Savona: Convince tutti La Traviata al Priamar
Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
Varazze, 16.07. 2010. Home page
PonentevarazzinoNews
Convince tutti La Traviata al Priamar
Bravi, bravissimi i varazzini Giovanna Badano e Angelo Lupi, coreografa e ballerina nella parte della “Zingara” la prima, ballerino nella parte del “Matador” il secondo.
Ultima recita questa sera venerdì 16 Luglio.
Mercoledì 14 luglio è andata in scena alla fortezza del Priamar di Savona, per la stagione dell’Opera Giocosa, La Traviata di Verdi. Di fronte ad un pubblico che ha esaurito ogni posto a disposizione, ha convinto lo spettacolo firmato, alla regia, da Stefano Monti, già autore lo scorso anno di una Madama Butterfly. La scena si presentava dominata da due grandi cornici oblique, fisse, che tenevano un tulle nero, con ulteriori cornici più piccoli e mobili dietro le due principali.
Tutte le scene prendevano forma a partire dal nero, dal buio, dal nulla, con sapiente uso delle luci che di volta in volta facevano comparire (o scomparire se radenti al tulle) le situazioni e i personaggi. Tecniche quasi da teatro orientale, una scena asciutta, aperta e che non dava sensazione di fissità, nonostante gli elementi essenziali. Un piano rialzato sullo sfondo, fluttuante nel nero, presentava elementi simbolici della vita della protagonista, come quadri pittorici o fotografie. Grandi fiori rappresentavano e rimandavano, oltre alla “dama delle camelie”, anche la delicatezza umana, la sua caducità, scomponendosi nel secondo atto quando Violetta capisce che deve lasciare Alfredo.
Il centro del vortice di passioni, della cruda verità della vita nonché di tutto l’impianto scenotecnico è Violetta, grande protagonista dell’opera e ancor più di questo allestimento. Ha le sembianze e la voce della giovane soprano russa Irina Dubrovskaya, una Violetta quanto mai adeguata, fresca, civetta nel primo atto, tormentata nel secondo, fiera nel terzo. Piacevolmente precisa la pronuncia italiana, quasi inaspettata in una giovane russa, voce precisa ed intonata anche nel mi bemolle, a lungo tenuto, che conclude il primo atto, e basterebbe già questo a molti per tributare caldi applausi, ma il trionfo è stato concesso per tutta una performance precisa, dai colori e dalle dinamiche vocali varie ed apprezzabili, uniti ad una recitazione appassionante. Giovanissimo Alfredo, il tenore russo Sergey Romanovsky, un sicuro protagonista della lirica del futuro, come sarà la Dubrovskaya, ma che deve ancora trovare la necessaria continuità oltre a raffinare la tecnica tout court. Gran voce, molto profonda e di bel timbro, quella di Vitaliy Billy che intrepretava Germont padre. E con lui si chiude la terna dei protagonisti, tutti russi.
Una sicurezza la Flora della genovese Gioria Bertagni, mentre completavano il cast Carlo Assogna (Gastone), Valdis Jansons (Il Barone Douphol), Carlo Prunali (Marchese d’Obigny) e Giuseppe Di Paola (Dottor Grenvil). L’Orchestra Sinfonica di Savona ha dato il meglio di sé, ben guidata dalla bacchetta di Fabrizio Maria Carminati. Buona la prova anche del coro Mascagni di Savona, preparato da Gianluca Ascheri. Un cenno particolare va alle coreografie ideate dalla varazzina Giovanna Badano e realizzate dalla stessa Badano e da Angelo Lupi, rispettivamente zingarella e torero di grande eleganza. Davvero belli i costumi, in stile liberty, sempre curati da Monti, aiutato da Lisa Nava.
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