V-Day di Beppe Grillo, opinioni, commenti e proposte

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Varazze, 20.09.2007.

grillo-boys.jpgPonentevarazzinoNews

V-Day di Beppe Grillo
opinioni, commenti e proposte

Manteniamo fede all’impegno assunto, continuiamo a pubblicare alcuni articoli di quanto viene scritto e detto sul caso V-Day di Beppe Grillo, in modo da consentire a chi ci legge di analizzare con calma il tutto. Continueremo a seguire l’evolversi del fenomeno che, stiamo pure tranquilli, non è certamente concluso. Continuiamo a parlarne e discuterne per cercare di capire come possono verificarsi simili casi, addirittura ripetitivi, anche se in forma e maniere molto diverse, che vedono coinvolte centinaia di migliaia di persone in tutto il paese e anche all’estero.

Firmato: Il direttivo.

Riportiamo articoli di alcuni quotidiani:

La Stampa” – Grillo lancia le liste civiche con bollino

Il sondaggio di Mannheimer consegna al comico il 50% di gradimento.

Fassino: «L’Italia non si salva distruggendo i partiti»

Mentre Beppe Grillo lancia le Liste Civiche per le comunali, col suo «bollino» (tra i requisiti per la «certificazione» di Grillo ci sono il non essere iscritti a partiti ed essere incensurati) ci si interroga sul loro potenziale successo. Un sondaggio di Renato Mannheimer, pubblicato oggi sul Corriere della Sera, dice che c’è tra gli italiani un’estesa voglia di votare Beppe Grillo, dopo le ultime esternazioni del comico genovese.

Il 17% preannuncia senz’altro il proprio suffragio, il 33% «lo prenderebbe comunque in considerazione». Il movimento di Grillo – viene spiegato – giunge a coniugare la larga diffusione degli atteggiamenti legati all’antipolitica con la protesta «politica» più radicale. Con quali possibili effetti dal punto di vista elettorale? C’è tra gli italiani una estesa «voglia» di votare per Grillo, se si presentasse alle elezioni.

Il 17 per cento preannuncia senz’altro il proprio suffragio. E un altro 33 per cento dichiara che «lo prenderebbe comunque in considerazione». Mannheimer spiega dunque che «esiste, insomma, un mercato potenziale che sembra comprendere addirittura metà  dell’elettorato. I consensi appaiono relativamente maggiori tra chi oggi vota per i partiti del centrosinistra, ma sono presenti in larga misura anche tra gli elettori del centrodestra, tra gli indecisi e tra i potenziali astenuti. Ed è molto significativo che la disponibilità  verso Grillo sia più accentuata tra i giovani».

Piero Fassino, leader della Quercia, ieri ha però avvertito: «Non è mandando a quel paese i partiti che si salva l’Italia. Né la risposta al disagio dei cittadini può venire dalle caricature demagogiche e dalle denigrazioni populistiche con cui si descrive la politica e chi la fa». Ma serve una risposta al disagio che i cittadini esprimono verso la politica e Fassino ha proposto a governo e Parlamento di mettere subito in campo misure contro sprechi e privilegi che vanno dalla riforma della Rai alla soppressione di enti inutili, evitando lottizzazioni in tutti gli incarichi pubblici.

«Quello di Grillo è un fenomeno che non dobbiamo sottovalutare, ma che, allo stato attuale, continua ad avere le caratteristiche di un fenomeno farsesco«, aggiunge oggi il senatore Ds Nicola La Torre che, in un’intervista al Corriere della Sera sottolinea: »A seguirlo, per adesso, credo sia una minoranza, sebbene molto rumorosa«. Ma il fenomeno è in crescita. » E infatti – aggiunge – dobbiamo tenerlo d’occhio. Anzi, dico di più. A questo punto, forse è opportuno trattarlo come il campanello d’allarme di una malattia».

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La Stampa” – Il comico senza freni accusa Prodi: – “Siamo un Paese senza speranza” 

Nuovo affondo di Beppe Grillo: – «I politici sono pugili suonati» – 18/9/2007.

Nuovo affondo on line di Beppe Grillo contro Romano Prodi. Il duello a distanza tra il comico genovese e il premier continua sul filo dell’ironia e delle battute al vetriolo. Stavolta il premier non viene paragonato al valium, ma definito «Alzheimer-Prodi». «Ieri sera a “Porta a Porta” -si legge nel blog di Grillo- il presidente del Consiglio, definito ormai dagli stessi giornalisti “Valium-Prodi” parlava seduto dietro a una gigantografia con la mia faccia. E’ come se la Bbc trasmettesse un discorso alla nazione di Gordon Brown che si rivolge a Mr. Bean».

«Prodi -continua- mi ha colpito, ha detto una cosa qualunquista: “I cittadini non sono migliori dei politici”. Credo che intendesse tutti i cittadini e tutti i politici. Insomma, siamo un Paese senza speranza. Valium ha poi continuato dicendo di me: “Ora cambia perchè dalla critica deve arrivare alla proposta”. Qui mi sono molto preoccupato. Le proposte infatti ci sono: quelle dei cittadini che per mesi hanno scritto commenti e mail al blog. Non sono mie, sono dei datori di lavoro di Prodi. Le ho consegnate personalmente a “Alzheimer-Prodi” a palazzo Chigi l’8 giugno del 2006».

«Gli lasciai -ricorda Grillo, che ha messo sul sito il video del suo incontro con il leader dell’Unione a palazzo Chigi- una lettera di licenziamento nel caso non le avesse tenute in considerazione. Mi rassicurò che le avrebbe trasmesse ai ministri competenti. Ho il filmato integrale. Il programma lo hanno scritto i cittadini, non Grillo. L’Italia cambierà  grazie ai suoi cittadini, non grazie a Grillo. Si parla di vuoto da riempire, ma chi l’ha creato se non l’assenza della politica? Se non la partitocrazia? Attaccano me -conclude- ma in realtà  attaccano il loro (ex) elettorato. Sono dei pugili suonati».

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Il Secolo XIX” – I Grillo-boys scendono in campo
Giorgio Bracco – Claudio Donzella – 18 settembre 2007

“Molti giovani, studenti, professionisti, impiegati. Quasi tutti affascinati dal “guru” e affabulatore Beppe Grillo, sicuramente vogliosi di partecipare e dire la loro sui problemi generali e locali, certi che l’unico terreno e linguaggio libero sia quello del web, assai diffidenti quando non arrabbiati verso i mass media nazionali e locali.

Cresce anche in Riviera il “popolo di Grillo”, e ora si interroga sull’opportunità  di seguire la strada indicata dal suo leader: la costituzione di liste civiche per dare uno sbocco politico-elettorale al movimento e alle sue idee contro la «solita politica». Paola Arrigoni, organizzatrice del meetup group (il sito Internet di adesione, incontro e confronto) “Sanremo 1″ di Beppe Grillo (all’indirizzo beppegrillo.meetup.com/338), è scettica: «Noi siamo nati senza alcuna intenzione politica, quindi al momento non pensiamo a nessuna lista. Guardiamo ai problemi della città , siamo nati cinque mesi fa e credo abbiamo già  fatto un ottimo lavoro. Seguiamo Grillo e le sue battaglie, vogliamo crescere».

Il gruppo sanremese è nato il 13 aprile scorso, raccogliendo l’appello che lo stesso Grillo aveva lanciato la sera prima nel suo travolgente show al mercato dei fiori di valle Armea, e conta adesso su 134 soci. Oltre a Paola Arrigoni, tra i più attivi ci sono Mattia Accinelli, Giuseppe Longo, oltre ai vari Maurizio, Chiara, Giovanna, Luigi, ai tanti che si firmano con uno pseudonimo (“SuperIcs”, “Harryporker”, “Alexmoto””¦), al veterinario Giuseppe Riello o al farmacista-fotografo Claudio Covini. Il meetup group ha già  aperto un serrato dibattito su alcuni temi “caldi” per Sanremo, stilandone anche una classifica: l'”incompiuta di  mperiose” ““ su cui ha inviato una lettera aperta al sindaco Claudio Borea, chiedendo «quale sarà  la sorte di quello scheletro di cemento» e soprattutto la posizione dell’amministrazione comunale ““,la sistemazione di via Padre  mperio, i mille problemi della nuova stazione Fs di Sanremo, il degrado del parco  mperiose, la pista ciclabile, i divertimenti per i giovani in città .

Un confronto fatto di denunce e proposte, ansia di sapere e di avere risposte certe, a volte una certa approssimazione (anche per mancanza di informazioni e “memoria storica”) nello sviscerare argomenti che a Sanremo tengono banco da anni ma non trovano soluzioni concrete. In ogni caso la vivacità  del gruppo ha già  ottenuto riscontri, come gli interventi dell’assessore Igor Varnero (sui problemi della stazione), di Claudio Vaniglia (Legambiente, su  mperiose), di Dario Daniele, consigliere incaricato a “Sanremo città  della pace e della non violenza” e alla tutela degli animali.

Come detto, l’ipotesi di trasformare tutta questa partecipazione in impegno politico-elettorale diretto anche a Sanremo alimenta varie opinioni. Sul sito c’è chi, come Walter Dringoli, osserva: «Liste civiche? Bella idea, attenzione però alla nuova razza di furbetti certificati”¦».
A Imperia il meetup group di Beppe Grillo è attivo dal giugno scorso, è collegato a quello di “Sanremo 2″ e raccoglie, soltanto nel capoluogo, già  235 iscritti. La maggior parte giovani e di mezza età , molte le donne, forse le più combattive. Anche sul forum  mperiose, all’indomani della clamorosa decisione di Grillo di “appoggiare” e mettere il suo simbolo sulle liste civiche che nasceranno per competere alle future elezioni amministrative, il dibattito è incandescente. Gli interventi sono già  numerosi e si susseguono, di ora in ora.

«Il progetto è interessante, però per fare un bel lavoro c’è bisogno di fondamenta solide, non si può pensare di presentare una lista basata sulle buone intenzioni ““ scrive una blogger -, dovrebbe essere preparata a reggere le inevitabili tensioni a cui sarebbe sottoposta, tensioni che dall’esterno si ripercuoterebbero anche all’interno, insomma non dovrebbe avere la mascella di vetro, dovrebbe essere compatta, determinata, in grado di attaccare, reggere i colpi e contrattaccare».

Di rimando, un altro “grilliano” rivierasco, gli risponde. «Le liste civiche sono la naturale conseguenza di tutti i discorsi e le iniziative fatte e affrontate finora. Qua si misura con le azioni il coraggio civico di chi dimostra tante buone intenzioni. L’impegno richiesto è pari alla determinazione della preparazione del V-day ma prorogato a lungo”¦. lungo termine. D’altronde se non ci sentiamo rappresentati dall’attuale classe politica, chi può rappresentarci meglio di noi stessi? A questo punto servono: sacrificio (purtroppo quello non manca mai), determinazione, organizzazione e onestà  intellettuale. Se saremo sicuri di riuscire a profondere tutto questo, bene, inizierà  il “de profundis” per un sacco di carriere politiche».”

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Il Secolo XIX” – Gli ex girotondini alleati del comico – Verso le liste civiche

«Sulla necessità  di riformare questa politica ci ritroviamo con Grillo». Parola di Pancho Pardi, leader del movimento dei “girotondi” che qualche anno fa (Berlusconi regnante) circondava il Palazzo sui temi della giustizia e dell’informazione. Possibile quindi una saldatura con le liste civiche “certificate” dal comico. Per Maurizio Costanzo il V-day è stato «un piccolo elettrochoc».

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In piazza con Grillo i nodi irrisolti del Paese

Commento di david bidussa.

“Nella storia italiana – cosଠdice Eugenio Scalfari, sulla Repubblica di ieri – la protesta della piazza, alla fine, ha prodotto fenomeni politici non democratici. Tra le vittime anche coloro che all’inizio hanno dato il via a un movimento d’opinione, comunque che hanno fornito lo spazio e le parole a uno stato d’animo diffuso. àˆ una preoccupazione legittima e anche fondata. Tuttavia credo che, al di là  di alcune apprensioni, dovremmo valutare in che contesto è avvenuto il fenomeno Grillo e, soprattutto, in quale data.

Sabato scorso non era la giornata più adatta a richiamare l’attenzione: c’era la partita della Nazionale di calcio, la guerra tra McLaren e Ferrari alla vigilia del gran premio di Monza, il Festival del cinema di Venezia, il seminario di Confindustria a Cernobbio e l’apertura della Fiera del Levante a Bari. All’ultimo minuto si è aggiunto quell’evento mediatico non previsto che è stato il funerale di Luciano Pavarotti. Insomma, tutto sembrava indurre a ritenere che quello di Beppe Grillo avrebbe potuto essere un evento di seconda pagina. E in effetti, in parte è stato cosଠnel mondo mediatico perché se i quotidiani di domenica non hanno potuto ignorare un evento, sabato sera il sistema televisivo ha relegato la notizia tra le curiosità  del giorno.

Tuttavia sabato non era un giorno casuale. Era l’8 settembre, una data che nella storia italiana è rimasta nella memoria come il giorno in cui gli italiani si trovarono soli: soli rispetto a un potere politico che fuggiva in silenzio; soli rispetto alle decisioni immediate da prendere; soli rispetto alle proprie responsabilità . Non so se deliberatamente Grillo abbia scelto questa data. àˆ comunque rilevante che nessuno l’abbia evocata, perché anche solo connetterla significava sottolineare un aspetto enfatico di quella manifestazione: la lotta alla partitocrazia come solitudine del cittadino.

Non so se il “V-Day” cambierà  radicalmente lo scenario della politica italiana. La risposta, tuttavia, non può essere l’evocazione disgustata del qualunquismo, una parola che rischia di creare maggiore confusione. In questo caso torna utile riflettere su una pagina di Gianni Brera (la si può trovare in un volume in uscita oggi in libreria, (“Siamo italiani”, edito da Chiare Lettere) in cui il grande giornalista sportivo assegnava al qualunquismo il sentimento del disinteresse e non quello della delusione.

La piazza reale – e anche quella mediatica di sabato – ha più i tratti della delusione. Al di là  dei toni o delle parole, la politica ha il compito non tanto di rispondere, ma soprattutto di riflettere e di chiedersi dove sta il Paese reale che intende rappresentare. Una volta che ci si è posti questa domanda, per non cadere non tanto nel qualunquismo quanto nel populismo un po’ gigione, ci sarebbe anche da chiedersi, al di là  della questione morale, come si affrontano i problemi del momento e le urgenze. La scena di sabato il cinema ce l’ha raccontata in anticipo: è il primo tempo dell’Uomo dell’anno, il film di Barry Levinson, con Robin Williams, che racconta il possibile scenario di una sorprendente campagna elettorale per le presidenziali negli Stati Uniti. Il difficile inizia nel secondo tempo quando, dopo l’urlo e la fiducia conseguita, si tratta di trasformare uno stato d’animo in programma politico.

Per questo sarebbe sbagliato leggere il fenomeno Grillo come la ripetizione, con coordinate variate, del fenomeno Silvio Berlusconi, o come un concorrente alla protesta leghista (anche se entrambi hanno da temere la concorrenza Grillo non meno di chi a sinistra ha fatto del’antiberlusconismo l’asse della propria linea politica). Ma sarebbe anche sbagliato caricarlo di attese eccessive. Nell’Italia della piazza di Beppe Grillo incombono i problemi della governabilità  delle città , dell’innalzamento del tasso di intolleranza, delle politiche di controllo del territorio. Al di là  dell’urlo sui politici, sulla partitocrazia lଠstanno i nodi della quotidianità  del Paese.”

Questo articolo è stato pubblicato il 23 Set 2007 alle 14:11 ed è archiviato nelle categorie COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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