Approvato dalla Regione Liguria l’atto di indirizzo per la gestione del ciclo dei rifiuti.

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Varazze, 4 luglio 2009.

PonentevarazzinoNews

Approvato dalla Regione Liguria l’atto di indirizzo per la gestione del ciclo dei rifiuti.

varazze_40709_ore_1030La Regione Liguria ha approvato la proposta di delibera, relativa all’atto di indirizzo, contenente i criteri per la redazione del Piano d’ambito e per l’organizzazione, nel periodo transitorio, dei servizi e degli assetti impiantistici di gestione rifiuti, con il voto contrario del Centrodestra e precisazioni da parte dei Verdi Carlo Vasconi, Cristina Morelli e di Luigi Cola (PD).

Cosa dire …; sarà anche vero che “la Giunta Biasotti in cinque anni ha aumentato la raccolta differenziato del 5%, mentre la Giunta Burlando ha conseguito un più 5% in soli due anni”, ma chissà perché tutto questo e pure i distinguo tra le Provincie amministrate da uno o dall’altro, non ci tranquillizza, ci mette di malumore e ci indispettisce.

Sulla gestione dei rifiuti in Liguria ci sono troppi ritardi; inutile farfugliare o arrampicarsi sui vetri: idee poco chiare e particolari interessi frenano ogni valida iniziativa. Abbiamo ancora molto da fare e tutti insieme, indipendentemente da idee e ideologie politiche, se vogliamo recuperare il tempo sprecato in infinite discussioni, che hanno agevolato pochi a discapito di molti.

In questo contesto, diventa un obbligo plaudire all’iniziativa degli agenti della polizia municipale di Varazze, per aver comminato sanzioni a sette ristoratori, colpevoli di aver abbandonato ingombranti sacchi di rifiuti fuori dai cassonetti. Iniziamo da qui, da Varazze, dimostriamo di voler veramente trovare una soluzione al pressante problema costituito dai rifiuti, gestiti male o per nulla già fin dalle nostre case, attività commerciali ed aziende.

Non facciamoci illusioni; l’impresa non sarà semplice, basta fare un giro per la città, vedere cosa lasciamo vicino ai cassonetti (vedere foto allegata scattata sabato 4 luglio alle ore 10.30) e ci rendiamo subito conto del duro lavoro che attende chi ha responsabilità istituzionali e quanti, come noi, si adoperano da tempo, con costanza e perseveranza a cercare di sensibilizzare la cittadinanza e i politici.

Siete invitati a darci una mano, ce posto tutti, il lavoro non manca, serve solo buona volontà e un poco del proprio tempo per dare l’esempio: iniziamo a gestire correttamente i rifiuti che produciamo, chi ci sta vicino prima o poi ci seguirà! E per i responsabili delle istituzioni? Facciamogli sapere che non sono soli e cosa ci aspettiamo che facciano.

Per approfondire:

Da “Il Ponente” – Liguria, gestione ciclo rifiuti: passato tra le polemiche l’atto regionale di indirizzo. 

Con 19 voti favorevoli e 7 contrari (del centrodestra) è stata approvata dal Consiglio della Regione Liguria la proposta di delibera relativa all’atto di indirizzo contenente i criteri per la redazione del Piano d’ambito e per l’organizzazione, nel periodo transitorio, dei servizi e degli assetti impiantistici di gestione rifiuti. La discussione del provvedimento ha dato origine in aula ad un animato confronto tra maggioranza, favorevole all’atto d’indirizzo, e opposizione, contraria al provvedimento, sul problema dei rifiuti e della raccolta differenziata.

La filosofia che ha animato la stesura del documento è stata spiegata dall’assessore all’Ambiente, Franco Zunino, che ha anche risposto alle critiche mosse dalla minoranza: “Ringrazio i consiglieri perché comunque le osservazioni sono state serene e incentrate sulle problematiche. Come ha detto Vasconi, non siamo qui a mettere in discussione il piano regionale, dovremo poi farlo, ma qua siamo in una situazione dove esiste un piano del 2000. Qualsiasi impianto comporta una parte di rifiuti inerti che andranno nella discarica di servizio. La raccolta differenziata della Liguria adesso è al 22,70%. Rispondendo a Plinio, la Giunta Biasotti in cinque anni ha aumentato la raccolta differenziato del 5%, mentre la Giunta Burlando ha conseguito un più 5% in soli due anni. Anche nella nostra Regione si può arrivare a percentuali significative. La Provincia d’Imperia è quella più in ritardo. Alla Spezia esistono dei problemi ma l’impianto è stato fatto. A Imperia non si è fatta neanche una gara. Su Genova la commissione tecnica del Comune ha finito i lavori e risultati sono interessanti. La soluzione non è il modello Brescia, dell’inceneritore, ma una soluzione che cerca di minimizzare l’impianto finale. Non è corretto fare paragoni tra la Liguria e la Campania perché in Campania sono arrivate una valanga di soldi. Mi pare fuori luogo”.

Di diverso parere Luigi Morgillo (Forza Italia Verso il Popolo della libertà), il quale ha in primo luogo criticato il fatto che, secondo il documento, “ogni singolo ambito, ogni Provincia, si deve dotare di impianto finale”, sostenendo che così anche dal punto di vista economico, l’operazione non ‘regge’, visto che con l’obiettivo di aumentare la raccolta differenziata, la parte residuale diminuisce. “Se non si forniscono chiari indirizzi – ha proseguito Morgillo – ci troveremo presto di fronte ad una emergenza rifiuti”; sotto accusa in particolare la situazione genovese e quella spezzina: “Per Genova si prevede un ampliamento di Scarpino, per un periodo di tre anni, vincolato alla futura funzione di impianto di servizio dell’impianto terminale, che però non è stato ancora progettato e che non esiste neppure sulla carta. Alla Spezia, vista la situazione drammatica, si arriverà al punto di dover decidere se continuare a portare fuori provincia i rifiuti o, contraddicendo a quanto promesso ai cittadini, aprire una nuova discarica. E’ un fatto che alla Spezia si produca Cdr a caro prezzo e si paghi anche per portarlo fuori provincia e trovare una collocazione. Dopo tante discussione la Regione e gli Ato non hanno ancora programmato un impianto terminale in tutta la Liguria”.

Molto critico, tra le fila della minoranza di centro destra, anche il consigliere regionale Pdl Gianni Plinio: “È un provvedimento inutile ed inadeguato a fronteggiare l’emergenza-rifiuti ligure in progressivo peggioramento a causa dell’inerzia e dell’incapacità della Giunta Burlando. Con una fallimentare raccolta differenziata regionale ferma e ad un infimo 22%, con tutte le discariche in regime di proroga ed ormai sature e con la nostra come unica Regione non ancora dotata di un termovalorizzatore è da irresponsabili – come fanno Burlando e l’Assessore Zunino – sconfessare il Presidente Berlusconi quando sostiene che le prospettive per la Liguria sembrano peggiori di quelle campane”.

Mentre nel centro sinistra i Verdi Carlo Vasconi e Cristina Morelli insistono sulla necessità di incentivare la raccolta differenziata e Vincenzo Nesci di Rifondazione ha criticato il centro destra per la sua “scellerata volontà di rincorrere la politica degli inceneritori”, una voce un po’ fuori dal coro nella maggioranza è stata quella di Luigi Cola (Partito Democratico): “E’ necessario dare risposte all’ambiente – ha detto – e ai cittadini, costretti a pagare cifre importanti per lo smaltimento dei rifiuti. La raccolta differenziata si conclude in un risparmio, alla fine, ma è necessario inizialmente investire, fornendo risorse ai Comuni. Approvo questo provvedimento perché appartengo alla maggioranza, ma non credo dia risposte concrete”.

Il provvedimento: 65 per cento di differenziata entro il 2012, autosufficienza di ciascun Ato nello smaltimento finale.

Nasce dall’esigenza di dare attuazione a quanto previsto dal decreto legislativo numero 152 del 2006 (Norme in materia ambientale) che individua fra le competenze delle Regioni la predisposizione, l’adozione e l’aggiornamento dei piani regionali di gestione dei rifiuti, prevedendo misure tese alla riduzione delle quantità, dei volumi e della pericolosità degli stessi. Inoltre, la legge regionale numero 39 dell’ottobre 2008, che istituisce le Autorità d’ambito per l’esercizio delle funzioni degli enti locali in materia, fra l’altro, di gestione dei rifiuti, prevede che l’Assemblea legislativa approvi un atto di indirizzo contenente, in aggiunta ai criteri per la redazione del piano d’ambito, anche gli standard e gli obiettivi da conseguire a livello di ambito territoriale ottimale (Ato), affinché possano essere autorizzati eventuali ampliamenti degli esistenti impianti di discarica o la realizzazione di nuovi. Fino alla approvazione del Piano d’ambito, la realizzazione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti urbani finalizzati a ridurre lo smaltimento a discarica, o alternativi al sistema di smaltimento tramite discarica, può essere inserita in programmi che prevedano l’utilizzo di risorse comunitarie, nazionali o regionali, ed autorizzata, sulla base di accordi di programma fra Regione, Provincia, Ato e Comuni interessati.

Ancora, vengono fissate le modalità e gli strumenti tramite i quali possano essere organizzati, nel periodo transitorio, i servizi e gli assetti impiantistici di gestione dei rifiuti urbani. Nell’atto d’indirizzo viene perciò previsto, presso ciascun Ato, il raggiungimento graduale, entro il 31 dicembre 2012, di almeno il 65% di raccolta differenziata; la riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da conferire in discarica; l’autosufficienza dello smaltimento presso ciascun Ato e la presenza, in ognuno di questi, di un impianto a tecnologia complessa e una discarica di servizio.

Lo stato attuale della situazione fotografata nel provvedimento:

Provincia di Imperia – A fronte della copertura del fabbisogno di smaltimento fino a tutto il 2010, garantita dal recente ampliamento delle esistenti discariche di Ponticelli e Collette Ozzotto, il regime commissariale instaurato sulla base del Decreto del Presidente della Giunta Regionale numero 8 del 6 febbraio 2009 prevede che entro il 31 agosto 2009 venga definita la revisione del Piano con i possibili scenari.

Provincia di Savona – Ad oggi si ha l’utilizzo della discarica di Boscaccio-Vado Ligure, a compensazione del deficit di smaltimento determinato dalla cessazione dell’attività della discarica di Magliolo, pertanto dovrà essere adeguato, di conseguenza, la previsione relativa alla residua durata della discarica in funzione delle volumetrie a disposizione. L’assetto impiantistico prefigurato dal Piano provinciale risulta attuato solo in parte, con la realizzazione dell’impianto di compostaggio di Villanova d’Albenga, mentre risulta ancora in via di definizione la soluzione terminale del ciclo, sia con riferimento alla tecnologia che alla localizzazione.

Provincia di Genova – Risulta ipotizzabile un ampliamento della discarica di Scarpino, che dovrà essere contenuto ad un periodo di anni tre, e vincolato alla futura funzione di impianto di servizio dell’impianto terminale.

Provincia della Spezia – L’entrata in funzione e la messa a regime dell’impianto di produzione Cdr assolve alle esigenze di gestione dei rsu prodotti in ambito provinciale, pur presentando ancora residui problemi inerenti la fase gestionale della collocazione sul mercato del cdr prodotto rispetto alla previsione di Piano. Gli interventi ipotizzabili nel transitorio riguarderanno una revisione del progetto di ampliamento dell’impianto di smaltimento di Le Gronde-Bonassola, a servizio dell’impianto Cdr, necessaria a causa delle difficoltà attuative legate alla soluzione autorizzata, mentre è in fase di approvazione un residuo utilizzo per la fase transitoria della discarica di Val Bosca, a fronte del ritardato avvio dei lavori di ampliamento della discarica delle Gronde.

Le misure previste

Per poter arrivare in tempi brevi alla fase a regime della gestione del ciclo integrato dei rifiuti occorre dare attuazione alla Pianificazione regionale e provinciale in materia di rifiuti attraverso i Piani d’ambito che dovranno contenere i seguenti elementi minimi, definiti dall’atto d’indirizzo oggi approvato:

l’identificazione del modello riferito alla raccolta differenziata, con soluzioni individuate in base alle caratteristiche dei diversi territori e alla densità abitativa e turistica;

il modello impiantistico necessario per il trattamento dei rifiuti;

il Piano finanziario del modello proposto, con indicazione a titolo di massima dei costi gestionali e degli investimenti previsti, che indica, in particolare, le risorse disponibili, quelle da reperire nonché i proventi derivanti dall’applicazione della tariffa sui rifiuti;

l’indicazione della procedura di affidamento dei servizi che a livello di Aato si intende seguire, e relativa articolazione della tempistica e dei ruoli svolti dagli Enti coinvolti;

la definizione delle modalità con le quali gestire la transizione dall’attuale quadro gestionale al futuro assetto basato sulla gestione unitaria;

l’articolazione del sistema tariffario con definizione delle modalità di determinazione e di riscossione della tariffa e relativo Piano finanziario redatto in base alle specifiche del Dpr 158/1999 che consenta di determinare il grado di copertura dei costi tramite gli introiti tariffari.

Al fine di garantire la conformità con le linee programmatiche definite nel Piano regionale di gestione dei rifiuti e con la politica ambientale della Regione le azioni previste dai Piani d’ambito dovranno essere sviluppate avendo come riferimento i seguenti indirizzi seguendo:

unicità o unitarietà del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello di ambito territoriale ottimale;

autosufficienza dei sistemi di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello di ambito territoriale ottimale;

progressiva riduzione del conferimento in discarica.

Il direttivo.
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Questo articolo è stato pubblicato il 05 Lug 2009 alle 20:04 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

3 commenti

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Da “Savonanews” Sabato 04 Luglio 2009 – Varazze: abbandono rifiuti, vigili multano ristoratori

Sette ristoratori sono stati multati poichè hanno depositato ingombranti sacchi di rifiuti nei pressi dei contenitori, anche se questi erano semi vuoti. Gli agenti della polizia municipale di Varazze, coordinati dal comandante Luigi Narizzano, hanno colto in flagranza di reato gli esercenti, le cui attività si trovano nel porto turistico e nel centro storico della zona di ponente varazzina.

Ai commercianti sono state comminate sanzioni da 50 euro ciascuno, inquadrate come reato amministrativo. m. pi.

06 Lug 2009 alle 12:33
 2 

Da \Il Ponente\ – Rifiuti: iniziamo da Varazze a dimostrare che vogliamo una soluzione

Omissis … In questo contesto, diventa un obbligo plaudire all’iniziativa degli agenti della polizia municipale di Varazze, per aver comminato sanzioni a sette ristoratori, colpevoli di aver abbandonato ingombranti sacchi di rifiuti fuori dai cassonetti. Iniziamo da qui, da Varazze, dimostriamo di voler veramente trovare una soluzione al pressante problema costituito dai rifiuti, gestiti male o per nulla già fin dalle nostre case, attività commerciali ed aziende.
[Continua … ]

06 Lug 2009 alle 12:33
 3 

Da “savonanews” – Varazze: rifiuti, le preoccupazioni di Ponente varazzino

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e Dintorni” sull’approvazione della Regione del piano per la gestione del ciclo dei rifiuti:

“La Regione Liguria ha approvato la proposta di delibera, relativa all’atto di indirizzo, contenente i criteri per la redazione del Piano d’ambito e per l’organizzazione, nel periodo transitorio, dei servizi e degli assetti impiantistici di gestione rifiuti, con il voto contrario del Centrodestra e precisazioni da parte dei Verdi Carlo Vasconi, Cristina Morelli e di Luigi Cola (PD). [Continua … ]

06 Lug 2009 alle 12:34

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