Le discariche dei rifiuti solidi urbani diventano miniere

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Le discariche dei rifiuti solidi urbani
diventano miniere

Negli Stati Uniti hanno già  iniziato ad estrarre plastica e metallo dalle discariche, nel Regno Unito ci stanno pensando. In futuro saranno miniere economicamente vantaggiose da sfruttare, per recuperare quanto ieri abbiamo erroneamente scartato.

Abbiamo voluto riportare questa notizia pubblicata da “La Stampa”, con l’auspicio che per il futuro si possa evitare di creare altre “miniere”, con una più attenta e oculata gestione dei materiali post consumo. Ridurre, Recuperare, Riciclare e Riutilizzare: Quattro R = Futuro Sostenibile.

Da “La Stampa“ 13.08.2008 ““ Londra – Gb, le discariche di plastica diventano “miniere d’oro”

Le discariche di plastica della Gran Bretagna potrebbero diventare delle “miniere d’oro” con l’impennata del prezzo della materia fino a 200 sterline alla tonnellata. Secondo gli esperti ci sarebbero più di 200 milioni di tonnellate di plastica sepolte nelle discariche quando ancora non era il voga il riciclaggio dei rifiuti.

Secondo quanto riporta il Times, oltre a nascondere un bottino di plastica da circa 50 milioni di euro, le discariche custodiscono una serie di altri materiali, come rame e alluminio, il cui prezzo oggi sta salendo vertiginosamente.

«Negli Usa sono già  tornati nelle discariche per estrarre plastica e metallo. Per quanto riguarda il Regno unito è un nostro obiettivo. Entro il prossimo decennio, le discariche-miniera saranno economicamente vantaggiose», ha detto al giornale Peter Mills di New Earth Solutions, ditta specializzata nel trattamento e nel recupero dei rifiuti. Le prime operazioni di recupero dei materiali verranno effettuate, a livello sperimentale, durante gli interventi di mantenimento delle strutture.

Dati i prezzi sempre più alti delle materie prime, soprattutto del petrolio, i materiali riciclabili sono sempre più preziosi: la plastica di seconda mano può essere infatti trasformata in maniera più economica e con meno emissioni di anidride carbonica di quanto si possa fare con quella nuova. Certi materiali hanno anche un alto valore calorifico, rendendoli quindi un buon combustibile. L’estrazione della plastica, fa notare il quotidiano, servirebbe inoltre a creare nuovo spazio nelle discariche, in aree dove le località  adatte alo smaltimento dei rifiuti sono sempre più rare.

Secondo Peter Jones, un consulente per i rifiuti, si dovrà  probabilmente attendere fino al 2020 prima di poter comunicare gli scavi la maggior parte delle 1.500 discariche utilizzate negli ultimi 30 anni una volta chiuse devono restare indisturbate per 20 o 30 anni per dar tempo al materiale organico di decomporsi e ai gas di fuoriuscire. Le discariche costruite dagli anni ’80 in poi saranno le prime ad essere prese in considerazione per l’estrazione perché il loro contenuto è stato documentato con cura, cosଠcome la presenza ed il posizionamento al loro interno di materiali pericolosi. «Se scaviamo in tutte le discariche britanniche fondate dagli anni ’80 in poi potremmo mettere le mani su 200 tonnellate di plastica», ha affermato Jones.

Il direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 05 Nov 2008 alle 22:58 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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