Varazze – I Cantieri Baglietto diventeranno attrazione turistica
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I Cantieri Baglietto diventeranno
attrazione turistica
Nella letterina inviata a metà mese a Babbo Natale, per chiedergli in dono una rapida e condivisa soluzione della riqualificazione del ponente varazzino, indicavamo come una delle priorità il restyling dei vecchi capannoni dei Cantieri Baglietto. Il futuro dell’ultimo cantiere navale cittadino, primaria e qualificata attività che risale ancor prima dell’era romana, quando il luogo si chiamava, non a caso, Ad Navalia, modificato dopo l’anno Mille in “Varagia“ e “Varagine“ (paese del varo), ci impegna ed intriga molto.
Non possiamo e non vogliamo accettare che una dopo l’altra tutte le attività , che hanno segnato ed accompagnato la crescita e lo sviluppo della città , l’abbandonino per lidi più sicuri e rispondenti alle attuali necessità produttive. Con la costruzione del nuovo porto Marina di Varazze ci aspettiamo, anzi, un incremento di produzione e l’impiego di nuove maestranze.
Plaudiamo quindi alla decisione del nostro Signor Sindaco ed Assessore ai Progetti Speciali e già tre volte Sindaco, di rivolgersi direttamente ai circa 40 dipendenti dei Cantieri, ai lavoratori delle aziende esterne ed agli artigiani che li prestano la loro mano d’opera, per illustrare gli interventi previsti per mettere in sicurezza capannoni ed impianti e renderli adatti alle nuove tipologie produttive. E non di meno apprezziamo l’impegno assunto con i presenti, più preoccupati a conservare il proprio posto di lavoro che interessati agli aspetti tecnici degli interventi di recupero.
Qualche perplessità la nutriamo invece noi, sulla certamente innovativa soluzione della vetrata, che delimitando la parete sotto il porticato lato Aurelia, consentirà ai passanti d’assistere alle lavorazioni che si svolgono all’interno dei Cantieri. Sicuramente, come abbiamo già avuto modo di affermare per l’altra “scommessa”, il previsto hotel di qualità adiacente ai capannoni, i nostri Amministratori, Tecnici Comunali e soprattutto gli imprenditori coinvolti avranno attentamente valutato e considerato tutti gli aspetti dell’operazione.
Noi avremmo preferito spazi aperti sul mare al posto dei fatiscenti locali dismessi, non più necessari alle attività produttive. I discorsi che mirano ad evidenziare la diminuzione dei metri cubi che saranno edificati rispetto agli attuali, sono di parte e non tengono assolutamente conto di tutte le variabili, che oggi meritano attenzione e risultano spesso vincolanti. Tutti prima o poi dovremo rendercene conto, e recuperare per quanto possibile lo scempio e i danni arrecati al territorio in cui viviamo, e vorrebbero farlo altri dopo di noi.
Continuiamo ad essere fiduciosi e ritenere che questionari, referendum, aule giudiziarie e muro contro muro, possano essere superati dalla presa di coscienza che convenga trovare delle soluzioni concordate, che ci consentano di vedere finalmente realizzato il recupero di questa degradata e strategica zona cittadina. Non siamo per nulla sicuri che il “blindato” progetto di recupero predisposto dall’Assessore ai Progetti Speciali, possa concretizzarsi ed essere applicato senza necessari ed indispensabili aggiustamenti, nonostante tutte le strategie e le forze messe in campo.
Firmato: il direttivo
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