Varazze: Allarme WWF sul dissesto delle vallate di Rio Arenon e Piani di S. Giacomo

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni

Varazze, 14.11.2010.                                          Home page

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Allarme WWF sul dissesto delle vallate di Rio Arenon e Piani di S. Giacomo

Varazze_Alluvione_2010_Loc. Costiera della Brigna - Rio CiusaIl dopo Alluvione a Varazze: il WWF durante sopralluoghi sul territorio ha individuato decine di micro e macro frane in atto nelle vallate del Rio Arenon e Piani di S. Giacomo.

Situazione decisamente preoccupante anche e soprattutto alle luce di precedenti esperienze, che testimoniano la poca attenzione riservata a simili fenomeni verificatesi nel recente passato, prontamente segnalati e non tenuti nella dovuta considerazione, da chi invece avrebbe dovuto farlo, come risulta evidente dalla seguente testimonianza.

Comunicato WWF SAVONA.

Lo avevamo già annunciato nel 2003 il pericolo rappresentato dal Torrente Arzocco con un comunicato caduto nell’indifferenza; ecco un estratto del testo apparso sul secolo XIX del 21/09/2003:

“Gli ambientalisti temono smottamenti lungo la collina della Guardia ormai priva di vegetazione «La vera minaccia è l’Arzocco» Allarme del Wwf per il pericolo di frane sull’affluente del Teiro”. Varazze. Macchè Teiro, il pericolo alluvioni sarebbe costituito dal bacino del suo più impetuoso affluente, l’Arzocco, sopra il quale è innescata un’autentica bomba a orologeria: la collina della Guardia senza più vegetazione e quindi soggetta a frane. Lo sostiene, e lo teme, la sezione savonese del WWF: «A sorpresa, afferma il responsabile dell’ente ambientalista, Marco Piombo. I veri pericoli riguardano invece le zone a monte dello stesso torrente e soprattutto dell’Arzocco. Mentre il Comune ha stanziato 30mila euro per l’intervento nell’asta terminale del Teiro, nessuno si è mai preoccupato di monitorare e intervenire sulla vastissima area collinare che sovrasta il bacino dell’Arzocco e il monte Grosso». «Tale zona, continua Piombo, è stata devastata nel 2001 da un incendio che ha compromesso l’aspetto vegetazionale, provocando veri processi di desertificazione».

In due anni, non è stata avviata alcuna pratica per ottenere da Regione e Stato il necessario rimboschimento.

Ora, nel mese di novembre 2010, come WWF segnaliamo altre situazioni di grave dissesto idrogeologico e franoso in atto sempre sul territorio comunale di Varazze: le aree in questione sono le vallate dei bacini imbriferi del Rio Arenon e Rio Ciusa, alle spalle dei Piani di S. Giacomo. Entrambi i Rii sfociano nell’oramai dissestato e martoriato Rio Portigliolo. Sono state individuate decine di micro e macro fenomeni franosi in atto lungo i versanti e in particolar modo lungo la costiera “boschiva” (si fa per dire) della Brigna, Causin, Monte Costea, Bric Arenon, Portigliolo.

Alcune delle cause? Gli incendi boschivi e il progressivo inarrestabile abbandono delle colline. Diversi incendi boschivi, anche di grave estensione hanno interessato le aree in oggetto negli ultimi 15 anni (1998, 1999, 2001, 2007), che in assenza di mirati interventi atti a frenare le erosioni ed i dissesti in corso, si sono dimostrati cause spesso scatenanti di fenomeni franosi, dalle conseguenze a volte drammatiche e devastanti.

Allegate foto che documentano lo stato di fatto e immagine cartografica dei reticoli idrografici (fonte portale cartografico della Regione Liguria).

Varazze_Alluvione_2010_Loc. Costiera della Brigna -Rio Arenon Varazze_Alluvione_2010_Loc. Piani di S.Giacomo-di fronte Viadotto Portigliolo Varazze_Alluvione_2010_Loc. Piani di S.Giacomo-Viadotto Portigliolo
VarazzeAlluvione_2010_Loc. Costiera della Brigna -Rio Arenon Varazze_cartografia dei reticoli idrografici fonte portale cartografico della regione Liguria Varazze_rio Arzocco_Alluvione_4.10.2010

Sezione Regionale WWF Liguria, il Presidente Piombo Marco. Savona, lì 14.11.2010.

La quantità ed intensità di pioggia caduta in quelle poche ore di primo mattino del 4 ottobre, non hanno lasciato scampo. Un evento di così eccezionale portata, da farci ritenere che danni ci sarebbero comunque stati, anche in presenza di una normale manutenzione e messa in sicurezza delle scarpate interessate dagli incendi degli ultimi anni e  sponde dei rii. Probabilmente, anzi, sicuramente sarebbero stati più contenuti e il deflusso delle acque meno devastante.

Il WWF bene fa ad evidenziare ritardi ed incurie da parte di chi è preposto alla tutela del territorio; ma secondo il nostro modesto parere, dovrebbe anche adoperarsi per approfondire le varie problematiche legate a tale incombenza, promuovendo ed organizzando incontri di approfondimento e chiarimento con tutte le parti in causa. Troppi sono le difficoltà che si frappongono tra “il dire e il fare”; tra l’enunciazione di principi e doveri e la realizzazione degli stessi, anche in presenza di buoni propositi. Lacci e laccioli spesso vanificano impegno e disponibilità di persone sensibili e volenterose.

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 Nov 2010 alle 23:16 ed è archiviato nelle categorie - Alluvione 4.10.2010, Ambiente, Attualità, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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