Varazze – Le discariche vanno limitate al minimo indispensabile

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Varazze, 10.09.2008.

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Le discariche vanno limitate
al minimo indispensabile

Le discariche dovrebbero essere limitate al minimo e rese contestuali a tutto il resto del ciclo, composto dalla raccolta differenziata, alle piattaforme di selezione e agli impianti di riciclo dei materiali che ne conseguono. Ma non è quello che sta succedendo. E’ un errore pensare di risolvere i problemi legati alla gestione dei rifiuti investendo ingenti risorse finanziarie in nuove discariche sapendo, per esperienza, che la disponibilità  di nuovi siti dove conferire i rifiuti fanno abbassare la guardia, rinviano l’attuazione di piani alternativi e rimandano solo la soluzione sperperando, nel contempo, risorse che potrebbero essere sicuramente meglio impiegate.

Evitiamo di drammatizzare, ma evitiamo anche di accettare che le cose continuino a procedere come in passato. Pretendiamo maggiore coerenza e coraggio nell’assunzione di responsabilità  da parte di chi abbiamo eletto a gestire la cosa pubblica per nostro conto. Cosଠnon va assolutamente bene, ci aspettiamo una inversione di tendenza che porti la nostra regione ad allinearsi a quelle più virtuose.

Lo chiediamo a nome nostro e per conto di quanti ci spronano giornalmente a sensibilizzare tutte le forze politiche, responsabili della situazione che è venuta a crearsi in anni di errori e di decisioni non prese: basta con le emergenze e passiamo ad attuare piani ottimali già  studiati dai tecnici regionali e provinciali, che tengono conto di tutte le variabili legate ai cicli industrializzati del trattamento, in funzione anche del territorio della province liguri, diverso da quello di altre pure a noi vicine.

Riportiamo gli ultimi articoli dei media locali sull’argomento per chi vuole approfondire, mentre rassicuriamo chi segue il nostro impegno, continueremo a trattarlo con costanza e serietà , come da sempre facciamo.

Da “Il Secolo XIX” del 09/09/08 – Genova, discarica bis. – di  Daniele Grillo.

Il conto alla rovescia si può dire partito, e se da una parte è prematuro parlare di emergenza, i numeri non nascondono le criticità  del problema e la necessità  di decisioni politiche tanto importanti quanto impopolari. Le quattro province liguri e i rifiuti, il tempo a disposizione prima del collasso, le prospettive del sistema discariche. Tra Ventimiglia e Spezia si producono, annualmente, quasi un milione di tonnellate di immondizia, che in spazio occupato si traducono in 832 mila metri cubi. Nelle dodici discariche ancora attive c’è spazio, oggi come oggi, per ancora poco più di 2 milioni e trecentomila metri cubi. Il problema è sotto gli occhi di tutti i tecnici che si occupano del problema, ma le prospettive di ampliamento ci sono e vengono date come sicure. Anche se, come imposto dall’Unione europea, questa volta saranno vincolate a scelte precise.

Genova. Il Comune di Genova ha chiesto alla Regione, nel mese di luglio, un ampliamento senza precedenti della discarica “regina” di Scarpino, il più grande contenitore di rifiuti della regione. Il progetto, rimandato due anni fa, è quello di ampliare la capacità  della “voragine” di sei milioni di metri cubi. Un ampliamento che consentirà  di andare avanti per altri dieci anni e, forse, di accogliere i rifiuti che le altre tre province liguri non sono più in grado di gestire. La richiesta è vincolata alla necessità  di comunicare, nei prossimi mesi, come il comune capoluogo intenda chiudere il ciclo. Se con un inceneritore, con un gassificatore, se con un altro sistema di smaltimento.

Nell’attesa, il problema rimane e viene soltanto rimandato. «L’ampliamento non si estenderà  al di fuori dell’attuale perimetro della discarica – assicura Paolo Momigliano, presidente della società  dei rifiuti Amiu – ma a Genova non si può parlare di emergenza, sarebbe un errore: la nostra discarica e i suoi versanti rimodulati a seconda delle esigenze possono ospitare rifiuti ancora per dieci anni». Continua: «La normativa europea (la 152/2006 che a sua volta richiama il testo unico sull’ambiente, ndr) ci impone di superare il sistema discarica, ma per realizzare gli impianti che mancano serve tempo».

E se un accreditato tecnico, il direttore del dipartimento Ambiente della Regione Liguria Gabriella Minervini, afferma che «Genova deve decidersi al più presto, non è possibile continuare a rimandare», sul piano politico il sindaco Marta Vincenzi assicura che non esistono problemi. «Su Scarpino e sull’impianto finale non ci sono ritardi – dice – La commissione incaricata di decidere sull’impianto finale più adatto alla nostra città  presto deciderà , ritengo sarebbe una sconfitta se le procedure per realizzare quanto previsto non venissero varate prima della fine del mio mandato». Le piccole discariche di Busalla Birra, Uscio, Uscio Tribogna, Sestri Levante e Rezzoaglio manifestano una situazione a metà , l’ultima ha ancora un anno di autonomia, la prima con i volumi attuali in ingresso può arrivare oltre al 2015.

Imperia. A Imperia la situazione è tragica. Collette Ozzotto e Ponticelli sono date come esaurite, e per entrambe è previsto un ampliamento già  presentato alla Regione: 180 mila metri cubi per la seconda, 140 mila per la prima, ma Collette è stata sospesa a tempo indeterminato a seguito della richiesta della locale procura di eseguire accertamenti su presunti illeciti. «La situazione è a livelli di emergenza, con ogni probabilità  sarà  necessario chiedere aiuto a Genova», dicono dagli uffici tecnici della Regione.

Savona. Nella provincia di Savona Vado Boscaccio dà  ancora un’autonomia sufficiente a non disperare e se non altro a capire come progettare il futuro, mentre per la discarica di Magliolo Casei, a un passo dall’esaurimento, previsto per la fine di quest’anno, è già  stata avviata la procedura di ampliamento per far spazio a ulteriori 100 mila metri cubi di spazzatura. Varazze Ramognina andrà  avanti ancora per qualche anno, ma è evidente la necessità  di aprire un altra discarica. In particolare, dopo l’approvazione del nuovo piano rifiuti, si sta valutando un’ipotesi di apertura in località  Passeggi, tra Savona e Quiliano.

Spezia. L’estremo levante ligure non manifesta particolari problematiche, anche se Carro è già  esaurita da tempo. Il terno al lotto è stato quello di stipulare un accordo con un impianto privato di trattamento del cdr. Discarica di servizio di questo impianto è quello di Bonassola, interessata da un ampliamento di 100 mila metri cubi in fase di realizzazione. L’altra discarica, Varese Ligure, andrà  avanti cosଠcom’è per diverso tempo.

Franco Zunino, assessore regionale al Ciclo dei rifiuti, sostiene che la situazione sia sotto controllo, e invita ad allontanare gli allarmismi. «Gli ampliamenti previsti e la situazione che abbiamo di fronte non portano a dedurre che siamo vicini a fare a fare la fine di Napoli – assicura Zunino – certamente ci sono delle cose da fare, ma non stiamo a guardare e lavoriamo, monitorando ogni situazione e tentando di sbloccare le situazioni ferme da tempo». In realtà  sembra che tutti, a ogni livello, attendano con ansia la decisione del Comune di Genova, il vero ago della bilancia tra le tre uniche variabili dell’emergenza, del collasso e della sopravvivenza.

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Da “La Stampa di Savona“ 09 Settembre 2008 – Il nuovo sito dei rifiuti serve a garantire il bilancio di Savona.

Provincia, una tregua di 3 mesi per la discarica – Ermanno Branca.

Un mandato a termine per approvare la discarica di Savona, gestire alcuni importanti finanziamenti e approvare il bilancio. La giunta Bertolotto potrebbe avere tre mesi di vita e poi concludere il mandato anticipatamente a dicembre. Questa l’ultima ipotesi che sta circolando nel centrosinistra. Una sorta di compromesso che consentirebbe di portare a termine alcune importanti pratiche, trovare un candidato alternativo senza lasciare in carica fino all’ultimo il presidente Bertolotto.

Una parte dell’amministrazione di Palazzo Nervi propende per questa tesi. La mozione di sfiducia immediata viene caldeggiata dai partiti di sinistra ma non convince la delegazione del Pd che invece ritiene sia meglio prolungare l’attività  della giunta fino a fine anno, riducendo quindi i tempi del commissariamento. Una delle motivazione fondamentali è quella di consentire alla provincia di approvare il nuovo Piano dei rifiuti modificato con l’aggiunta della discarica di Savona in località  Passeggi. La pratica è fondamentale per la sopravvivenza dell’Ata (che sta perdendo un milione e mezzo di euro l’anno) e per le finanze del Comune che rischia di andare al collasso. Il tracollo dell’Ata si aggiunge infatti alla robusta decurtazione dell’Ici .

L’alternativa sarebbe quella di chiedere subito alla Regione la nomina di un commissario ad acta, incaricato di redigere la modifica del Piano dei rifiuti. La vicenda avrebbe anche un risvolto politico. La realizzazione della nuova discarica pubblica e la modifica del Piano dei rifiuti consentirebbe al centrosinistra di recuperare il rapporto con i socialisti che erano usciti dalla maggioranza proprio su questo tema.

L’altra motivazione che spinge il Pd a prendere tempo è la mancanza di un candidato con cui sostituire Bertolotto alle prossime elezioni. Il partito non vorrebbe aprire la bagarre in Provincia senza aver trovato prima una quadratura con gli alleati sul nuovo candidato. I nomi si sprecano: il consigliere regionale Michele Boffa, i sindaci Antonello Tabbò e Franco Floris sono fra i più gettonati. Il nome che piace di più in assoluto è pero quello di Riccardo Borgo che avrebbe il vantaggio di portare i voti delle associazioni di categoria, di essere un conoscitore dei problemi del turismo e di avere una matrice socialista che consentirebbe di unificare nuovamente il fronte del centrosinistra.

Nel frattempo il centrodestra non starà  a guardare e cercherà  di guastare la tattica attendista degli avversari. L’ex candidato presidente Rosavio Bellasio nei prossimi giorni presenterà  una mozione di sfiducia identica a quella che mesi fa venne votata dal centrodestra e dai socialisti senza raggiungere il quorum necessario dei 13 voti (la metà  più uno dei consiglieri). Con quest’iniziativa il Pdl ribadirebbe la propria critica nei confronti dell’amministrazione Bertolotto, mettendo al tempo stesso in imbarazzo i socialisti e l’estrema sinistra. Intanto la diplomazia continua a fare il suo corso.

Bertolotto ha invitato a cena il ministro Scajola e il senatore Orsi per presentare la sua lista e il suo programma e i due esponenti di Forza Italia hanno accettato. La cena dovrebbe svolgersi già  questa sera a casa del presidente della Provincia Marco Bertolotto a Toirano. Il Pdl ha anche ufficializzato che terrà  la prima convention a fine ottobre a Varazze.

Il direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 10 Set 2008 alle 11:09 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, Attualità, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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