Gestione Rifiuti ““ Savona non è Napoli, ma il problema esiste

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni“
comitato@ponentevarazzino.comwww.ponentevarazzino.com

Varazze, 10.10.2008.i-rifiuti-di-savona.jpg

PonentevarazzinoNews

Gestione Rifiuti
Savona non è Napoli
ma il problema esiste

Trovare giuste e condivise soluzioni al problema della gestione dei rifiuti non è affatto semplice, richiede capacità  di dialogo e discernimento che pochi posseggono. I più sono convinti che tutto sia fattibile e risolvibile con qualche piccolo aggiustamento e i soliti compromessi, quelli che accontentano tutti, e “tira a campà “. Chi paga intanto siamo sempre noi cittadini, a guadagnare ci pensano altri, i soliti, sempre loro.

Quando abbiamo deciso di trattare a San Nazario la situazione dei rifiuti in Liguria e Provincia di Savona, gli immancabili superficiali, arroganti saputelli ci avevano deriso e si erano stupiti, per tacere di quelli che si erano addirittura offesi per la nostra pericolosa ed immotivata iniziativa. Ma noi, siamo andati avanti con il programma di sensibilizzazione che tanti elogi ci ha portato da persone titolate e sicuramente esperte nel settore, vogliamo e dobbiamo contribuire a sensibilizzare il maggior numero di cittadini, funzionari della P.A. e politici sul problema rifiuti.

Riportiamo alcuni articoli del “Decimonono“ che confermano le nostre giuste deduzioni: il problema rifiuti esiste anche a Savona, non può essere trascurato e sottovalutato in nessun luogo, neanche a San Nazario.

Da “Il Secolo XIX“ del 10/10/2008 – «Savona come Napoli» il piano dei rifiuti e lo stop a Passeggi – Di Tullio: rischio-crac per fini elettorali. Ata, nel 2009 un buco di 800 mila euro

«UN ATTEGGIAMENTO da irresponsabili. Per un gioco puramente elettorale si rischia di gettare in ginocchio l’intera provincia». Ovvero: «il territorio savonese come Napoli». L’assessore alla qualità  urbana Livio Di Tullio scende in campo contro le accuse del senatore Franco Orsi al progetto di Passeggi e difende con forza la public utility Ata, finita nell’occhio del ciclone e duramente attaccata dal centrodestra.

Al centro c’è l’esigenza vitale di completare il Piano provinciale dei rifiuti con un secondo impianto di smaltimento, oltre a quello vadese del Boscaccio. Già  il sindaco Berruti aveva parlato con chiarezza di «rischi per l’equilibrio del sistema rifiuti provinciale» a fronte del totale blocco del progetto Passeggi.

Di Tullio aggiunge: «In questi due anni di amministrazione – spiega – la situazione del servizio di qualità  urbana non è affatto rimasto lo stesso di prima. àˆ aumentato in modo esponenziale, come dimostra la radicale diminuzione delle segnalazioni da parte dei cittadini». Prosegue Di Tullio: «Di fronte all’incremento del servizio, la Tarsu è rimasta invariata. Se ci fosse stata data per tempo la possibilità  di avere il nostro impianto di smaltimento, i costi di questo servizio in più sarebbero stati tranquillamente assorbiti dai ricavi dell’impianto, anche praticando tariffe politiche per i Comuni della provincia e del Ponente in particolare». E aggiunge: «Deve essere molto chiaro che l’attuale difficoltà  di Ata è perchè questa città  ha deciso di essere più pulita». Insomma: l’azienda funziona, ha incrementato servizi e produttività . Ma ha bisogno – nell’interesse dell’intera provincia – di entrare nel business dei rifiuti, dal quale la mano pubblica non può essere totalmente estromessa.

La chiusura di Cima Montà , il 31 dicembre 2007, dopo l’ultima proroga, era un fatto ineluttabile: il sito era esaurito e non più utilizzabile. Tutti lo sapevano. Appare strano che il presidente provinciale Marco Bertolotto – al recente congresso di AltraSavona – ne abbia ipotizzato una riapertura provvisoria. Orsi, poi, aveva definito la passata gestione di Ata «un gioiellino». In realtà , già  Gianfranco Gaiotti, presidente di Ata nell’era Ruggeri, diceva alla fine del suo mandato, nel maggio 2006, quali fossero i rischi dietro l’angolo: «àˆ la discarica la forza dell’Ata, se verrà  a mancare quella non c’è futuro». Cosଠcome ne era ben consapevole l’allora candidato sindaco Federico Berruti, che a marzo del 2006, dichiarava: «Il comune capoluogo non può essere un semplice utente degli impianti di smaltimento. Chiusa Cima Montà , il Comune di Savona dovrà  avere un ruolo rilevante nella gestione di un impianto alternativo». Tuttavia, il businnes dei rifiuti è un business enorme e Ata è un’azienda pubblica che vuole gestire un impianto pubblico: non è detto che questa prospettiva sia gradita a tutti.

«Gioiellino» o meno la passata gestione di Ata ha lasciato ai suoi attuali amministratori un fardello pesante. Chi gestisce una discarica ha l’obbligo di accantonare in un fondo il denaro necessario a gestire tutte le fasi successive alla sua chiusura. Ebbene, per Cima Montà , tutto ciòè accaduto solo in parte: il fondo, a Palazzo Sisto, è stato definito in gergo tecnico «incapiente». Cioè non sufficiente. Per Ata una dobbia beffa: non ha più un proprio impianto di smaltimento, con i guadagni relativi, ma si è trascinata dietro un debito che avrebbe dovuto essere saldato in precedenza. Nel frattempo, Ata ha incrementato i propri servizi, senza avere un euro in più e anzi dovendo affrontare aumenti non previsti sul fronte del gasolio, del costo del lavoro (nuovo contratto nazionale), ma anche una voce “straordinaria”: 130 mila euro per liquidare e chiudere un contenzioso proprio con l’ex presidente Gaiotti.

Una riservatissima proiezione effettuata nei giorni scorsi dall’azienda sui conti 2009 prevede una perdita di circa 800 mila euro (ai quali si aggiungono i conti non ancora totalmente saldati per Cima Montà  che potrebbero essere spalmati in più anni). Secondo la stessa proiezione, un aumento della Tarsu del 10% frutterebbe circa 500 mila euro, del 15% 900 mila euro e del 20% di 1 milione e 400 mila euro. Probabilmente il Comune finirà  per attestarsi intorno ad un aumento del 12% che garantirà  il pareggio della gestione corrente (sul capitale il Comune ha già  previsto robusti interventi), anche grazie ad un ulteriore miglioramento della produttività . Un aumento «imposto da condizioni esterne» (lo stop al nuovo impianto): oggi la tariffa, ferma dal 2004, è di 1,77 euro al metro quadro, tra le più basse in provincia.

Il nuovo impianto. Il progetto per Passeggi prevede – parole del sindaco Berruti «un impianto avanzato, che preveda prima di tutto la cosiddetta “digestione” dei rifiuti, che li stabilizza rendendoli inerti e producendo energia elettrica, e che solo dopo di tutto ciò preveda il conferimento in discarica del rifiuto residuo reso inerte». Ma occorre fare un passo indietro. Quando fu elaborato il Piano provinciale dei rifiuti – basato appunto su un sistema “duale” – il sito individuato per il secondo impianto era a Cianciarin (Albenga). Sin da subito, Savona si rese disponibile a partecipare con Ata a questa operazione. E ha ribadito nei giorni scorsi di essere sempre pronta, anche a lavorare nel Ponente. Fu la Provincia – di fronte alle difficoltà  sorte ad Albenga e alle osservazioni della Regione – a fermarsi e a concordare con Savona la ricerca di un sito sul suo territorio. Poi la crisi politica in Provincia e lo stop a tutto: «Ora occorre il senso di responsabilità  per non farci diventare una nuova Napoli», conclude Di Tullio.
Antonella Granero – granero@ilsecoloxix.it

_^_^_^_

Da “Il Secolo XIX“ del 10/10/2008 – «franco Orsi si comporti da senatore»
la polemica

L’ASSESSORE Di Tullio non gira intorno alle parole. E si rivolge tanto al senatore Orsi, quanto al presidente provinciale Bertolotto: «Nella discarica di Cima Montà  non si potevano aggiungere altri materiali. Se invece il senatore Orsi ci vuole suggerire che avremmo dovuto espanderla in una valletta contigua, è una sua opinione e io non ho nulla da eccepire, ma i tecnici hanno detto che è meglio Passeggi».

Poi la questione del Ponente: «Il senatore fa bene a preoccuparsi dei Comuni del Ponente. Sa che noi eravamo e siamo disponibili per Cianciarin. Ma trovo strano, invece, che non si preoccupi dei cittadini di Savona. La posizione del sindaco e della nostra amministrazione è stata quella di preoccuparci di tutti: anche il senatore dovrebbe pensare ai cittadini di Savona almeno quanto a quelli del Ponente». E attacca: «C’è un atteggiamento irresponsabile che non mi sarei aspettato: per raggiungere un risultato politico si apre una crisi epocale nella gestione dei rifiuti della provincia».

Poi aggiunge: «Orsi vuole un inceneritore a Ponente? Se lo pensa avrà  delle idee: dica dove, come e con quali soldi. L’impianto di Passeggi è interamente pubblico. L’inceneritore sarà  pubblico o ha in mano delle proposte private? Non mi scandalizzo, avanzi proposte». Poi sul Piano provinciale dei rifiuti: «Il problema esiste. àˆ la Provincia che ci è venuta a dire che Cianciarin non si poteva fare. Noi eravamo e siamo pronti a lavorare anche nel Ponente. C’è una situazione che è responsabilità  della Provincia e su cui mi pare il centrodestra giochi in maniera irresponsabile. Ci ripensino, per evitare guai peggiori non al Comune di Savona e ad Ata, ma all’intero territorio».

E ancora: «Dovremmo tutti smetterla. Penso che un senatore della Repubblica debba avere a cuore l’intera provincia». Poi si rivolge a Bertolotto e tende la mano: «Mi rifiuto di credere che il presidente sia un uomo in vendita. Io non sono in grado di entrare nelle situazioni politiche che hanno determinato questa situazione, ma ora deve prevalere il senso di responsabilità ». Poi l’ultima stoccata: «Per uno scopo legittimo, ma politico, di Orsi, si mette a rischio la provincia e la città  di Savona: non è un atteggiamento da chi vuole diventare forza di governo. A meno che il senatore non dica con chiarezza cosa vuole».

Il  direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 11 Ott 2008 alle 08:50 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Scrivi una risposta

Devi essere loggato per inserire un commento.