Il presidente Burlando scrive sul suo diario on line dopo la visita a Varazze e Sestri Ponente del 22 febbraio

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Varazze, 23.02.2011.                                            Home page

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Il presidente Burlando scrive sul suo diario on line dopo la visita a Varazze e Sestri Ponente del 22 febbraio

Alluvioni, i prossimi passi. Aperto il confronto con cittadini e istituzioni su come utilizzare i nuovi fondi. Ma la sospensione del “Milleproroghe”, che li conteneva, rende tutto più incerto. Ieri è stata una giornata veramente difficile, prima mi sono recato a Varazze e poi ho incontrato la gente di Sestri Ponente: ho spiegato a tutti come avremmo avuto intenzione di procedere con i nuovi fondi in arrivo per le alluvioni. Neanche il tempo di finire l’assemblea che ci arriva la notizia che il presidente Napolitano non avrebbe approvato il decreto Milleproroghe così com’era – lì sono contenuti questi e altri soldi per noi vitali, pensiamo al finanziamento per il ribaltamento a mare di Fincantieri o per la piattaforma Maersk di Vado. Non vi nascondo che sono ore di grande preoccupazione, questa mattina ho preso contatto col Quirinale e ho chiesto che, in qualunque formulazione, le questioni importanti che riguardano la Liguria rimangano.

Cosa potrebbe accadere ora? Che ci siano due diversi decreti: uno che riporta il decreto Milleproroghe alla sua funzione normale, ed un altro provvedimento che invece raccolga le cose utili da fare in giro per l’Italia, tra cui le nostre. In questo caso il nuovo decreto sarebbe immediatamente operativo e quindi si potrebbe agire subito. Sono abbastanza fiducioso che la questione si risolva. E allora potremmo mettere in pratica tutte le cose che ci siamo detti ieri. Innanzitutto istituire il Comitato Istituzionale – che è un tavolo composto dagli enti, ma che vogliamo aprire al contributo di associazioni e comitati – e cominciare a raccogliere i pareri per costruire dei criteri di suddivisione condivisi da tutti. Questo è un punto essenziale, la condivisione.

Alcune cose andranno fatte immediatamente – prendo un esempio fra tanti: a Varazze c’è un monte che se non interveniamo subito viene giù – ma per tutte le altre dovremo stabilire insieme delle priorità. Se i soldi ci verranno confermati, non potremo fare tutto: a fronte di 300 milioni di danni abbiamo fondi per un terzo. Strade franate, famiglie sfollate e attività chiuse saranno le nostre priorità. Indicativamente la cifra sarà divisa 70 / 30 fra pubblico, inteso come Comuni e Province – che dovranno intervenire sul dissesto idrogeologico e sul ripristino di viabilità – e privato, cittadini e imprenditori.

È importante sapere che la Protezione Civile si è detta disponibile a fare un bando che ci permetta di accogliere le nostre decisioni: in pratica ci mettiamo d’accordo fra di noi e poi loro lo formalizzano. Naturalmente ci aiuteranno anche per ottimizzare i procedimenti, visto che purtroppo di queste cose hanno una certa esperienza.

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Questo articolo è stato pubblicato il 23 Feb 2011 alle 23:48 ed è archiviato nelle categorie - Alluvione 4.10.2010, Ambiente, Attualità, E: GALLERY, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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