Liguria – Falce e carrello, la denuncia di Mr. Esselunga

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni
comitato@ponentevarazzino.comwww.ponentevarazzino.com

Varazze, 22.09.2007.

caprotti.jpgPonentevarazzinoNews

Falce e carrello, la denuncia
di Mr. Esselunga
la Coop ci impedଠdi aprire

Stiamo vivendo un periodo, diciamo pure tranquillamente un lungo periodo, di forti contrasti sia a livello politico e sia economico, che lasciano poco spazio ad attente e meditate analisi e riflessioni. Le azioni e reazioni si susseguono cosଠrapidamente che non è umanamente possibile stare dietro a tutto, come sarebbe necessario per poter capire e valutare.

I panni sporchi non sappiamo con certezza dove vengono lavati, ma quelli che dovrebbero essere considerati puliti, fino a prova contraria, vengono sempre più spesso lavati (o sporcati, dipende dal punto d’osservazione) e stesi rigorosamente in luogo pubblico. Oggi si usa cosà¬: prima ti rivolgi ai media e lanci accuse e poi valuti se andare, nel luogo preposto, a presentare regolare denuncia.

Abbiamo ricevuto molte segnalazioni e richieste da parte di stupiti ed increduli cittadini, ai quali diciamo di seguire con calma gli sviluppi della questione, che sicuramente ci saranno e noi riporteremo per avere un quadro completo, e poter cercare di capire cosa sia effettivamente successo. Nel frattempo leggiamo quanto scritto su due quotidiani e i commenti di alcuni lettori del Decimonono.

Vediamo se anche questo ennesimo eclatante caso di ” protezione caste” finisce in una “bolla di sapone”.

Firmato:Il Direttivo.

Corriere della Sera“ del 22.09.2007.

E sulle voci di una possibile cessione: è presto, solo 4 i possibili compratori – Falce e carrello, la denuncia di Mr. Esselunga

Bernardo Caprotti ha scritto un libro-j’accuse contro gli ostacoli posti al suo gruppo nelle regioni rosse. Seguirà  esposto in procura.

MILANO – Da tempo denuncia la sua difficoltà  ad accedere al mercato della grande distribuzione in alcune regioni italiane, dove a suo dire vige un vero e proprio regime di sudditanza nei confronti delle Coop. La protesta di Bernardo Caprotti, 81enne fondatore di Esselunga, è diventata ora un libro dall’evocativo titolo di «Falce e carrello», edito da Marsilio. E scaturirà  presto anche in una vera e propria azione penale: il patron della catena di supermercati più diffusa del nord Italia ha infatti annunciato di voler presentare in procura un esposto proprio per denunciare questa sorta di conventio ad excludendum che amministrazioni locali e operatori economici vicini alla sinistra starebbero attuando nei suoi confronti.

«MERCATO DISTORTO» – Già  o scorso gennaio Caprotti aveva parlato della questione con il commissario della Ue alla concorrenza, Neelie Kroes: «Le ho raffigurato la situazione di cui sono stato vittima e testimone – ha raccontato Caprotti alla presentazione del libro -: una distorsione della Repubblica attraverso un vero e proprio controllo territoriale che ti impedisce di entrare in certe zone del Paese con vari sistemi: piani regolatori, decisioni delle sovrintendenze, velate minacce ai costruttori. Il controllo del territorio comporta una tendenza al monopolio: è questa che abbiamo denunciato all’Unione europea». E «Falce e carrello» è dedicato proprio «a ciò che ho dovuto subire per mani delle Coop».

VOCI DI VENDITA – La presentazione del libro è stata anche l’occasione per affrontare il nodo della possibile vendita di Esselunga, dopo la voce di un interessamento da parte del gruppo tedesco Rewe. Caprotti ha precisato che «al momento non c’è interesse alla vendita» anche perché «l’azienda va bene». Ma ha evidenziato come, qualora intendesse passare di mano il suo gruppo, questo potrebbe essere fatto solo di fronte a candidati affidabili dal punto di vista della qualità . «Ci sono solo tre o quattro gruppi che potrebbero prendere in mano il nostro e mantenerne la qualità  e lo spirito – ha spiegato il gran capo di Esselunga -. Wal Mart e Tesco, ad esempio, sono l’antitesi di Esselunga». Esclusa infine la cessione a fondi di private equity e all’amico Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi: «Andiamo a caccia insieme volentieri, ma lui fa cementi», mentre quello del retailer è un mestiere che può fare «solo chi è colpito dal bacillo».

«NESSUNA FRETTA» – In ogni caso, ha spiegato Caprotti, non c’è particolare fretta: «E’ vero – ha detto – che sono anziano, un vegliardo, ma qui siamo quasi tutti italiani e l’anno scorso abbiamo scelto per sette anni un presidente della Repubblica che qualche mese fa ha compiuto i miei stessi anni ed è attivissimo: è tutti i giorni in tv. Lavora quasi come me, anche se io non ho i corazzieri. Ma a lui non chiedete che cosa succede se muore prima di Natale o Pasqua. Io mi diverto a fare girare questa baracca». – Alessandro Sala.

Segnaliamo siti per chi vuole documentarsi e meglio conoscere un’azienda storica nel settore, non presente nella nostra Regione.

Esselunga

Lavora con noi

Offerte di lavoro

_^_^_^_

Il Secolo XIX“ del 22 .09.2007. di Marco Menduni

Esselunga: Genova ci impedଠdi aprire

“Che cosa vedo quando vengo a Genova, alla Coop della Valpolcevera? Ora ve lo spiego. Melanzane che hanno 15 giorni. Pomodori che fanno il sugo. E le zucchine dovrebbero essere verdi, non marroni». Sembra quasi ci sia qualcosa di personale tra Bernardo Caprotti, il patron di Esselunga, e Coop Liguria. Anzi, di ancor più mirato: contro Bruno Cordazzo, che della Coop di casa nostra è il presidente. Caprotti presenta il suo libro, “Falce e carrello”, edito da Marsilio, a Milano. Un durissimo atto di accusa contro il sistema cooperativo.

Una sala gremita all’inverosimile, con Ferruccio De Bortoli direttore del Sole 24 Ore seduto accanto all’anziano industriale brianzolo (mica lo nega di avere 81 anni) e l’ex ministro forzista Giulio Tremonti a fregarsi le mani. Ma nel libro, e nella conferenza stampa, verso Cordazzo c’è se possibile, ancora più veleno. Replica: nessuna: «Non sono abituato – spiega Bruno Cordazzo – a replicare a questo genere di accuse, io vivo in serenità  e non scendo in polemica. E poi il libro non l’ho ancora letto, avrò tutto il week end per farlo con calma».

Caprotti va giù durissimo. Coop Liguria è più o meno il Diavolo: «In Italia il taxpayer, il pagatore di tasse, è detto tecnicamente “contribuente”. Se contribuente non è, cos’è? àˆ un Cordazzo». Poi snocciola le sue cifre: «All’inizio del 2006, con in programma l’apertura di un nostro negozio a La Spezia, abbiamo incaricato una qualificata società  francese di rilevare lo stato del mercato in Liguria, raffrontato con altre piazze. Lo abbiamo fatto due volte. Il risultato è stato sorprendente. In quella regione il livello dei prezzi praticato dalla Coop è mediamente più alto (di una percentuale variabile tra l’8,3 e il 20,2) che nelle altre piazze monitorate». E mostra le tabelle che riportiamo in questa pagina. E poi sposta la clessidra del tempo: «àˆ un episodio di circa vent’anni fa. Mi si potrà  obiettare che è un fatto vecchio, lontano. Perché tirarlo fuori con tanto ritardo? Fra i tanti soprusi subiti, questo era l’unico che potessimo, allora, documentare».

Ecco il racconto. «Negli anni Ottanta c’era in Valbisagno una Coop: era stata una concessionaria della Kawasaki. Coop l’aveva acquistata e ne aveva fatto un supermercato. In Valpolcevera esisteva allora una concessionaria di autoveicoli appartenente alla società  Pastore & Baldazzi il cui titolare, Gianluigi Baldazzi, era un buon conoscente di Ferdinando Schiavoni, allora vicepresidente ed amministratore delegato di Esselunga, e gli propose un’operazione analoga». Esselunga acquistò l’immobile il 15 ottobre 1984 e si impegnò nella sua trasformazione. «Il Comune di Genova non consentଠneppure il trasferimento della concessione edilizia ad Esselunga. Ecco un estratto del telex di Baldazzi indirizzato a Schiavoni: “Durante la discussione, su tutti i membri della commissione comunale gravavano forti condizionamenti esercitati sia verbalmente che con lettera scritta dalle Coop Liguria.

Il fatto che la Esselunga venga a Genova fa letteralmente terrorizzare le cooperative che si stanno opponendo con tutte le loro forze, mezzi e cattiverie di ogni gener e”». Prosegue Caprotti: «Esselunga non poté mai aprire. La stessa amministrazione comunale disse e ribadଠal dottor Schiavoni che noi lଠnon avremmo mai aperto. Scrisse ancora Baldazzi a Schiavoni: “Siamo venuti a conoscenza che dei 15 membri componenti la commissione, il rappresentante comunista della Cgil ed il rappresentante della Lega delle Cooperative sono stati gli unici due voti contrari e hanno condizionato i restanti 13 membri, i quali si sono poi astenuti dal proferire parola in merito e quindi, tacendo, hanno determinato un voto che è stato considerato negativo all’unanimità . Assurdo. Sistema mafioso». A ristrutturazione dell’immobile compiuta, dopo una resistenza di due-tre anni, Schiavoni mi convinse a rinunciare, a passare la mano. Nelle trattative che seguirono con Coop Liguria, questa insistette perché noi rinunciassimo anche al nostro progetto sull’area ex Bocciardo, posizione prestigiosa, ai piedi della Valbisagno».

Ancora: «Il 3 aprile 1989 Schiavoni sottoscrisse un compromesso per la vendita a Coop Liguria dell’immobile, al puro costo (documento a disposizione). Coop venne subito immessa nel possesso della cosa compravenduta, un anno prima del rogito, in modo da non perdere tempo. Il 30 marzo 1990, a rogito notaio Sciello in Genova (documento a disposizione), la proprietà  fu trasferita a Coop. Coop aprଠquel supermercato nel mese successivo. Di licenza di commercio, detta “Tabella VIII”, per Esselunga non se ne parlava proprio. Come Coop la chiese, la ottenne al solito fulmineamente».”

commenti:

22/09/2007 – 07:36:40
guido, sestri levante
fuori dal casello di carrara(o massa..non ricordo bene) c’è l’esselunga,e si i prezzi sono mediamente piu bassi della coop liguria.Un esempio,all’iper di Carasco ho comprato una baracchetta di stereo da casa della Majestic,tanto per sentire un po di musica ogni tanto,offerta SPECIALE..59 euro,in toscana in un centro commerciale di cui non ricordo il nome,dalle parti di Pontedera,l’ho visto identico non in offerta a 40.

22/09/2007 – 07:08:04
Enrico Vigo, Milano, Italia
Sig.Giovanni Lei ha voglia di scherzare, i grandi magazzini in tutta Italia eccezion fatta forse per la “Repubblica di Genova” offrono prezzi più bassi di qualsiasi negozio, se poi a Genova invece, come Lei testimonia, i supermercati monomarchio/colore fanno addirittura i prezzi più alti dei negozi, ritengo che Genova sia in condizioni davvero disperate, da non crederci. Concorrenza subito, senza pensarci due volte, non si lasci svalutare il suo potere d’acquisto da prezzi drogati.

22/09/2007 – 07:06:31
Marco
Per motivi di lavoro mi divido tra Genova e Milano e vi posso assicurare che i prezzi a Genova sono pompati per la mancanza di concorrenza. Sotto la Lanterna Auchan, Carrefour, Esselunga non ci sono…il motivo è noto a tutti. Si parla tanto di liberalizzazioni e concorrenza… ciao

22/09/2007 – 05:10:32
Linda
Quanto capitato a Esselunga mi risulta essere capitato anche a Carrefour: NIET all’apertura! Peraltro a MOSCA c’erano SOLO i GRANDI MAGAZZINI GUM! Caspiterina, perché stupirsi dell’ovvio! Buon w.e. a tutti

22/09/2007 – 04:22:12
Giovanni, Genova
Se è vero che i prezzi dei supermercati sono più alti a Genova è anche vero che Genova ha ancora i negozi ed è facile scoprire che si spende meno in negozio che nei grandi centri commerciali. Per tutti consiglio di comprare un qualsiasi oggetto da un ferramenta in Piazza Banchi e poi di recarsi in un punto vendita della grande distribuzione. Scoprirà  prezzi molto molto superiori!

22/09/2007 – 03:41:53
Massimo, Genova
In Italia non è il calcio ad essere il 1° sport nazionale ma il lancio dell’offesa! Oramai non si prevale per capacità  personali ma per affossare i propri avversari, politici e non, i propri concorrenti, ecc.ecc. Abbiamo visto ciò nel caso Burlando che i fatti hanno dato ragione a chi aveva le giuste perplessità  sul come erano andate veramente le cose, lo vediamo ora con il responsabile di Esselunga: il signore non riesce a sopravanza la Coop e cosa trova di meglio? Anzichè con i propri prodotti, con le proprie politiche aziendali e di marketing prevalere il veliardo non trova di meglio che prendersela con gli altri e nella fattispecie con il presidente del supermercato! A quando prevarrà  una giusta logica di mercato anzichè l’improperio? I cittadini non si rendono conto che stanno facendo inutilmente il gioco di industriali incapaci, di politici inetti, di imbonitori falliti? Ciao a tutti e un buon derby a tutti (e che vinca…..)

22/09/2007 – 03:22:33
Enrico Vigo, Milano, Italia
Sono assolutamente certo che il mercato genovese dei supermarket sia drogato da posizioni dominanti e assenza di concorrenza. Per opporsi alla costruzione di nuovi supermercati l’ultimo folle atto fu una convergenza bipartizan dell’era Biasotti (non c’è neppure traccia di una seria opposizione politica in Genova neppure su questa materia). Ed è vero che i prezzi hanno il doping rispetto alle città  dove il mercato è più libero, sveglia genovesi non fatevi svaligiare le già  magre tasche da regole sbagliate, aprite Genova alla concorrenza.”

Questo articolo è stato pubblicato il 23 Set 2007 alle 10:40 ed è archiviato nelle categorie COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Scrivi una risposta

Devi essere loggato per inserire un commento.