I Colori di Primavera – Mostra di Gambaretto a Corte di Mare di Varazze

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Varazze, agg. il 26.05.2019.                                 Home page

I Colori di Primavera – Mostra di Gambaretto a Corte di Mare

Positiva conclusione per la mostra collettiva di pittura, scultura e fotografia denominata “I Colori di Primavera“, che si è tenuta dal 12 al 25 maggio 2019 presso il Centro Commerciale Corte di Mare di Varazze, organizzata  dallAtelier d’Arte Gambaretto di Albisola Superiore.
La rassegna, con numerosi artisti provenienti da più località, ha proseguito la tradizione di “Arte in Galleria“, che si avvale della direzione artistica di Ettore Gambaretto e della presentazione del critico Marco Pennone.

L’esposizione sarà inaugurata domenica 12 maggio alle ore 11, alla presenza degli artisti partecipanti, il critico d’arte marco Pennone, amici, parenti ed appassionati.

A conclusione del vernissage aperitivo offerto dalla Cantina Duca di barbozza di Giovanni Schievenin di Valdobbiadene (TV).

La mostra è visitabile in orario di apertura del Centro Commerciale.

Recensione di Marco Pennone

“I Colori di Primavera” 2019 a “Corte di Mare”
«Ed eccoci arrivati alla seconda edizione dell’attesa collettiva di pittura, scultura, ceramica, fotografia organizzata dall’”Atelier delle Arti Gambaretto” di Albisola Capo d’intesa con la Direzione del Centro Commerciale “Corte di Mare” – Coop di Varazze, nell’ambito della fortunata serie di incontri “Arte in Galleria”.
L’inaugurazione è avvenuta domenica 12 maggio alle ore 11, alla presenza di un folto e interessato pubblico. Dopo una breve introduzione del “patron” Ettore Gambaretto, il quale ha ricordato che a questo primo incontro di primavera ne seguiranno – come da tradizione – un altro in estate e un terzo in autunno, ha preso la parola lo scrittore e critico Marco Pennone, il quale è entrato subito “in medias res”, partendo dalle opere della nota poetessa, artista e fotografa Cristina Mantisi, una delle presenze fisse di queste mostre. La Mantisi, com’è sua consuetudine ormai da tempo, ci ha presentato due elaborazioni fotografiche computerizzate: dei bellissimi “Fiori di ciliegio”, di un bianco quasi abbacinante, e “Rinascita”, con la sequenza di una foglia che nasce su di un ramo d’albero, che tutti hanno scambiato per una farfalla intenta a muovere le ali.
Amica inseparabile della Mantisi, Mariella Relini ha portato due quadri astratti, due “Paesaggi”, uno del 2014 e l’altro del 2017, in cui il colore è usato a larghi strati in modo quasi materico, inondando e appagando l’occhio di suggestive cromìe.
Giò Venturi, l’anziano artista di Canelli, resta anch’egli sempre aggiornato sulle più recenti tendenze: sono ben 15 le sue opere – tutte di piccole dimensioni – realizzate in Arte Digitale, che sprigionano suggestive sensazioni dai colori e dalle figurazioni astratto-geometriche, rivelando padronanza di linguaggio tecnico.
Di Maura Arena, la nota poetessa valbormidese residente a Carcare, abbiamo già avuto modo di sottolineare i felici esordi nel campo dell’Arte con una serie di acquerelli, di cui qui ha dato due validissimi esempi con una “Nevicata”, rappresentante una frazione montana di Cairo Montenotte immersa nel candore nivale, ed una “Marina”, ispirata ad un dipinto del suo validissimo maestro di pittura presso l’Unitre di Carcare, Bruno Barbero.
Molto eleganti le due raffigurazioni muliebri di Laura Ermellini, eclettica pittrice, designer e progettista di Bergamo: la prima, di dimensioni inusuali (cm. 120X40), rappresenta una donna sdraiata ed è di tendenza astratto-metafisica; la seconda, più sognante, è immersa in una suggestiva luce blu.
Federica Giorgis, di Villanova d’Albenga, non poteva certo non portare le sue realizzazioni più note e divenute ormai il suo emblema: quegli “Effetti cromatici” che mutano colore e forma se osservati con gli apposti occhiali polarizzati; ma ci ha stupito anche con un “Interno”, in cui l’occhio dell’osservatore è attratto irresistibilmente all’interno della stanza rappresentata, ed un “Esterno” in cui, al contrario, l’ambiente del piccolo quadro sembra espandersi all’infinito, con effetti che ci paiono persino “sonori”.
Silvy Trésor interpreta in modo originale il notissimo Salmo 23 della Bibbia (“Il Signore è il mio pastore…”): in alto il verde brillante dei pascoli, il blu delle acque ed il rosso della “corazza caratteriale” che ciascuno di noi si crea e che solo la preghiera con la sua potenza – capace di vincere anche la materia – riesce a spazzare via. Il secondo quadro s’intitola “Lido di talenti in un’ansa spirituale”: con uno stile che ricorda un po’ Monet, l’Artista ha dipinto una vela d’oro al centro della tela. Nel simbolismo essa rappresenta l’interiorità dell’individuo che brilla come un fiore nei diversi campi di realizzazione umana ed in base ai suoi talenti decide quale rotta dare alla propria vita. Silvy ha aggiunto a queste due opere altamente evocative (possiamo qui parlare di Arte Simbolico-Esoterica) le sue piramidi dipinte in vari colori a seconda del quadro astrologico dell’acquirente e un “work in progress” rappresentante una regina degli antichi Egizi da poco scoperta dagli archeologi.
Ezio Bruno e i suoi dipinti su ardesia: un genere a lui caro e per il quale ha ottenuto meritati consensi. Sette sono le realizzazioni esposte: dei gabbiani sul mare, due cavalli, un gabbiano sul promontorio che sovrasta la grotta di Bergeggi, un vecchio “lupo di mare”, una luna che splende sul mare, un girasole su cui si posa una farfalla ed una sirena “spiaggiata”. Quest’ultima – ci dice l’Artista – vuol rappresentare i rischi che il continuo inquinamento del mare può produrre, coinvolgendo anche una creatura del mito.
Paola Vertecchi Pilone è una gentile signora di Recco il cui marito era collezionista di grandi firme della pittura contemporanea, quali Migneco, Guttuso, Viani, Munari, Treccani, Sanvitale, Breddo e molti altri. Ettore Gambaretto ha esposto qui a Varazze un piccolo “assaggio” di questa vasta collezione, esponendo un quadro di stampo espressionista di Bruno Munari (1907-98), il grande “designer” che iniziò col Secondo Futurismo la sua lunghissima carriera; due ficcanti ritratti femminili di Ernesto Treccani (1920-2009), che si serve di colori delicati e gioiosi, seguendo il ritmo della vita e cercando l’anima delle persone, più che la loro consistenza fisica; un olio di Palazzi intitolato “Processione di Montenero a Livorno”.
“Nevicata a Sanda” e “Paesaggio Ligure” sono i due quadri del decano degli Artisti che espongono con l’”Atelier Gambaretto”: parliamo di Emilio Beglia, il quale mette sempre in tutte le sue opere quel tenue tocco di poesia rievocativa per cui è giustamente apprezzato dalla critica e dal pubblico.
l’”Albero astrologico” con i segni magici dei pianeti, l’ “Ofiuco” tredicesima costellazione e l’ “Occhio di Horus” sono le tre opere del “patron” Ettore Gambaretto che meglio rappresentano la sua ormai consolidata tendenza ad occuparsi di arte astrologico-esoterica, insieme alla costruzione delle sue immancabili “Piramidi”, molte delle quali colorate e rifinite da Silvy Trésor.
Damsil è lo pseudonimo di un’Artista di Pavia della quale abbiamo ammirato “Il Van Gogh delle margherite”, originale opera in cui nello stesso mazzo di fiori si legge un delicato profilo muliebre.
Un quadro metafisico-surrealista, chiaramente ispirato a Salvador Dalì, è l’opera del notissimo Luigi Pretin, che di “copie d’autore” di Dalì è stato forse il miglior esecutore a livello europeo, ma che è soprattutto un apprezzatissimo pittore dallo stile personale, simbolico e quasi mistico, specie nelle infinite variazioni sulla sua amata Venezia.
Silvia Ragazzini Martelli è poetessa, scrittrice, pittrice, organizzatrice infaticabile di un bellissimo evento che ogni anno si tiene a Sissa (PR): il Premio Letterario Internazionale “Padus Amoenus”, con cui l’”Atelier Gambaretto” collabora fattivamente, avendo portato quest’anno moltissime piastrelle con riproduzioni di poesie, quadri, fotografie e testimonianze di Artisti (liguri e non) che verranno inserite in un “Museo a cielo aperto” nella frazione di Palasone, vicino a Sissa. La Ragazzini Martelli ha voluto esporre qui a Varazze un delicato “Ritratto di donna” che, per la tenuità del tratto e dei colori”, mi ha ricordato i ritratti femminili del grande Ernesto Treccani, sopra menzionato.
Tiziana Salamone (in Arte Tittilù) ha studiato psicologia a Torino ed è una apprezzata “master reiki”. Interessantissime le sue tre opere astratte: “La quiete della Grande Madre”, “Shaman” e “Lo sguardo dell’anima”, con chiare influenze del pensiero, della mistica e delle religioni orientali, nelle quali il contenuto interiore si appalesa in colori e forme trascendentali.
Art Ketj è il nome d’arte di Caterina Galleano, varazzina, che non poteva mancare a questa rassegna. “Ballerina seduta” è un olio su legno (50×60) in cui il tutù rosso della ragazza dà l’idea del dispiegarsi dei petali di un fiore: un quadro delicato e altamente poetico, com’è nello stile dell’Autrice.
Gerry Buschiazzo, nativo di Piampaludo sopra a Sassello ma legato a doppio filo a Varazze, ha portato alla mostra una sua personale, coinvolgente visione della magnifica “Villa Araba”, che apre l’altrettanto splendido lungomare “Europa” di Varazze in direzione di Cogoleto.
Di Rosalina Collu, infine, abbiamo tre opere in cui si alternano una visione amorosa ed onirica, l’amore per i nostri amici gatti e sentimenti di serena bellezza mulìebre, il tutto espresso con colori e tratti marcati e vivi.
Chi scrive ha voluto ricordare in apertura di presentazione la figura indimenticabile di Giuseppe Di Terlizzi, fotografo, artista, operatore di ripresa e apprezzato “regista” di moltissime esposizioni, in questa ed in altre sedi di Varazze e dintorni, repentinamente scomparso, ed al quale sarà dedicato un doveroso omaggio all’interno della personale di Art Ketj e Demj Canepa che si inaugurerà lunedì 27 maggio presso la sede del Gruppo Artisti Varazzesi di via Malocello.
E il presentatore non ha mancato di invitare tutti i presenti all’importante mostra che si terrà dal 18 al 28 luglio prossimi (inaugurazione sabato 20 luglio alle ore 17) presso la Sala Nervi del Palazzo della Provincia di Savona, in onore e ricordo dei coniugi Capasso: il grande poeta e critico Aldo Capasso (1909-97), più volte candidato al Nobel per la Letteratura, e l’ inseparabile consorte, M.me Florette Morand Capasso (1926-2019), scomparsa a febbraio, indimenticabile protettrice di ogni forma d’Arte ed organizzatrice di eventi.
Al termine della cerimonia d’ inaugurazione, una intensa ed emozionante lettura di poesie da parte di Maura Arena e di Caterina Galleano, che ha letto le liriche di Cristina Stringhini, autrice di Cremona presente all’evento.
E’ seguito un aperitivo offerto dalla Cantina “Duca di Barbozza” di Giovanni Schievanin di Valdobbiadene (TV), magistralmente servito da Antonella Frosio.
Tra il pubblico presente, abbiamo notato la famosa poetessa Franca Maria Ferraris, che sarà tra i protagonisti del sopra citato evento di luglio in onore dei coniugi Capasso.
Una mattinata intensa e densa a livello artistico, culturale ed umano, che lascerà senz’altro un ottimo ricordo in chi ha avuto il piacere d’essere presente.» – (Marco Pennone)

Questo articolo è stato pubblicato il 12 Mag 2019 alle 10:20 ed è archiviato nelle categorie Attualità, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE, OPERATORI COMMERCIALI. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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