Varazze – Il WWF chiede notizie sul dopo incendi
Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
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Varazze, 26.11.2007.
PonentevarazzinoNews
Il WWF chiede notizie sul dopo incendi di Varazze
Pubblichiamo la lettera inviataci dal Presidente del Wwf della Regione Liguria Dott. Marco Piombo, con la quale chiede all’amministrazione comunale di Varazze quali provvedimenti intende adottare per fronteggiare il futuro rischio di dissesto idrogeologico nelle aree percorse dal recente incendio boschivo.
Siamo certi che i Tecnici Responsabili del nostro Comune e tutti i politici varazzini, ad iniziare del Signor Sindaco avv. Antonio Ghigliazza, hanno già adottato urgenti misure cautelative e continueranno a seguire l’evolversi della situazione per prendere misure di contenimento, prevenzione e recupero del territorio interessato dal disastroso evento.
WWF Italia Sezione Regionale Liguria – Sezione di Savona
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OGGETTO: incendio di Varazze. Richiesta informazioni sui provvedimenti adottati dall’amministrazione comunale di Varazze per fronteggiare il futuro rischio di dissesto idrogeologico nelle aree percorse dal recente incendio boschivo.
PREMESSO CHE
In data 16, 17 e 18 Novembre u.s. si è verificato un incendio che ha interessato vaste proporzioni di territorio con la distruzione di centinaia di ettari di bosco nel Comune di Varazze, la distruzione di strutture agricole con danni alle comunità locali, oltre alla scomparsa di habitat naturali con danni alla comunità vegetale e animale incalcolabili.
CONSIDERATO CHE
Gli effetti degli incendi sulla fauna selvatica.
Riportiamo un interessante parere dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica secondo cui “(“¦) nell’attuale quadro italiano l’impatto degli incendi sulla fauna selvatica è potenzialmente molto notevole, limitando il successo riproduttivo, aumentando la vulnerabilità alla predazione, diminuendo la disponibilità di risorse trofiche e di zone di rifugio. Tali effetti sono più rilevanti quando le aree interessate dall’azione del fuoco sono estese (“¦).
Il recupero della aree percorse da incendio.
Il recupero delle aree percorse da incendio è difficilmente prevedibile perché è da mettere in relazione ad un numero estremamente elevato di fattori come ad esempio:
– la frequenza con cui l’area viene percorsa da incendi. La ripetizione del fenomeno compromette la capacità di recupero e di risposta a fenomeni di perturbazione degli equilibri egli ecosistemi (resilienza);
– l’estensione della superficie colpita da incendio. Maggiore è la superficie e più lunghi saranno i tempi di recupero;
– la distanza dell’area colpita da altre aree con caratteristiche ecologiche simili. Se le distanze saranno troppo elevate i tempi si allungano e la stessa possibilità di ricolonizzazione sarà ridotta. Alcune specie animali e vegetali non avranno ovvero più la possibilità di tornare spontaneamente a ricolonizzare l’area;
– la complessità dell’ecosistema colpito dall’incendio. Un bosco è sicuramente una struttura più complessa di un ambiente erbaceo e i tempi di recupero saranno maggiori;
– lo stato di conservazione dell’ambiente colpito dall’incendio. Un ambiente in un buono stato di conservazione si presenterà con un grado elevato di biodiversità (numero di specie e complessità di rapporti ecologici). La possibilità di un ambiente cosଠdi recuperare in tempi rapidi è sicuramente molto bassa.
Ovviamente i tempi del recupero ecologico di un’area colpita da incendi possono essere facilitati da interventi di ripristino ambientale. Un bosco non è un ponte o un palazzo, che va semplicemente ricostruito. E’ come un complesso organismo vivente che va ricondotto al punto in cui l’evento catastrofico ne ha interrotto la “crescita”.Per questo infatti, piuttosto che ripiantare subito tutte le specie vegetali che esistevano prima dell’incendio, è opportuno provvedere in tempi brevi a piantumare le specie pioniere che consolidano subito il suolo e favoriscono il ritorno, anche spontaneo, delle altre specie.
Per quanto riguarda gli animali, il ritorno è forse più complesso. E’ infatti legato anche alle caratteristiche ecologiche dei diversi gruppi di specie.
Gli uccelli hanno una grande capacità di ricolonizzazione, frequentando tanti habitat diversi e avendo la capacità di spostarsi in volo per distanze anche elevate. Per i mammiferi, soprattutto quelli di piccola taglia la cosa è più difficile perché entrano in gioco problemi di frammentazione degli habitat, di barriere fisiche ed ecologiche presenti sul territorio. Per gli anfibi, rettili e invertebrati terrestri, che normalmente hanno una limitata capacità di dispersione, i tempi sono notevolmente più lunghi e le possibilità di ritorno delle specie più remote.
Di certo, sappiamo che un incendio di vaste proporzioni che si ripete spesso nel tempo è uno degli eventi più devastanti per la biodiversità e agisce come fattore determinante sugli ecosistemi già sottoposti a forti stress ambientali come la siccità , l’urbanizzazione, l’erosione del suolo e altri ancora.
Il ripristino dei paesaggi forestali nell’ecoregione mediterranea.-
La complessità dell’operazione è determinata dal dinamismo naturale dell’ecosistema e da tanti altri fattori spesso imprevedibili, questo non significa che per esempio nella scelta delle specie da utilizzare non possano essere identificate le specie più adatte in base alle seguenti caratteristiche:
specie autoctone | per aumentare la biodiversità |
specie attrattive per la fauna |
per incoraggiare la dispersione dei semi |
specie a bassa dispersione | per facilitare la loro colonizzazione |
specie mutualistiche con specie animali | per ricostituire popolazioni selvatiche |
specie rare o minacciate | per aumentare la loro consistenza |
specie a rapida crescita | per un primo strato protettivo |
specie che tollerano terreni poveri | per aiutare la rinaturazione |
specie fissatrici di azoto | per aumentare la fertilità |
specie economicamente interessanti |
per garantire sostenibilità economica |
specie resistenti al fuoco | per aree ad elevato rischio d’incendio |
Ovunque nel mondo si stanno sperimentando diverse metodologie, tutte ispirate alle nuove conoscenze acquisite nel campo dell’ecologia forestale e delle nuove discipline della biologia della conservazione, da queste esperienze si possono trarre indicazioni importanti ma l’analisi dettagliata del sito da sottoporre ad intervento di restauro rimane determinante per il successo dell’operazione.
La scelta dell’intervento deve essere condivisa con gli stakeholder proprio perché da essi dipende il successo del restauro forestale: senza il coinvolgimento diretto delle comunità locali e senza la prospettiva di un rientro economico non è possibile pianificare interventi su aree vaste.
RAVVISATA PERTANTO
la necessità di procedere ad un tavolo tra gli Enti ed Organismi competenti per delineare un programma che consenta di far fronte agli indifferibili interventi necessari al ripristino delle condizioni minimali di sicurezza dei versanti , oltre alla definitive opere ripristino ambientale dei territori percorsi dal fuoco;
SI CHIEDE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VARAZZE
al fine di conoscere :
gli intendimenti della Amministrazione sulla necessità di attivare sollecitamente un tavolo tra gli Enti ed Organismi competenti per delineare un programma che consenta di far fronte agli indifferibili interventi necessari al ripristino delle condizioni minimali di sicurezza dei versanti e di efficienza delle infrastrutture danneggiate , oltre alla definitive opere ripristino ambientale dei territori percorsi dal fuoco.
Certi di un vostro urgente riscontro, si porgono Distinti saluti.
Il WWF Sezione di Savona
Il Presidente Regionale WWF Liguria
Marco Piombo
Lo scopo finale del WWF è fermare e far regredire il degrado dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura.
Precedente articolo sull’argomento:
Varazze – Il dopo incendi sulle alture al confine con Cogoleto
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