. E cosଠmi sono accorto che l’unica maniera vera, lontana da ogni retorica per poter trattare di De Andrè al presente, è affidarsi alla sua opera. Alle sue canzoni. Anche su queste è già  stato detto tutto e nessuno pretende di aggiungere qualcosa. Perciò penso convenga abbandonarci all’ascolto delle parole e della musica grazie alla interpretazione di moltissimi artisti suoi amici e colleghi. Durante le prove ho avuto modo ancora una volta di stupirmi di fronte alla ricchezza dell’opera di De Andrè. A ogni ascolto si fanno nuove scoperte, le canzoni non smettono mai di raccontare, ci svelano a ogni esecuzione un particolare in più, qualcosa di cui non ci eravamo accorti sino a quel momento. Ciascuno può trovarvi qualcosa di nuovo, come accade con la migliore poesia o di fronte a un capolavoro della pittura. Credo che sia questa la caratteristica principale per riconoscere un’opera d’arte: una sorta di inesauribilità .

Mi permetto di suggerire questo approccio all’opera di De André: disponiamoci all’ascolto come se ogni volta fosse la prima e vedrete quante sorprese ci verranno incontro. Ci sono parole ricorrenti che accompagnano il nome di De André: una di queste è «libertà » come atteggiamento individuale, spesso accompagnata da «anarchia» intesa invece come atteggiamento sociale o, se si vuole, politico. Non è da tutti vivere obbedendo a due parole tanto impegnative, farle diventare principi irrinunciabili, confini invalicabili della propria esistenza. De Andrè ci è riuscito e tutta la sua opera ci invita a sentirci liberi dalla paura degli altri e soprattutto dalla paura dei nostri pensieri e delle nostre debolezze. Tutta la sua opera è un unico esercizio di perdono o se si preferisce una sola canzone d’amore scritta e cantata da chi lo ha riconosciuto nella sua forma più alta: quella della «pietà  che non cede al rancore».

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Da “La Stampa“ – NEL DECENNALE DELLA MORTE E LUNEDI’ UNO SPECIALE RADIOFONICO – Le scuole savonesi ricordano De Andrè.

Sono molte le iniziative che da oggi a lunedଠricordano il decennale della scomparsa di Fabrizio De Andrè.

Varazze – «Faber nel vento». E’ l’iniziativa che si svolgerà  sabato oggi e domani tra via San Nazario e la piazzetta a lui dedicata. Sarà  stesa una corda dove saranno appesi centinaia di fogli recanti i contenuti delle canzoni del cantautore genovese. L’invito degli organizzatori è singolare: «”Rubate” i testi che più vi piacciono. Se potete, appendete i vostri preferiti».

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Da “Il Secolo XIX“ – 11 gennaio 2009 – Per sempre Faber – di Renato Tortarolo.

Fabio Fazio stasera dedica uno speciale al cantautore nel decennale della morte: «Niente commemorazioni, lui è con noi»

C’è una specie di magia in certe ricorrenze. Quando tutti ormai aspettano il peso del ricordo, succede che il tempo prenda una curvatura diversa. E le parole, talvolta la musica, abbiano più forza del rimpianto. àˆ quanto succederà  stasera, quando Fabio Fazio e Dori Ghezzi, ospite di “Che tempo che fa” dalle 20.10 su Raitre, faranno ascoltare le canzoni di Fabrizio De Andrè in un lungo concerto, spezzato in più parti d’Italia e del mondo, per il decennale della sua scomparsa.

Probabilmente ha ragione Fazio, e con lui Ivano Fossati: il rimpianto non si addice al cantautore che meno ha concesso alla fragilità  dell’ovvio e meno all’impudenza di chi pretende di omologare persone, esistenze, in una parola la Storia. «Non non parlo da conduttore televisivo, ma da semplice ascoltatore per dire che De André è stato ed è tuttora parte integrante della mia formazione» spiega Fazio «intendo quella adolescenziale , quando si scelgono i libri che poi ti accompagneranno per tutta la vita. La sua musica, in questo senso, è al primo posto della mia esistenza».

Si esclude qualsiasi altro totem o simbolo di grandi contenuti: «Assolutamente. De André sarà  sempre al primo posto, seguito dai Beatles che però ho scoperto molto più tardi. Essendo nato nel 1964, quando si sono sciolti avevo solo sei anni, un po’ pochi per farmi un’idea della loro grandezza. Ma nel loro caso si tratta più di un aspetto emotivo che me li fa amare, visto che mi ci sono avvicinato verso i quindici anni».

Nel viaggio di ore che lo avvicina alla trasmissione, Fazio conferma di «considerare De André alla stregua della grande letteratura. Ma per noi liguri c’è ancora molto di più. La sua voce e la sua musica sono qualcosa di impalpabile che abita negli stessi luoghi in cui viviamo noi. àˆ questo il senso che daremo oggi trasmettendo, con centinaia di radio nello stesso momento, “Amore che vieni amore che vai”: ridare all’aria quella voce che mi pare di sentire quando ti trovi a passeggiare per le strade della Liguria. Sembra che qualcuno stia cantando o che ci siano più radio accese. Quei suoni e quelle parole fanno parte del nostro paesaggio».

Ma cos’ha ancora di fortemente ligure, dieci anni dopo, De André?

«Alcuni caratteri tipici, sicuramente, e poi il mare come via di fuga. Un concetto che spiega benissimo Renzo Piano nell’intervista che andrà  in onda stasera fra le 20.10 e le 20.30, prima dello speciale. àˆ un’ idea del mare che ci consente di immaginare l’altrove. Un’idea assolutamente nostra come, del resto, la schiettezza che ci è propria e che a volte può anche sconfinare nella brutalità , un modo avvincente per dire la verità . La schiettezza di Gilberto Govi, la capacità  di fare una battuta falcidiante, ma con lo sguardo di chi sa concentrarsi sulla sostanza delle cose, che poi vuol dire interessarsi alla profondità  delle persone. àˆ da lଠche nasce quell’attenzione che De André ha rivolto agli ultimi».

Lo speciale «sarà  tutto dal vivo, senza un’intervista e nessun tipo di commemorazione, sarà  un concerto con le canzoni di Fabrizio, ma non ci saranno gli amici che uno si aspetterebbe. Perché inevitabilmente avrebbero portato l’aneddotica, invece il ricordo lo affideremo alle canzoni, alle loro reinterpretazioni. E di queste parleremo con Dori Ghezzi, nulla di più. Sarà  un grande abbraccio, molto simile a un tributo d’amore».

Come ha detto Fossati, il rimpianto è stato il sentimento che ha accompagnato questi dieci anni «e io aggiungo che non è nemmeno il caso di commemorare De André, ma piuttosto di trascorre una serata fantastica insieme a lui. Alle sue idee, ai contenuti che ci si augura possano ancora trovare altre espressioni, in un mercato che blinda qualsiasi forma si sperimentazione al punto da renderla vana». E sulla forza visionaria delle canzoni di Faber, «anche in tempi di apparente smarrimento come quelli che viviamo, direi che quelle più intimiste hanno un’urgenza più alta. àˆ chiaro che un brano come “Khorakhan锝 sembra scritto ieri. E cosଠ“La domenica delle salme”. Ma “La canzone dell’amore perduto” o “Dolcenera” sono quelle che alla fine, nei momenti di solitudine quando si fanno i conti con se stessi, sono l଻.

Ma qual è oggi l’aspetto più moderno di De André che si è sempre diviso fra il valore dell’anarchia, come lotta contro il potere più invasivo e crudele, e la difesa degli esclusi? «Per me l’aspetto più sorprendente è la libertà  di pensiero che, se non anarchia, qualcuno in questi giorni ha definito autarchia etica. L’ho trovata una bella definizione perché rende l’idea di essere liberi dai conformismi e dalle regole, non aver paura di dire quello che si pensa e soprattutto non aver paura dei propri pensieri, che è diverso dal dirli. Perché se non dichiararli può essere una saggia forma di pudore, non averne paura anche quando tendono a cozzare con altri nostri convincimenti, o con l’opinione comune, è la massima espressione dell’onesta intellettuale. L’aspetto che più di ogni altro mi affascina di De André è ancora questo».

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Da “Il Secolo XIX“ – 11 gennaio 2009 – De Andrè, dieci anni “senza” Faber – Emanuele Capone – di Marcello Zinola.

Un abbraccio lungo dieci anni, dieci anni senza Faber, da molti riscoperto o scoperto, come da parte di molto mondo mediatico, solo dopo la sua scomparsa.

Come uomo dalle mille sfaccettature e, a seconda delle interpretazioni, contraddizioni, ma anche dalle mille realtà  culturali, di curiosità  e ricerca musicale, di poesia in musica, sempre con attenzione agli ultimi, a non essere banale. Attento osservatore, con ironia e disincanto, della realtà .

A suo modo, come scrisse lui stesso, un fidanzato di “Signorina Anarchia”, lui figlio della Genova cosiddetta bene, che seppe raccontare la Sardegna e il Supramonte del suo sequestro, la voglia di rivolta, il disincanto di fronte a chi giudicava (“…per quanto vi crediate assolti, siete tutti coinvolti”…), l’ironia dell’interpretazione di Brassens.

Ci sarebbero molti modi per ricordare, interpretare, raccontare, Fabrizio De André, scomparso dieci anni fa. Fabrizio impara a suonare la chitarra durante una vacanza in Sardegna,Natale 1955-56 (archivio Fondazione Fabrizio De Andrè Onlus). Con il rischio, concreto, di commettere il peccato più odiato da Faber, la retorica e l’ipocrisia.

Pochi giorni fa il “suo” negozio, quello inventato da Gianni Tassio un’altra figura scomparsa anni fa (Gianni Tassio), diventato nel tempo una sorta di museo “alla” De André, è diventato patrimonio pubblico. Acquistato dal Comune di Genova.

Nel cuore di dove un “illuso andava a chiederle di maritare”. quella via Del Campo delle Bocche di Rosa, della “puttana”, parola proibita, che oggi il comune vorrebbe come vigilanti della sicurezza, a letto (nel senso di chiudere bottega) dopo il Tg della sera.

Chissà  se Faber avrei mai immaginato questo. Chissà  il Faber a suo modo religioso e con una grande speranza espressa in una delle sue opere migliori, dedicata ai Vangeli, dove ci sono testi e interpretazioni in cui la durezza e la dolcezza, formano un mix incredibile che dona, ogni volta, un emozione diversa nell’ascolto.

FABER, L’OMAGGIO DIECI ANNI DOPO

DOMANI SERA DAL PORTO ANTICO A CHE TEMPO CHE FA

Cristiano De Andrè e Mauro Pagani al Porto Antico di Genova. Saranno loro con Creuza De Ma a chiudere la trasmissione, da Nave Italia, che Fabio Fazio dedica a Faber. Collegamento diretto che il “popolo” di Faber seguirà  in diretta su Rai3. Il collegamento chiuderà  lo speciale, ma non è aperto al pubblico.

Gli amici della Pfm saranno al Teatro De Andrè di Casalgrande (Reggio Emilia), Giovanna Zucconi al Centro Studi Fabrizio De Andrè dell’università  di Siena.

RADIO 19 E FABER, DOMENICA LE CANZONI

LUNEDI’ UN SMS AL 3351981919 PER ASCOLTARE UNA CANZONE DI DE ANDRE’

Anche Radio19, la radio del Secolo XIX, parteciperà  all’iniziativa di Fazio: domenica sera, alle 22.45, nel giorno della scomparsa di Fabrizio De André, la nostra emittente trasmetterà  la canzone “Amore che vieni, amore che vai”; lunedà¬, inoltre, ogni ora verrà  trasmessa come “disco del Secolo” una canzone di De André fra quelle richieste dagli ascoltatori al 3351981919.

DA FAZIO UN CAST DI STELLE PER RICORDARE FABER DOMENICA SERA DALLE 20.10

Un cast di stelle, da Lucio Dalla a Ivano Fossati, da Andrea Bocelli a Vinicio Capossella e Nicola Piovani, sarà  in studio con Fabio Fazio e Dori Ghezzi, domani sera dalle 20.10 alle 23.50 su Rait Tre per Fabrizio 2009, lo speciale di “Che tempo che fa” per ricordare Fabrizio De Andrè a dieci anni dalla sua scomparsa.

Spiega Fabio Fazio: «Fabrizio 2009 vuole ricordare il grande Faber – come gli amici chiamavano De Andrè – con la sua musica e con il sorriso, una festa cui parteciperanno Luciana Littizzetto e Antonio Albanese insieme a tanti amici. In studio ci saranno Lucio Dalla, Gianna Nannini, Franco Battiato, Antonella Ruggiero, Andrea Bocelli, Vinicio Capossela, Nicola Piovani, Eugenio Finardi, Samuele Bersani, Piero Pelù, Edoardo Bennato, Massimo Bubola, Tiziano Ferro, Ivano Fossati». Non solo: in collegamento dal cimitero di Spoon River (Lewiston, Illinois) parteciperà  anche Jovanotti, mentre Roberto Vecchioni sarà  alla scuola Fabrizio De Andrè di Peschiera Borromeo, Cristiano De Andrè e Mauro Pagani al Porto Antico di Genova, la Pfm al Teatro De Andrè di Casalgrande (Reggio Emilia), Giovanna Zucconi al Centro Studi Fabrizio De Andrè dell’università  di Siena.

ECCO COME FUNZIONERANNO TRASMISSIONE E COLLEGAMENTI

Super ospiti in studio, da Lucio Dalla a Ivano Fossati, da Battiato a Gianna Nannini, Nicola Piovani, ma anche inviati molto speciali, da Jovanotti a Vecchioni al figlio Cristiano De Andrè, spediti a raccontare emozioni in diretta dai luoghi simbolo della vita e dell’opera del grande Faber. Per ricordare Fabrizio De Andrè , nel giorno in cui ricorrono i dieci anni dalla morte, Fabio Fazio chiama a raccolta i grandi nomi della canzone d’autore italiana, tutti coinvolti nello Speciale Fabrizio 2009 in onda domani sera dalle 20.10 su Raitre.

Un appuntamento «più emotivo che televisivo», sottolinea il conduttore.

Che a raccontare il rapporto tra il più amato e rimpianto dei cantautori e Genova, chiama persino Renzo Piano con una intervista che farà  da prologo alla trasmissione condotta per l’occasione insieme con Dori Ghezzi. Tanti ricordi e re-interpretazioni d’autore delle canzoni più belle e più amate del genovese, tanti artisti che reinventano De Andrè e gli ridanno voce, ma nessuno spezzone di immagini tv con i suoi concerti.

La voce calda e inconfondibile di Faber si ascolterà , ad effetto, in un solo momento della serata, dieci minuti di poesia ed emozione tra le 22.40 e le 22.50 con Amore che vieni e amore che vai, che sarà  trasmessa in contemporanea, nella sua versione originale, anche da 300 emittenti radio.

Mentre in studio le note della canzone saranno accompagnate da immagini in diretta delle città  italiane, sorta di simbolico abbraccio, dice Fazio, per ricordare che De Andrè, genovese trapiantato in Sardegna, costituisce ancora oggi un raro esempio di appartenenza a tutti. In studio, con il conduttore e Dori Ghezzi (ma non mancheranno Antonio Albanese e Luciana Littizzetto che anzi insieme a Lalla Pisano leggerà  le parole di Le Nuvole), ci saranno Lucio Dalla, Gianna Nannini, Franco Battiato, Antonella Ruggiero, Andrea Bocelli, Vinicio Capossela, Nicola Piovani, Eugenio Finardi, Samuele Bersani, Piero Pelù, Edoardo Bennato, Massimo Bubola, Tiziano Ferro, Ivano Fossati. Poi gli inviati: Jovanotti sarà  nel cimitero di Spoon River, nell’Illinois, da dove canterà  Il Suonatore Jones; Roberto Vecchioni sarà  a Peschiera Borromeo nella scuola `Fabrizio De Andre´` e cantera´ Tutti morimmo a stento; Cristiano De Andrè e Mauro Pagani saranno al Porto Antico di Genova da dove canteranno Creuza de ma; dal Teatro F. De Andrè di Casalgrande (Reggio Emilia) si collegherà  la Pfm, che canterà  Bocca di Rosa; inviata al Centro Studi Fabrizio de Andrè dell’Università  di Siena ci sarà  Giovanna Zucconi.

Affidata a Mark Harris, musicista di lungo corso e collaboratore di De Andrè, come la maggior parte dei componenti della house band (Rosario Iermano, Ellade Bandini, Michele Ascolese, Claudio Pascoli, Pier Michelatti), la confezione musicale della serata. «Degli infiniti modi possibili per raccontare Fabrizio De Andrè ho scelto quello che mi è sembrato più opportuno – spiega Fazio – far accompagnare le esibizioni degli artisti da riflessioni che nascono proprio dai temi tipici delle sue canzoni, la guerra, l’amore, gli umili, Genova, il mare, la religiosità , cosଠda formare alla fine della serata una sorta di piccolo vocabolario di De Andrè ad uso e consumo di tutti noi».

ELENCO E SCHEDA DEGLI ARTISTI CHE RICORDERANNO FABER

Ecco l’elenco delle canzoni di Fabrizio De Andrè e degli interpreti che le eseguiranno domani.
Fabrizio De André

Le nuvole, Luciana Littizzetto e Lalla – Don Raffaè, Lucio Dalla – Via del campo, Gianna Nannini – Girotondo (collegamento da Peschiera Borromeo, Istituto Statale Comprensivo F. De Andrè), Roberto Vecchioni – Inverno, Franco Battiato – Bocca di Rosa (collegamento dal teatro F. De Andrè, Casalgrande Reggio Emilia), Premiata Forneria Marconi – Ave Maria, Antonella Ruggiero – La canzone dell’amore perduto, Andrea Bocelli – La città  vecchia, Vinicio Capossela – Il suonatore Jones (collegamento da Spoon River), Jovanotti – Verranno a chiederti del nostro amore, Nicola Piovani+Eugenio Finardi – Il bombarolo, Samuele Bersani – Amore che vieni amore che vai, ascolto canzone in contemporanea con le radio – Il pescatore, Piero Pelù – Quello che non ho, Edoardo Bennato e Massimo Bubola – Le passanti, Tiziano Ferro – Smisurata preghiera, Ivano Fossati – Creuza de mठ(collegamento dal Porto Antico di Genova), Cristiano De Andrè+Mauro Pagani.

LA MOSTRA A PALAZZO DUCALE

Non una celebrazione ma un racconto. Un modo per consegnare al futuro un artista senza tempo come Fabrizio De André. CosଠDori Ghezzi, vedova del cantante, ed il critico televisivo Vincenzo Mollica, tra i curatori della rassegna, hanno presentato la mostra dedicata a Fabrizio De André, a 10 anni dalla sua scomparsa, in corso sino a maggio nel Sottoportico del Palazzo Ducale di Genova.

Un lungo racconto d’amore e anarchia. Non una celebrazione ma un racconto. Un modo per consegnare al futuro un artista senza tempo come Fabrizio De André. Dori Ghezzi alla presentazione
La mostra dedicata a De Andrè, a Palazzo Ducale, sta riscuotendo un grandissimo successo. A questo proposito è stata stipulata una convenzione: prezzo scontato (5 euro) valido sino al 3 maggio per i titolari di biglietti per la gara con il Torino e gli abbonati rossoblù di questa stagione.

FABER , ROSSOBLU’ OMAGGIO ALLO STADIO

Il cantautore era un grande tifoso rossoblù e cosଠil Genoa ha deciso di dedicargli un tributo prima della partita con il Torino. Una decina di minuti prima del fischio d’inizio verrà  letto un messaggio mentre sui maxischermi comparirà  una foto di De Andrè e poi partirà  un video, della durata di circa 3 minuti, in cui si succederanno canzoni (come Cràªuza de mà¤, A’Cumba, Bocca di Rosa, Dolcenera) e immagini di repertorio. L’iniziativa è stata resa possibile dal sostegno della Fondazione De Andrè e da Barabino&Partners. Influenza permettendo, Dori Ghezzi, moglie del cantautore genovese, sarà  ospite in tribuna d’onore insieme ad alcuni amici della famiglia De Andrè.

Ecco il testo del messaggio che verrà  letto allo stadio: «Domenica 11 gennaio 2009, ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Fabrizio De Andrè. Il Genoa Cricket and Football Club, in tutte le sue componenti, insieme all’intera comunità  genoana nel mondo, vuole ricordarlo. Fabrizio è stato un grande genovese, un vero genoano e soprattutto una persona unica. Cantautore, artista, poeta. Ha regalato a intere generazioni emozioni, sentimenti, generosità  e slancio, ostinazione e indipendenza, profondità  di pensiero e libertà  di espressione. Ha amato profondamente la sua città . Noi vogliamo ricordarlo con un momento di festa. Consapevoli che un obiettivo ci ha accomunato e accomunerà  nel tempo: far conoscere e diffondere la storia e le caratteristiche di Genova nel mondo. Grazie Fabrizio».

Il direttivo.

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Questo articolo è stato pubblicato il 11 Gen 2009 alle 16:04 ed è archiviato nelle categorie Attualità, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Un commento

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Da “Il Secolo XIX” del 09 gennaio 2009 – Dedicato a De Andrè

A dieci anni dalla scomparsa di Fabrizio De Andrè si moltiplicano le iniziative per ricordare il grande cantautore genovese. Domenica 11, giorno in cui ricade il decennale, alle 21 al Raindogs di via Chiodo 20r si terrà il concerto tributo “Napo canta De Andrè”.

Lo spettacolo ripercorrerà il repertorio del grande Faber attraverso i suoi brani più conosciuti grazie alla voce di Alberto “Napo” Napolitano, ormai considerato dalla critica il miglior interprete di De Andrè. In scaletta non mancheranno anche i brani più ricercati e meno noti del repertorio del cantautore. Musicista dai primi anni ’90 Napo è stato la voce di molte tribute band dedicate a De Andrè: “Buonenuove”, “Endegu” (la cui voce femminile era una giovanissima Maria Pierantoni Giua), “Umbre de Muri” progetto portato avanti insieme al maestro Armando Corsi, “Faber per Sempre” con il bassista Pier Michelatti e “Attenti al Gorilla”.

Domenica il cantante salirà sul palco affiancato da Davide L’Abbate (chitarra), Fabio Biale (violino, mandolino), Massimiliano Caretta (basso), Antonio Antognetti (piano e tastiere), Diego Scaffidi (batteria).

12 Gen 2009 alle 08:36

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