Varazze. Ancora in attesa di decisioni per gli ex Cantieri Baglietto
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Varazze, 9.03.2013. Home page
Ancora in attesa di decisioni per gli ex Cantieri Baglietto di Varazze
Con il preaccordo Overmarine Effebi Holding Spa della famiglia Balducci, la procedura per la cessione dei Cantieri Baglietto, compreso il sito produttivo di Varazze, sembrava fosse partita bene e già si facevano progetti per un rilancio e un sicuro consolidamento mondiale del prestigioso “marchio”, grazie anche all’esperienza dello Staff dell’azienda viareggina.
Ma così non è stato, purtroppo la cessione si è arenata e i Cantieri sono ritornati sul mercato, alla ricerca di un acquirente che la sopraggiunta crisi ha reso parecchio complicata.
Ed ecco, col trascorrere del tempo, farsi strada il temuto “spezzatino”, che si è infine concretizzato con la cessione del marchio e sito di La Spezia al Gruppo Gavio. Da quel momento in poi sono iniziati i problemi e le complicate trattative per la cessione del sito varazzino, con tutta una serie di tatticismi che, al momento, non sappiamo ancora dove condurranno i diretti interessati e, tra questi, oltre alle maestranze, una poco attenta e coinvolta comunità che, suo malgrado e nonostante l’apatico disinteresse, ne subirà le conseguenze, siano esse positive o negative.
Poco importa oggi cercare di individuare di chi è la colpa o chi ha più contribuito all’impantanamento delle lunghe e tortuose trattative tra la Procedura da una parte e il Gruppo Azimut|Benetti dall’altra, con il non trascurabile contributo di Comune, Provincia e Regione, sempre presenti e disponibili a dare una mano; importante ora è, secondo noi, capire se ci sono le condizioni per uscirne in tempi ragionevoli, salvando l’attività produttiva di quest’ultimo cantiere navale varazzino e il lavoro per le poche maestranze ancora rimaste in carico e per il qualificato indotto di tutta la Provincia, in parte già definitivamente perso.
Sapranno ora i nostri Pubblici Amministratori portare l’indispensabile mirato contributo alla ricerca di una possibile soluzione del contendere, che tenga conto delle giuste aspettative e del generale interesse? Cosa dire …, l’ora è già scoccata da tempo, siamo oltre i tempi supplementari; se si vuole veramente fare qualcosa lo si deve fare ora o mai più!
Riportiamo qui di seguito i comunicati stampa del curatore della procedura, il Rag. Galantini, del Segretario Fiom Cgil per la Provincia di Savona, Alberto Lazzari e del Sindaco di Varazze, Prof. Giovanni Delfino, affinché ogni lettore interessato possa farsi una propria idea sull’intricata faccenda che riguarda il sito varazzino dei Cantieri Baglietto, un tempo vanto e orgoglio di un’intera comunità che direttamente in essi o con essi ha superato momenti difficili, riuscendo ad emanciparsi e poi cogliere appieno l’opportunità offerta dal turismo di massa.
C.S. del Rag. Galantini.
La Spezia 6.03.2013. “Nella mia qualità di legale rappresentante, ho presentato al Sindaco di Varazze una istanza per la revoca in autotutela del provvedimento di assegnazione dell’area esterna con allegato il piano industriale che era già stato illustrato ai lavoratori, ottenendo un primo giudizio positivo.
Tengo a precisare che quanto afferma il Sindaco circa il fatto di portare comunque li la barca, avendo il Comune in data 14 gennaio concesso il permesso di transito, è a dir poco ipocrita, in quanto mi deve spiegare come è possibile espletare tutte le attività di costruzione all’interno dei capannoni, dove è possibile accedere, fatto salvo per il passaggio di sole persone, solo dal piazzale. Il fatto che dica ‘porti li comunque la barca e noi delimiteremo le aree per poter permettervi di passare e lavorare’ è una presa in giro, in quanto comunque non revocherebbe l’assegnazione dell’area a Azimut.
Il terminare la barca a Varazze fa parte di un progetto industriale di rilancio del cantiere, e per fare ciò è necessario avere la speranza che li almeno si possa sperare di continuare anche in futuro le attività. Altrimenti non esiste alcuna ragione, sia industriale, sia economica, di finire in quel cantiere la barca. Solo per mettere a posto la coscienza di qualcuno che ha voluto fare un colpo di mano per costringermi a vendere a Azimut?
Ci sono delle attività complementari da svolgere nel piazzale, attività di refitting e repair, che permettono di spalmare i costi , di gestione, etc. che garantiscono l’economicità della gestione.
Il sindaco, poi, mi ha rimproverato perché ho deciso solo ora di portare li la barca (a parte che è da novembre che ci provo ed ho sempre trovato ostacoli da parte di Marina di Varazze). Caro signor sindaco, dopo che è sfumata la vendita a Balducci, che comunque aveva offerto il cantiere a Vitelli, come confermatomi da questi, dopo che il gruppo Gavio ha acquistato Baglietto, dichiarandosi non interessato al sito di Varazze, io avevo la soluzione di Monaco Marine ma a voi non era gradita, preferivate Azimut ed io ho commesso sí un errore, quello di assecondarvi e di cercare una soluzione con Vitelli, soluzione che tutte le volte che sembrava raggiunta, veniva messa in discussione, ma non da me. Caro signor sindaco, io l’ho assecondata, ora il destino dei cantieri è nelle sue mani, si assuma tutte le responsabilità, e mi creda, ne ha molte. (Federico Galantini)
C.S. di Lazzari, Segretario fiom Cgil di Savona.
“Il Comune ha chiuso la porta alla ripresa immediata della attività del cantiere Baglietto. Il piano presentato lunedì in regione da Galantini è serio perché basato sia su un carico di lavoro reale, il 46 m di Frey e le richieste di refit & repair, sia sulla credibilità della garanzia di Frey. La soluzione, chiesta dal sindacato e dalla RSU, di una assegnazione di un anno del piazzale a Baglietto consentirebbe al Comune, tra un anno, di fare una valutazione corretta tra l’offerta Azimut e quella Baglietto, assicurando la tutela dei lavoratori che, non dimentichiamolo sono dipendenti Baglietto. Il Sindaco non l’ha presa in considerazione, ribadendo la scelta di Azimut.
Ora i lavoratori Baglietto si trovano dipendenti di una azienda a cui è stata tolta l’area produttiva del piazzale per darla alla Azimut. Dalla Azimut ci aspettiamo il rispetto degli impegni più volte enunciati e ribaditi: 1) l’assunzione dei lavoratori e la loro messa in servizio, visto che non si può proseguire la cassa integrazione, 2) la ripresa immediata dell’attività produttiva del cantiere come ha promesso di fare nella richiesta di assegnazione del piazzale. Dopo 35 mesi di cassa integrazione i lavoratori vogliono i fatti, e hanno ragione.”
C.S. del Sindaco di Varazze
“Il Sindaco Delfino risponde alle pretestuose esternazioni del liquidatore Galantini. Respingo al mittente le accuse di ipocrisia rivoltemi dal liquidatore dott. Galantini in quanto è a lui stesso noto che l’uso della darsena gli è stato inibito prima dal TAR e poi dal Consiglio di Stato che ne ha respinto l’appello. Ora senza l’uso della darsena, come già affermato dallo stesso liquidatore, è impossibile qualsiasi rilancio del cantiere. Questo Comune pertanto non poteva non tener conto del pronunciamento del giudice amministrativo negli atti conseguenti.
Peraltro nei tre anni di questa lunga e sofferta vicenda lo stesso Galantini aveva svuotato il cantiere portando via non solo lo storico marchio ma anche le residue barche in allestimento, le attrezzature, l’archivio storico e persino gli antichi modelli in scala, dimostrando così nei fatti la cessazione di qualsiasi attività cantieristica, confermata poi nella sentenza del Consiglio di Stato. Se davvero avesse voluto, in tutto questo tempo, riprendere l’attività lavorativa ne avrebbe avuto la possibilità e la disponibilità.
Per l’Amministrazione è comunque preminente trovare finalmente una soluzione credibile al problema occupazionale e togliere da uno stato di incertezza sul loro futuro le maestranze da troppo tempo inoperose a causa della cessazione di ogni attività.” Varazze, 9 marzo 2013. (Giovanni Delfino, Sindaco di Varazze)
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