Dopo i referendum e le consultazioni di Varazze e Vado

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Varazze, 27.01.2008.

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Dopo i referendum e le consultazioni
di Varazze e Vado

Dopo la consultazione popolare di Varazze ed il referendum di Vado, riteniamo sia utile analizzare con attenzione gli allegati articoli di alcuni quotidiani locali, per meglio comprendere scelte e posizioni da sempre tenute da questo direttivo, e farne oggetto di discussione ad un prossimo incontro.

Il Secolo XIX“ – Dopo il referendum a Vado rimpasto in Giunta

“Dopo due settimane estremamente agitate, a Vado si vede finalmente una fumata bianca, segno di pace. Il sindaco Carlo Giacobbe ha incontrato il consigliere di opposizione Pietro Bovero ed è stato raggiunto un accordo di massima per il suo ingresso in maggioranza. Un’intesa che regala alla giunta Giacobbe l’ossigeno necessario per non finire soffocata dal pressing degli altri gruppi di opposizione, che ne chiedono le dimissioni.

E il segnale più chiaro è che il prossimo consiglio comunale, nel quale dovranno essere definiti gli obiettivi dopo l’esito negativo della consultazione sull’ampliamento portuale, verrà  fissato per il 7 febbraio. Quindi dopo il 4, data ultima per evitare un lungo commissariamento (fino alle elezioni del 2009) in caso di dimissioni della giunta. Giacobbe metterà  ora a punto la situazione con il Pd: già  ieri ha incontrato il coordinatore provinciale Giovanni Lunardon e quello regionale Mario Tullo.

Lunedଠi due gruppi al completo si incontreranno nuovamente per valutare nel dettaglio il da farsi. Bovero dovrebbe guidare l’assessorato all’urbanistica e alle questioni portuali, ma Giacobbe intende procedere con una rivisitazione delle deleghe nei prossimi giorni. Il vicesindaco Monica Giuliano dovrebbe mantenere il commercio e assumere i lavori pubblici.

Bovero dovrà  però fare a meno del consigliere Enrico Pozzi, che si dimetterà  «per problemi di lavoro» non potendosi sobbarcare il ruolo di capogruppo. Al suo posto non subentrerà  il primo dei non eletti (il segnese Claudio Calandria: anche lui, pare, rinuncerà  per impegni di lavoro), ma bensଠPaolo Delfino, presidente della Bocciofila e già  assessore nella Comunità  montana ingauna. Entrambi appartenenti al gruppo di Bovero.

«Direi che l’incontro è andato bene – commenta Giacobbe – c’è una buona possibilità  di accordo e il clima è in generale un po’ più sereno. I rapporti con il mio partito? Credo che stiano comprendendo la situazione di Vado e le nostre richieste. I bilanci si faranno più avanti». «La “battaglia” è appena cominciata – si presenta Bovero – Dobbiamo iniziare tutti insieme un nuovo percorso per i cittadini di Vado. Non solo dando informazioni indispensabili, ma dando anche risposte che non hanno mai avuto.

Punteremo a rinnovare l’accordo di programma, in modo che siano chiari le garanzie sull’occupazione, i fatti ambientali e logistici, e la viabilità . Se poi Maersk non vuole capire, beh, allora vada pure a Marsiglia: non siamo noi che vogliamo investire 450 milioni di euro. I vadesi sono soggetti interessanti, ma soprattutto persone da rispettare. Sono necessarie garanzie scritte da parte di tutti, soprattutto dalla Regione, che finora ha fatto solo polemica e battute infelici. Su Tirreno Power ribadiamo il “no” al potenziamento».”

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La Stampa“ – VADO LIGURE ““ Reazioni – “Progetto fondamentale ma sinistra allo sbando in un feudo storico”

“Il consigliere di Forza Italia Franco Orsi interviene sul caso Maersk: «Si tratta di una delle poche prospettive di sviluppo della provincia di Savona e dovrà  essere sfruttata. Non è pensabile che si rinunci alla piattaforma per l’esito della consultazione. Il terminal interessa tutta la provincia, la Liguria e ha riflessi persino sull’economia nazionale. Certo la sconfitta dell’amministrazione è emblematica di come la sinistra abbia perso il controllo della situazione in un feudo storico dove ha sempre governato».

Polemiche anche in Valbormida, dove il sindaco di Cairo Briano replica a Maurizio Torterolo, consigliere di minoranza di Carcare: «Al di là  delle singole appartenenze politiche, i sindaci di Altare, Dego, come me e i colleghi di Millesimo, Carcare, Cengio, abbiamo sostenuto la necessità  di perseguire un’opportunità  di sviluppo. Criticare è molto più facile che governare».

Ieri La Confederazione nazionale artigiani ha nuovamente preso posizione sollecitando gli enti a concludere positivamente il procedimento della Maersk: «Si tratta di un’opportunità  unica di sviluppo per tutto il comprensorio, da realizzare subito e senza ripensamenti». Anche l’assessore di Vado Sergio Verdino è nuovamente passato all’attacco:«Può sembrare paradossale ma nelle ultime ore sono state decine le chiamate che abbiamo ricevuto in Comune e sui nostri cellulari di vadesi e non.

Ci hanno manifestato la loro solidarietà  e ci hanno invitato a proseguire sulla strada del terminal container e a tenere duro. E’ evidente che molta gente è stata un po’ distratta e non ha potuto, magari anche per motivi familiari prendere parte alla consultazione, ma che il perimetro di coloro che sono favorevoli alla piattaforma è molto più ampio di quello che emerge dai risultati della consultazione, per quanto abbia ottenuto un buon successo di partecipazione popolare. Perdere un derby, anche casalingo, non significa aver perso il campionato».

Il coordinatore regionale di Legaambiente Santo Grammatico invece osserva: «I cittadini di Vado sono chiamati a pronunciarsi l’hanno fatto in modo netto, bocciando la piattaforma contenitori. La conseguenza deve essere quella di bloccare o congelare il progetto Maersk».”

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La Stampa“ – Savona – Berruti: «Di certo non faremo il referendum»

«Referendum sulla Margonara? Non ci penso proprio». Il sindaco di Savona Federico Berruti non intende seguire l’esempio di Vado e Varazze, anche se le due consultazioni hanno avuto esiti diametralmente opposti.

«La nostra fase di partecipazione l’abbiamo svolta in Consiglio comunale con l’invito di una trentina di associazioni che hanno avuto modo di esprimersi nell’arco di tre sedute del Consiglio. Adesso che tutti gli elementi sono stati acquisiti, penso che sia venuto il momento di decidere e che tocchi agli organi istituzionali».

La giunta di Vado, già  esasperata dalle polemiche, ha letto la presa di posizione come una critica indiretta: «A fine mandato si vedrà  quante e quali decisioni avrà  preso ogni amministrazione». Berruti in serata ha poi precisato: «Non volevo affatto criticare il sindaco di Vado. Ho solo detto che noi non faremo il referendum».

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La Stampa“ – VADO LIGURE – Accordo a Vado il terminal si farà 

“Accordo raggiunto fra il sindaco Giacobbe e Pietro Bovero dello Sdi che entrerà  a rafforzare la giunta di Vado con l’incarico di assessore all’Urbanistica. Un’iniezione di ricostituente per l’amministrazione comunale di Vado uscita sconfitta dalla consultazione popolare sul terminal contenitori. Ieri l’incontro risolutivo che verrà  ratificato lunedଠsera dai gruppi consiliari Ds e Sdi che garantiranno al sindaco 10 voti in Consiglio e quindi una maggioranza stabile.

Tutto questo si tradurrà  sul piano pratico nella prosecuzione del progetto Maersk. Già  dal comitato portuale in programma lunedଠmattina l’amministrazione di Vado chiederà  a Port Authority, Regione, Provincia e Maersk garanzie e modifiche all’accordo di programma che verrà  riformulato per consentirne l’approvazione in Consiglio.

«Sarà  necessario rivedere l’accordo di programma – esordisce Bovero subito investito delle nuove funzioni -. I nostri concittadini hanno evidenziato perplessità  che dovranno essere chiarite dalle altre istituzioni coinvolte. Chiederemo risposte precise anche alla Regione che per ora ha fatto solo critiche a vanvera, alla Maersk e alla stessa Port Authority.

Le novità  riguarderanno aspetti ambientali, logistici, viabilistici. La consultazione ha fornito spunti utili e necessari e uno stimolo a proseguire. Siamo a un anno e tre mesi dalle elezioni e non possiamo fare nè gli ecologisti nè i terroristi. La vocazione di Vado è quella di una cittadina industriale in cui i vadesi vogliono vivere e lavorare bene e possibilmente ancora meglio».

Bovero ha poi tracciato le altre questioni fondamentali del programma: «Il Piano regolatore da licenziare, il no definitivo all’ampliamento di Tirreno Power e la manutenzione ordinaria». Oltre alla giunta cambierà  anche il Consiglio, con le dimissione (per lavoro) del medico Enrico Pozzi (Sdi) e il subentro di Paolo Delfino.”

Firmato: il direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 27 Gen 2008 alle 17:38 ed è archiviato nelle categorie COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

2 commenti

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Il Secolo XIX – «Subito un regolamento per i referendum» – verdi e margonara

«A DECIDERE se fare o meno il referendum sulla Margonara tocca ai savonesi. Il referendum non è una concessione ma un diritto dei cittadini, il sindaco e la giunta devono solo redigere il regolamento per il suo svolgimento». È quanto ribadiscono i responsabili dei Verdi di Savona, i quali sembrano ogni giorno sempre più decisi a lottare sino in fondo affinchè a decidere sul progetto che prevede la realizzazione di un porticciolo turistico alla Margonara siano i cittadini.

“Contro il progetto – ricordano ancora i Verdi – sono state raccolte migliaia di firme, è nato più di un comitato popolare ed illustri esponenti del mondo della cultura si sono espressi con veemenza contro il porto. Contrariamente a quanto alcuni pensano, i savonesi hanno il diritto di valutare la validità del progetto Fuksas e la piena capacità di farlo.” -27/01/2008

28 Gen 2008 alle 17:26
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Il Secolo XIX” – Vado, Giacobbe vuole – «più garanzie ambientali»

Prima riunione del comitato Portuale savonese dopo la consultazione popolare sulla piattaforma Maersk di Vado Ligure. Il sindaco della cittadina, Carlo Giacobbe, ha avanzato una richiesta in cinque punti, pregiudiziale, per potere portare avanti il progetto… [Continua]

28 Gen 2008 alle 22:49

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