Varazze. Cantieri Baglietto: rottura trattative tra lavoratori e il Gruppo Azimut|Benetti

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Varazze, 6.05.2013.                                  Home page

Cantieri Baglietto Varazze: rottura trattative tra lavoratori e il Gruppo Azimut|Benetti

Un epilogo, quest’ultimo, come altri succedutesi nel tempo, che non ci coglie di sorpresa, riesce invece sempre più ad amareggiarci per come tutta la faccenda è stata fin dall’inizio trattata da chi avrebbe dovuto farsene carico con la responsabilità e il senno del “buon padre di famiglia”.

Così non è stato e con il passare del tempo, trattativa dopo trattativa, tavolo istituzionale dopo tavolo istituzionale, accordo dopo accordo, tutti falliti ed azzerati dal susseguirsi dei fatti, la situazione si è ulteriormente complicata e, oggi, sarebbe ora di mettere un punto fermo, “senza se e senza ma”, perché tutti dovremmo sapere e tenere ben presente che ad ogni azione deve essere posto un limite, oltre il quale tutti si perde.

Non ci resta che attendere per vedere se c’è la volontà, la forza e la capacità di farlo, dandosi il classico “colpo di reni“, a volte capace di fare recuperare e capovolgere l’esito di situazioni disperate o già date per “segnate“.

Altrimenti …? Assisteremo ad un’altra azione fallimentare, una delle tante alle quali siamo sempre più frequentemente chiamati ad assistere, spesso nel silenzio e nell’indifferenza di quanti non sono direttamente coinvolti.

Comunicato RSU lavoratori e Sindacati dei Cantieri Baglietto Varazze.

Dopo diversi mesi di trattative e interventi ripetuti delle istituzioni, la Azimut|Benetti ha unilateralmente deciso di interrompere le trattative sindacali necessarie a definire un percorso concordato per il passaggio dei lavoratori dei cantieri Baglietto nella Azimut.

Dopo l’incontro di Martedì 30 aprile ad Avigliana tra RSU, Fiom Savona e Azimut, le parti si erano date appuntamento all’Unione Industriali giovedì 2 maggio per continuare la discussione. La sera stessa, tuttavia, Azimut ha dichiarato che non intende più portare avanti un percorso condiviso e ha quindi deciso di non presentarsi al tavolo. Questa rottura ha definitivamente minato la fiducia che i lavoratori hanno nella Azimut|Benetti, fiducia già compromessa da atteggiamenti ondivaghi della società.

Solo per fare un esempio, in meno di 3 mesi la Azimut ha presentato 5 proposte radicalmente diverse per il passaggio dei lavoratori: inizialmente passaggio diretto di tutti, poi passaggio dopo tre mesi dal rilascio delle concessioni, poi passaggio dopo tre mesi dal rilascio inoppugnabile delle concessioni (quindi dopo circa due anni), poi passaggio dopo quattro mesi e infine passaggio di dieci persone subito e delle restanti diciassette entro tre mesi dal rilascio inoppugnabile delle concessioni.

Riteniamo doveroso chiarire che le richieste presentate mirano a garantire il rispetto degli accordi già raggiunti in precedenza con la Azimut e che devono essere aggiornati nella forma, ma non nella sostanza, per adeguarsi al fallimento delle trattative tra Azimut e concordato. Ricordiamo infatti che, in presenza di accordo tra venditore e acquirente, i lavoratori sarebbero tutelati dall’articolo 2112 del codice civile, che garantisce il passaggio diretto nella nuova società, e la Azimut avrebbe dovuto pagare una cifra vicina ai quattro milioni di euro alla procedura. Con la nuova strategia Azimut risparmia milioni di euro perché non acquista più dalla procedura e i lavoratori si trovano privati di qualsiasi tutela legale del posto di lavoro. In questa ottica RSU e sindacati hanno provato a costruire un percorso che, pur in assenza della tutela legale, garantisse gli stessi diritti e gli stessi obblighi, come ad esempio il taglio sostanziale di importanti voci dello stipendio, concordati con la Azimut|Benetti negli accordi di novembre 2011 e Agosto 2012.

L’elemento di rottura riguarda le tempistiche di passaggio dei lavoratori dalla Baglietto alla Azimut. Azimut|Benetti intende l’assunzione scaglionata, che vedrebbe l’immediata assunzione di dieci lavoratori e la successiva assunzione degli altri diciassette entro tre mesi dal rilascio delle concessione demaniale, senza dare alcuna motivazione tecnica credibile. L’assemblea dei lavoratori, venerdì 3 maggio, ha definito irrinunciabile, per un accordo sindacale, il passaggio di TUTTI i lavoratori in un’unica data.

Subito dopo l’assemblea i lavoratori hanno incontrato il sindaco di Varazze per aggiornarlo sulla situazione: le proposte di Azimut riguardo i tempi e le modalità di assunzione, sono contrarie alla determina di assegnazione del piazzale alla Azimut|Benetti e pertanto il Comune deve revocare la determina di assegnazione ad Azimut e rifare un nuovo procedimento di comparazione tra le offerte per il piazzale. Se il Comune non ritiene di procedere in tal senso, allora si faccia garante della assunzione dei Lavoratori!

L’atteggiamento di Azimut e le sue proposte portano infatti verso uno scenario per noi inaccettabile: a seguito del rilascio della concessione del piazzale, la Azimut assumerà una decina di persone e riprenderà l’attività lavorativa nel cantiere di Varazze, rinviando a data da destinarsi l’assunzione dei restanti diciassette lavoratori. Allo scadere dei tre mesi previsti dalla determina, la Azimut non avrà assunto i diciassette lavoratori lasciati fuori e, in teoria, il comune dovrebbe procedere al ritiro della concessione. Tuttavia Azimut si presenterà con un cantiere attivo e produttivo e metterà i lavoratori assunti contro i lavoratori non assunti. Il rischio concreto che il ritiro delle concessioni porti ad una nuova cessazione delle attività nel cantiere di Varazze e quindi alla perdita dei posti di lavoro garantiti da Azimut, spingerà il Comune a limitare la forza delle azioni nei confronti di Azimut. I diciassette lavoratori non assunti si troveranno quindi in mezzo ad una strada senza alcuna difesa o possibilità di rivalsa.

Azimut sta tentando di dividere i lavoratori e metterli l’uno contro l’altro in una guerra tra poveri che vedrà la sconfitta di tutti e l’inasprirsi delle tensioni sociali già forti dopo tre anni di cassa integrazione.

I lavoratori ed i sindacati hanno seguito il percorso che si era stabilito negli incontri con il Prefetto e le istituzioni ma hanno trovato una totale chiusura da parte della Azimut.

Data la precarietà della situazione chiediamo che ci sia un intervento di garanzia del Presidente Burlando e del Prefetto.

Per questo abbiamo chiesto la riconvocazione dei tavoli istituzionali.

Varazze, 06.05.2013 (RSU e lavoratori dei Cantieri Baglietto Varazze e FIOM CGIL Savona)

Copia del comunicato è stata inviata a: Prefetto di Savona, ai componenti del tavolo permanente previsto dal protocollo di intesa del 26.06.2012; Regione Liguria: Presidente Burlando, Assessore sviluppo economico Guccinelli; Provincia di Savona: Presidente Vaccarezza, Assessore sviluppo economico Sambin; Comune di Varazze: Sindaco Delfino, Assessore urbanistica Carletto; Azimut|Benetti, Presidente Vitelli; e p.c. Baglietto s.n.c., Galantini; ai gruppi consiliari Consiglio Comunale di Varazze, Unione Industriali Savona.

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Questo articolo è stato pubblicato il 06 Mag 2013 alle 12:21 ed è archiviato nelle categorie - C.N. Azimut|Benetti, Attualità, Cantieri Baglietto, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Un commento

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07 Mag 2013 alle 16:28

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