Varazze – Retroporto – San Nazario non perde la speranza

 

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni
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Varazze, 06.09.2007.

discesa pericolosa da piazzale FS verso piazza XXIV Maggio.PonentevarazzinoNews

San Nazario non perde la speranza
di vedere sistemato il quartiere

A Varazze, in queste ultime settimane sono state prese iniziative istituzionali, e si sono dette molte cose a proposito del futuro della prevista riqualificazione del ponente cittadino. Si tratta indubbiamente di decidere un intervento che cambierà  sicuramente volto al quartiere dell’estremo ponente, ma influirà  anche sul futuro socio ed economico dell’intera città . Non ci stupiamo quindi delle differenti prese di posizione dei politici, tenendo conto del fatto, non trascurabile, che chi si appresta a portare in porto il progetto, altri non è che chi ha già  concretizzato le ultime due grandi opere realizzate negli ultimi decenni, e ha impostato l’iter burocratico e la progettazione di altri importanti interventi per la città , in fase di definizione o realizzazione.

Chi è impegnato politicamente deve tenere conto di vari fattori e fare i conti con complesse valutazioni, estranee ai noi cittadini anche se impegnati in un sodalizio spontaneo di rappresentanza. Non riusciamo a capire le sfumature di tutte le varie prese di posizione, iniziative, affermazioni, petizioni, raccolte di firme, referendum consultivi, accuse e reazioni, schermaglie in Sala Consigliare, nel corso di “sedute” che devono decidere del futuro assetto territoriale di un’importante zona cittadina.

La riunione ristretta tenuta da questo direttivo, che ha valutato secondo coscienza, quanto sopra esposto, ha convenuto a maggioranza di continuare l’opera di sensibilizzazione nei confronti dei politici varazzini, affinché decidano di porre un freno a questo modo di operare, ascoltando finalmente il nostro “popolare” invito a mediare, facendo chiarezza e optando per un salutare meno duro confronto e a blindate posizioni.

La riqualificazione del ponente è auspicabile che proceda con sollecitudine, lo vuole tutta la cittadinanza, e non solo i privati proprietari delle aree interessate e chi su di esse ha investito. Occorre però dare risposte e risolvere alcuni quesiti posti dai politici di minoranza, dalle Associazioni Ambientaliste e dalla cittadinanza attiva. Confidiamo sui vertici della Giunta Comunale perché trovino la forma e il metodo per accogliere la nostra richiesta.

Firmato: Il direttivo.

Riportiamo i più recenti comunicati stampa inviateci e articoli pubblicati dai locali quotidiani:

Comunicato stampa

In spazzatura le firme di 2.000 varazzini?

L’Amministrazione comunale di Varazze, con la revoca del vecchio SUI (studio urbanistico di inquadramento del 15 febbraio 2007) e l’adozione di un nuovo SUI delle aree retro portuali di Varazze, deliberati entrambi con una inimmaginabile “furbata Ferragostana” dal Consiglio Comunale in data 13 agosto u.s., ha tentato di mettere fuori gioco il referendum.

Con il nuovo SUI, i volumi per l’edificazione nel retro porto non sono cambiati rispetto a prima (37.000 mc nel retro porto e 19.000 nella zona dei cantieri Baglietto) bastava, pertanto, una semplicissima variante al SUI precedente senza rifarne uno nuovo.

Una semplice alzata di mano in Consiglio Comunale, ha gettato nella spazzatura la volontà  di oltre 2.000 residenti che sono preoccupati per la città  e che vogliono esprimersi democraticamente sul suo futuro. Tale atto dimostra che evidentemente temono il giudizio dei cittadini su questa ennesima colata di cemento.

La manovra, volta quindi unicamente a cancellare la volontà  degli oltre 2.000 (duemila) firmatari, si evidenzia come un mero atto di arroganza politica, non solo nei confronti del comitato referendario, bensଠnei confronti dell’intera città  e delle norme che ne regolano la democrazia. Ennesima dimostrazione ne sia l’invettiva dell’Assessore Busso che testualmente dice ” del referendum ne parleremo in altra occasione”.

Il coordinatore di Forza Italia ““ Varazze – Andrea Valle
Varazze, 25 Agosto 2007

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Comunicato stampa dei promotori del referendum sul retro porto di Varazze

L’amministrazione comunale di Varazze, con la revoca del vecchio SUI (studio di inquadramento urbanistico) e l’adozione di un nuovo SUI avvenuta in Consiglio Comunale il 13 agosto u.s. non ha modificato l’oggetto sostanziale del referendum proposto dal Comitato Promotore composto da Gerolamo Carletto, Giovanni Delfino, Andrea Valle, Marisa Delfino e Gianantonio Cerruti.

Infatti l’operazione è stata attuata con una “furbata ferragostana” volta unicamente a mettere fuori gioco gli oltre 2000 (duemila) cittadini che hanno firmato la proposta di referendum; risulta quindi chiaramente strumentale, altro che “falsità  della minoranza”.

Con il nuovo SUI i volumi per l’edificazione nel retro porto sono 37.000 metri cubi e nella zona dei cantieri Baglietto i 19.000 metri cubi non sono cambiati.

Pertanto verranno svolte tutte le azioni conseguenti per tutelare i cittadini di Varazze che hanno diritto di esprimersi.

Quest’altro intervento proposto da Busso congestionerà  irrimediabilmente tutta la zona di ponente, infatti raddoppiando quasi i volumi avremo il doppio degli abitanti previsti dal piano Comunale.

Una avveduta amministrazione si dovrebbe preoccupare di snellire una zona come quella del ponente in cui sono allocati: cimitero, campo sportivo, supermercato, stazione ferroviaria, porto, polo cantieristico, partenza passeggiata, confluenza Aurelia con Aurelia bis, ingresso e uscita porto.

E’ bene che i cittadini si rendano conto e siano partecipi di un’azione referendaria, perché anche questa volta si propone una colata di cemento che porterà  enormi vantaggi economici agli attuatori del progetto senza un adeguato ritorno per la città  di Varazze.

Concludendo, i personaggi che mettono a rischio la tenuta democratica della Città  sona da identificarsi negli amministratori in carica che non vogliono che i cittadini possano esprimere la loro opinione.

Il Comitato Promotore
Gerolamo Carletto – Giovanni Delfino – Andrea Valle – Gianantonio Cerruti – Marisa Delfino

Varazze, 25 Agosto 2007

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La Stampa ed. di Savona” – Varazze – An contro Comune per l’operazione del retroporto

An contesta il Comune sull’operazione immobiliare del retroporto. «L’operazione edilizia del retroporto di Varazze, e dell’intera zona situata tra la stazione Fs e il cimitero, è un importante investimento privato. La giunta ha però l’obbligo di ottimizzare la ricaduta con un ritorno in termini pubblici. E’ riduttivo che l’amministrazione di centrosinistra chieda in cambio ai costruttori solo il rifacimento del campo da calcio con parcheggi». Cosଠdice Paolo Patruno, responsabile del Circolo An di Varazze. “Inoltre è molto grave che la giunta tenti di eludere il quesito referendario».

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Il Secolo XIX“ – Retroporto, An accusa la giunta«Vuole eludere il referendum»

OPERAZIONE retroporto. A Varazze scende in campo An, a sostegno del referendum ma anche per sottolineare che la città  «non può permettersi di perdere questo investimento privato».

Il segretario provinciale Luigi Bussalai e il responsabile del circolo di Varazze di An, Paolo Patruno, richiamano il sindaco Ghigliazza «all’obbligo di “ottimizzare” la ricaduta, il ritorno in termini pubblici». Ed è questo, come al solito, il tema cruciale di tutte le operazioni immobiliari che si sono realizzate in questi anni nel Savonese. Il privato che costruisce fa affari d’oro, e questo è un fatto. Ma cosa ci guadagna la comunità ? «Risulta utile una valutazione qualitativa degli oneri di urbanizzazione – sostiene An -.

Riteniamo, infatti, riduttivo che la giunta abbia chiesto come ritorno per la città  solamente un campo di calcio, se pur importante e necessario. Occorre far sଠche il valore aggiunto espresso in oneri di urbanizzazione non ricada solo sulle aree riqualificate, ma sul resto della città  in termini di servizi (sarebbe molto importante avere una piscina in città ), parcheggi e quant’altro con priorità  al recupero delle zone degradate». Bussalai e Patruno definiscono inoltre «molto grave e irriguardoso verso i cittadini firmatari, che la giunta stia cercando di eludere il quesito referendario, modificando la delibera di approvazione.

E inaccettabile – prosegue An – che di fronte a questo utile dibattito sul futuro di Varazze, per uscire dall’impasse si utilizzi la scappatoia di una modifica puramente tecnica alla delibera. I cittadini chiedono alla giunta una responsabile risposta politica».

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VARAZZE LA PETIZIONE SUL RETROPORTO AVEVA RACCOLTO DUEMILA FIRME

Forza Italia difende il referendum ““ “La Stampa ed. di Savona” ““ 26.08.2007

Finiranno nel cestino le firme di oltre duemila varazzini ? Se lo chiede Andrea Valle, coordinatore cittadino di Forza Italia e consigliere d’opposizione, a proposito del referendum consultivo che, secondo il sindaco Antonio Ghigliazza, è stato ritenuto dal segretario comunale «improcedibile». Referendum che dovrebbe consentire alla popolazione di Varazze di esprimersi se volere o no la riqualificazione di tutto il ponente della città .

«L’amministrazione di centrosinistra, con la revoca del vecchio studio urbanistico d’inquadramento (Sui) del 15 febbraio, e l’adozione di un nuovo documento delle aree retroportuali di Varazze, deliberati entrambi con un’inimmaginabile “furbata ferragostana” dal consiglio comunale il 13 agosto, ha tentato di mettere fuori gioco il referendum», spiega Valle. «Con il nuovo Sui, i volumi per l’edificazione nel retroporto non sono cambiati rispetto a prima, 37 mila metri cubi alle spalle del porto e 19 mila nella zona dei Cantieri. Bastava, pertanto, una semplice variante al Sui precedente senza rifarne uno nuovo – aggiunge Valle – . Una semplice alzata di mano in Consiglio ha gettato nella spazzatura la volontà  di oltre duemila residenti che sono preoccupati per la città  e che vogliono esprimersi democraticamente sul suo futuro.

Questo atto dimostra, evidentemente, che la maggioranza teme il giudizio di questa futura ennesima colata di cemento». «La decisione del Consiglio non ha modificato l’oggetto sostanziale del referendum da noi proposto. Quest’intervento edilizio, proposto dall’assessore Giovanni Busso, congestionerà  irrimediabilmente tutto il ponente di Varazze. Infatti, raddoppiando quasi i volumi, avremo il doppio degli abitanti previsti dal Piano comunale. Un’avveduta amministrazione si dovrebbe preoccupare di snellire una zona, come quella di ponente-San Nazario, in cui si trovano già  cimitero, campo sportivo, supermercato, stazione ferroviaria, porto, polo cantieristico, passeggiata, confluenza litoranea con Aurelia bis», hanno spiegato i membri del Comitato Promotore composto da Gerolamo Carletto, Giovanni Delfino, Andrea Valle, Marisa Delfino e Gianantonio Cerruti. «Da parte nostra saranno svolte tutte le azioni conseguenti per tutelare i cittadini di Varazze che hanno diritto di esprimersi”, hanno concluso i promotori. M. PI.

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La Stampa ed. di Savona“ – retroporto del 25.08.07 – COMUNE – IERI IL SEGRETARIO HA DICHIARATO IL REFERENDUM IMPROCEDIBILE

«Qui sul tavolo c’è un foglio chiaro e leggibile. Basta ricopiarlo, cosଠla finiamo con le falsità  e i depistaggi»: l’assessore comunale alle Grandi opere Giovanni Busso (Ds), già  tre volte sindaco, sbatte sulla scrivania del primo cittadino Antonio Ghigliazza il documento con i termini dell’operazione che trasformerà  la zona a ponente di Varazze (ma i tempi d’attuazione sono ancora incerti).

La grande operazione edilizia del retroporto doveva essere posta al quesito referendario, spinto dalle opposizioni. Ma ieri mattina il segretario comunale ha dichiarato il referendum «improcedibile». «Del referendum ne parleremo in altra occasione», tuona Busso. Il programma che coinvolgerà  il quartiere di San Nazario, i Cantieri Baglietto, le ex aree Giuntini e Conceria Rocca e firmato dalla maggioranza, prevede che, rispetto ai volumi attuali, saranno costruiti 7 mila metri cubi in meno nei Cantieri Baglietto e 41 mila metri cubi in meno nel retroporto. Nella zona retrostante il cantiere navale saranno edificati 37 mila metri cubi di residenza, di cui il venti per cento per il commercio. L’area dei Baglietto sarà  ripartita in 15 mila metri cubi per un albergo, 4 mila in abitativo e 615 metri cubi per negozi. Nelle ex aree Giuntini Gas, i 5 mila metri cubi avranno un futuro residenziale, con il 20 per cento in edilizia convenzionata.

Il vetusto campo di calcio Pino Ferro sarà  rifatto e sopraelevato, con manto in erba sintetica. Sotto l’impianto saranno destinati mille metri quadrati ai Vigili del fuoco. Altri 764 metri quadri andranno ad artigianato e commercio. Cosa otterrà  il Comune dall’intervento, realizzato da privati ? «Il riordino di una zona oggi degradata, l’ammodernamento dei Baglietto a sostegno dell’occupazione, un nuovo campo di calcio, la sistemazione in locali del Comune per i pompieri e in aree di concessione municipale di Croce Rossa, Avis e Protezione civile – hanno spiegato Busso e Ghigliazza – Avremo parcheggi pubblici per 350 auto, un albergo di qualità , l’appendice della passeggiata tra città  e porto e una piazza sul mare di 3 mila metri quadrati. Infine, la messa in sicurezza del rio Cucco e del rio Rianello e la ristrutturazione della piazza fronte stazione ferroviaria. Giudichino i cittadini se è poco».

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Il Secolo XIX“ – «Nessuna cementificazione solo vantaggi per Varazze» – I nuovi quartieri residenziali.

Ghigliazza e Busso rispondono alla critiche: «Falsità  dalla minoranza»

«Non ci saranno nuove cementificazioni, anzi i volumi esistenti saranno drasticamente ridotti con una razionale edificazione che riqualificherà  il ponente. La città , inoltre, avrà  un rilevante tornaconto dall’intervento. Quanto di diverso certe componenti politiche, putroppo, scrivono, è mera falsità ».

Antonio Ghigliazza, sindaco di Varazze, e Giovanni Busso, assessore ai Progetti speciali, introducono cosଠun documento, sottoscritto dalla maggioranza, in cui vengono elencati i dati relativi all’operazione che cambierà  volto alla degradata zona. Busso ammonisce. «Ci sono- dice- personaggi che stanno mettendo a rischio la tenuta democratica della città  e dei rapporti istituzionali».

Cantieri Baglietto. «La ristrutturazione- spiega Ghigliazza- sarà  complementare alle esigenze moderne del cantiere che, con gli investimenti attuati e previsti, garantisce prosecuzione produttiva e di rimessaggio, e al nuovo porto. A operazione conclusa, nell’area Baglietto ci saranno 7mila metri cubi in meno rispetto ad oggi. Vi troveranno spazio un albergo di lusso, edilizia residenziale per 1142 metri quadrati e 615 di commercio, oltre alla concessione al Comune delle sedi che ospiteranno Cri, Avis e Protezione civile.

Retrocantieri. Il comparto T1C (ex conceria, Italgas, Varauto,ecc.) fa la parte del leone con i suoi 37 mila metri cubi («Ma il vecchio piano ne avrebbe concessi ben 55mila», ricorda Giovanni Busso) di edilizia e commercio. Sarà  abbattuto il baluardo della “Conceria Rocca”. Da lଠa ponente saranno costruite case a cinque piani su una schiera. Davanti, una passeggiata stile “Ramblas” spagnole, dove un palmeto centrale sarà  la simbolica prosecuzione di lungomare Paolo Cappa.

«Il Comune otterrà  poco? Lasciamo il giudizio ai cittadini – dicono Ghigliazza, Busso e colleghi -, i dati forniti sono a disposizione di tutti. Da sempre c’è chi propone di fare meglio e avere di più, bloccando la città  e il suo sviluppo senza ottenere mai nulla».

Questi i dati. La città – si legge nella relazione- avrà , a spese dei privati, un campo di calcio a norma europea, con adeguati servizi. Sempre il privato sistemerà  a sue spese- su proprietà  comunale- il distaccamento dei vigili del fuoco (1000 metri quadrati più area di manovra), metterà  a disposizione nella zona parcheggi pubblici per 8mila metri quadrati. Gli imprenditori realizzeranno la passeggiata pedonale fra città  e porto, lungo l’Aurelia e una piazza sul mare (area Baglietto) di oltre 3mila metri quadrati.

«Non dimentichiamo- concludono sindaco e assessore – che per eseguire certi interventi occorre rapportarsi con disposizioni di legge vincolanti, vedi la messa in sicurezza dei torrenti, nel caso specificio Cucco e Rianello-Cantalupo. La sola esecuzione di queste opere, essenzialmente utili alla collettività , costerà  ai privati 800mila euro. Se è poco tutto ciò».

Insomma, il Comune è convinto che l’intera operazione immobiliare non porterà  che vantaggi alla città  di Varazze. Angelo Ragazzoni.

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“Il Secolo XIX“ – «Calpestata la volontà  di duemila varazzini» – 26/08/2007

«UNA semplice alzata di mano in consiglio comunale ha gettato nella spazzatura la volontà  di oltre duemila residenti che sono preoccupati per la città  e che vogliono esprimersi democraticamente su suo futuro». Lo sostiene Andrea Valle, coordinatore di Forza Italia. «Tale atto dimostra che evidentement ei nostri amministratori temono il gudizio dei cittadini su questa ennesima colata di cemento», prosegue Valle. E aggiunge: «Questo è un mero atto diarroganza politica, non solo nei confronti del comitato referendario, bensଠnei confronti dell’intera città  e delle norme che ne regolano la democrazia. Ennesima dimostrazione ne sia l’invettiva dell’assessore Busso che testualmente dice: “del referendum ne parleremo in altra occasione”. Conclude definendo una «furbata ferragostana» il voto del consiglio comunale.

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La Stampa ed. di Savona“ – RESPINTO IL VERDETTO DEL COMUNE
Varazze, sul referendum il Comitato non si ferma

«Il referendum consultivo dichiarato “improcedibile” dal Comune interpreta in realtà  una legge abrogata». Lo sostengono i componenti del Comitato referendario di Varazze, promosso per chiedere il parere della cittadinanza sulle volumetrie dei nuovi insediamenti previsti nella zona fra il retroporto e la ferrovia, che rilanciano cosଠla loro iniziativa. Nel Consiglio comunale del 13 agosto c’era stata una modifica, sottile ma sostanziale, con l’accoglimento «tattico» da parte della maggioranza di centrosinistra dell’istanza proposta dalla minoranza. La mossa però «gettava nel cestino» le firme raccolte per la consultazione che il segretario comunale dichiarava «improcedibile». I cinque consiglieri promotori Gerolamo Carletto (Margherita), Gianantonio Cerruti (Indipendente), Marisa Delfino (Rifondazione), Giovanni Delfino (Udc) e Andrea Valle (Fi), si sono cosଠattivati per confermare un referendum consultivo, sempre relativo ai volumi futuri di San Nazario. «L’iter, iniziato a metà  giugno, che prevede la raccolta di duemila firme di varazzini, andrà  avanti sino al 20 settembre», hanno spiegato. M.P.

Il Secolo XIX“ – Varazze, é scontro sul referendum – duemila firme 06/09/2007

Il Comune lo ha definito improcedibile. I promotori insistono e minacciano azioni giudiziarie.

AVANTI TUTTA nella raccolta di firme per il referendum anti-delibera del progetto del nuovo retroporto, nonostante il Comune lo abbia ufficialmente dichiarato improcedibile. Lo comunicano i cinque consiglieri di minoranza che lo hanno indetto, e che si appellano ad una sentenza in materia della Corte costituzionale, datata 1978.

Il consiglio comunale, per la cronaca, aveva variato il “SUI” del comparto T1 (aree di ponente), il 13 agosto, rendendo teoricamente nulla la richiesta di consultazione, che si rifaceva ad una precedente delibera.

«L’adozione del nuovo strumento urbanistico- dicono i consiglieri pro-referendum, Gerolamo Carletto, Giovanni Delfino, Andrea Valle, Gianantonio Cerruti e Marisa Delfino – non ha di fatto mutato l’oggetto fondamentale della domanda relativa alla delibera precedente, che risale a febbraio. Ci riserviamo azioni anche in sede giurisdizionale a tutela dell’iniziativa referendaria.

Presenteremo comunque entro il termine del 13 settembre oltre duemila firme a richiesta della consultazione popolare». I varazzini che hanno sottoscritto la richiesta sono più di 2.300. «E molti – hanno sottolineato i promotori – si aggiungeranno se dovessimo riaprire la raccolta».

Il sindaco, Antonio Ghigliazza, replica. «L’improcedibilità  sulla prima richiesta è motivata dal responso del segretario generale del Comune- spiega- e sulla seconda domanda sarà  espresso un parere dopo ulteriori verifiche». La pratica che dovrebbe portare all’inizio dei lavori per l’importante recupero urbanistico del ponente varazzino, intanto, va avanti senza indugi. L’amministrazione comunale sembra determinata, nonostante l’ipotesi-referendum. a. r.-

Questo articolo è stato pubblicato il 07 Set 2007 alle 18:58 ed è archiviato nelle categorie Attualità, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o effettuare un trackback dal tuo sito.

Un commento

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Savona Notizie” – Il Comitato Ponente Varazzino “sollecita” il Palazzo
Data di pubblicazione: 10/09/2007 San Nazario non perde la speranza di vedere sistemato il proprio quartiere

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2 Trackbacks/Pings

  1. Ponente Varazzino » Varazze - Referendum abrogativo sul retroporto depositate 2.353 firme.    10 Set 2007 / 6pm:

    […] della Corte costituzionale del 1978. Tutto questo lo abbiamo documentato con il nostro post “San Nazario non perde la speranza di vedere sistemato il proprio quartiere”. Il nostro auspicio era, e rimane quello di vedere i nostri politici di maggioranza e minoranza […]

  2. Ponente Varazzino » Riqualificazione Ponente Varazzino: Sommario post pubblicati    10 Set 2007 / 8pm:

    Genovapress” – VARAZZE SAN NAZARIO NON PERDE LE SPERANZE DI RIQUALIFICAZIONE
    martedì, 11 settembre 2007 10:30
    A Varazze, in queste ultime settimane sono state prese iniziative istituzionali, e si sono dette molte cose a proposito del futuro della prevista riqualificazione del ponente cittadino. Si tratta indubbiamente di decidere un intervento che cambierà sicuramente volto al quartiere dell’estremo ponente, ma influirà anche sul futuro socio ed economico dell’intera città.

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