Varazze – L’acqua come bene comune non può rientrare nelle logiche di mercato

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Varazze, 20.05.2009.

PonentevarazzinoNews

lago-osiglia-270308.jpgL’acqua come bene comune
non può rientrare
nelle logiche di mercato

L’acqua è una risorsa strategica indispensabile alla vita, che richiede la nostra massima attenzione e soprattutto, quella delle istituzioni, che devono garantirne la disponibilità qualitativa e quantitativa, necessaria a soddisfare la sempre crescente domanda.

Governi e Pubblici Amministratori locali sono chiamati a farsene pienamente carico, preparandosi e seguendo le varie direttive esistenti ed in via di definizione, compreso quelle emanate dalla Comunità Europea.

L’acqua, come il sole, sono fonti di vita con una distribuzione sulla terra non uniforme; ci sono, infatti, zone arse dall’elevata temperatura che ne sono prive, altre freddissime e ricoperte da ghiacci perenni o zone umide totalmente allagate. Un problema questo, non da poco conto per i nostri Pubblici Amministratori, in considerazione anche di quanto è successo in passato, proprio per accaparrarsi il dominio di sorgenti e corsi d’acqua. I tempi sono cambiati naturalmente, disponiamo di maggiori tecnologie, di leggi e regolamenti, ma le insidie esistono ancora, eccome se esistono. Fare finta di niente sarebbe sciocco e, trattandosi di un bene indispensabile alla vita, pure criminale.

Abbiamo iniziato ad interessarci dell’argomento con il post “L’acqua è un bene comune”, e continueremo a farlo, in aggiunta a quello da tempo seguito sulla “corretta gestione dei rifiuti”, che ci ha visti per primi denunciare la deriva della gestione savonese, alla presenza delle massime autorità di settore Regionale con l’Assessore F. Zunino, Provinciale con P. Filippi, Comunale con G. Alluto, i Consiglieri regionali C. Vasconi, M. Marcenaro, il Presidente WWF Italia sezione Liguria M. Piombo, la responsabile locale di Rete Nazionale Rifiuti Zero e con la partecipazione straordinaria del Senatore Franco Orsi, più numerosi politici locali, con moderatore dell’incontro il Sindaco di Varazze Avv. Antonio Ghigliazza.

In quella occasione, qualche politico nostrano poco accorto, scarsamente documentato, ideologicamente impuro e malamente guidato, aveva messo in dubbio la nostra competenza ad interessarci del problema rifiuti; siamo certi che oggi, dopo quanto verificatosi in questi ultimi mesi, nessuno oserà più mettere in discussione sacrosanti diritti di noi comuni cittadini.

A trattare l’argomento non siamo soli, questo ci tranquillizza non poco, l’argomento e quello giusto, proseguiremo nel lavoro di ricerca ed informazione, iniziando proprio dalla divulgazione delle iniziative a noi più vicine, affinché chi interessato possa documentarsi direttamente, partecipando a seminari o parlando con chi tratta del tema, come la Lista Civica varazzina di “Gente Comune”, che ci ha inviato un comunicato stampa, a piè di post riportato.

Comunicato stampa del Gruppo regionale Verdi Liguria

Oggetto: Giovedì 21 Maggio 2009: Incontro pubblico a Taggia  “L’acqua bene comune”.

Domani, Giovedì 21 Maggio 2009, alle ore 21, presso Villa Boselli di Arma di Taggia, in via Boselli 1, si terrà un incontro pubblico, organizzato dal Comune di Taggia, Settore Ambiente, in collaborazione con l’associazione “Sanremo sostenibile”, dal titolo: “L’acqua Bene Comune”.

Interverranno l’assessore all’ambiente del Comune di Taggia, Ivan Lombardi e Marco Bersani,membro del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

L’obiettivo dell’incontro sarà quello di mostrare agli amministratori e ai cittadini della nostra provincia le possibilità concrete di difendere un bene unico e prezioso come l’acqua e di riaffermarne con fermezza la gestione pubblica, trasparente e partecipata.

Dal ciclo idrico alla gestione dei rifiuti, dall’energia al consumo del territorio, il tema dei Beni Comuni e quello della loro gestione sono entrati prepotentemente nell’agenda politica degli amministratori della nostra provincia.

I Beni Comuni, per definizione, non possono essere ricondotti a logiche di mercato,l’interesse collettivo non può essere sottomesso al profitto privato e, infine, gli Enti Locali non possono essere svuotati delle loro funzioni di proprietà, controllo e gestione dei servizi locali ad essi connessi. Partendo dal presupposto che l’acqua è un bene comune, diritto inalienabile di ogni essere vivente e che il servizio idrico è un servizio di interesse generale privo di rilevanza economica, da anni in Italia è in corso una battaglia di civiltà in difesa della proprietà e della gestione pubblica e partecipata del Servizio Idrico Integrato.

La cittadinanza è cordialmente invitata.
Per l’associazione “Sanremo sostenibile” – Giuseppe Longo.

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Appello della Lista Civica varazzina “Gente Comune” sull’acqua.

La lista civica di Varazze, certificata a 5 stelle da Beppe Grillo, GENTE COMUNE, ha inserito nel proprio programma amministrativo la difesa dell’acqua come bene pubblico.

Di seguito abbiamo preparato una schematizzazione delle motivazioni per cui è fondamentale battersi perché la risorsa idrica, la cosa più importate per la vita, sia gestita dagli enti pubblici e non sia lasciata in mano a speculatori privati senza scrupoli!

1992 -A Dublino l’ONU in preparazione del primo Vertice Mondiale sull’ambiente, definisce il principio che l’acqua deve essere considerato come “BENE ECONOMICO” e non più “BENE SOCIALE”.

1996 – Le imprese private creano il Consiglio Mondiale dell’Acqua con il sostegno della Banca Mondiale e di molte organizzazioni specializzate dell’ONU Al Forum Mondiale dell’acqua viene definito il seguente principio: l’acqua deve essere trattata come Bene Economico il cui prezzo deve coprire i costi totali ivi inclusi il profitto e la remunerazione del rischio; i servizi idrici devono essere privatizzati.

2000 – La Banca Svizzera privata Pictet lancia il primo fondo d’investimento sull’acqua.

2005 – Nasce ACQUAFED la federazione internazionale delle imprese idriche private il cui scopo è di operare a tutti i livelli nazionali ed internazionali per la difesa e promozione degli interessi delle imprese associate (più di 200 fra le quali l’italiana acque toscane).

2006 – Più della metà delle autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) hanno assegnato in Italia il servizio ad imprese aperte al capitale privato fino al 49%. Il Bloomherg World Water Index  pubblica a fine maggio: “il livello dei profitti degli investimenti nelle imprese idriche negli ultimi 3 anni è stato superiore a quello nelle imprese petrolifere e meccaniche”.

2008 – Il Governo Berlusconi aggiunge l’articolo 23 bis alla legge 133/2008. In questo articolo si impone la privatizzazione di tutte le risorse pubbliche, in particolare l’acqua; si apre il mercato alle multinazionali per il controllo dell’erogazione di acqua. Il testo rimanda alle Regioni la decisione delle modalità contrattuali, ma non esplicita alcun Onere dei privati riguardo la manutenzione ed il ripristino della rete idrica che resta pubblica per far ricadere tutti i costi sulla collettività e garantire ai privati esclusivamente l’utile.

2009 – 28 Aprile il consiglio comunale di Genova vota la fusione tra Iride e Enia: società quotate in borsa con forti partecipazioni private.

Interessante la riflessione di Riccardo Petrella, esperto mondiale sul tema dell’acqua e autore del libro “Il manifesto dell’acqua”: ” …  i Comuni cosa diventano? Cosa diventa il Sindaco? e un Assessore? Diventa membro di un consiglio di amministrazione di una società per azioni che gestisce l’acqua. Come Sindaco sparisce, come Assessori spariscono e i rappresentanti delle istituzioni territoriali pubbliche diventano delle specie di Consiglieri di Amministrazione di imprese private … abbiamo ucciso il Comune!!”

Nel 2020 il rischio è che nel 60% del pianeta non si troverà più acqua potabile: è sotto gli occhi di tutti quello che ha comportato e comporta la speculazione su una risorsa che scarseggia, quello che è avvenuto per il petrolio sarà niente in confronto a quello che vedremo sull’acqua.

Controllare il bene più prezioso alla vita significa avere un potere assoluto sull’umanità.

Allora è fondamentale come cittadini, di Varazze e del Mondo, impegnarsi e battersi per limitare i consumi domestici anche attraverso interventi istituzionali, per riconvertire lo sviluppo, per  rieducare i governi a considerare pubblico ciò che è un BENE COMUNE E CHE STA PER ESAURIRSI: L’ACQUA.

I DIRITTI UMANI NON POSSONO E NON DEVONO ESSERE NEGOZIABILI, sta a NOI, con le nostre azioni quotidiane riappropriarci della NOSTRA VITA.

Precedente post sull’argomento:

L’acqua è un bene comune

Il direttivo.
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Questo articolo è stato pubblicato il 20 Mag 2009 alle 20:31 ed è archiviato nelle categorie Ambiente, Attualità, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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