Allarme ‘pellet’ radioattivo

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Varazze, 15.06.2009.

PonentevarazzinoNews

combustibile_6mmAllarme ‘pellet’ radioattivo

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci da Italia dei Diritti, che tratta dell’emergenza ‘pellet’ radioattivo. Ancora una cocente dimostrazione di come il nucleare sia molto pericoloso da trattare, gli errori sono sempre in agguato e, quando si manifestano, difficili da rimediare.

Riteniamo sia assolutamente indispensabile, anche per noi comuni cittadini, riflettere seriamente sui programmi futuri del nostro Governo, ponendo la massima attenzione alle tecnologie e norme di sicurezza impiegate, senza trascurare i sistemi di smaltimento e stoccaggio delle scorie. Cercare di capire oggi per non rimpiangere domani, rimane l’unico e il miglior mezzo di difesa a nostra disposizione.

Non potremmo dedicarci con più entusiasmo e mezzi allo sviluppo di fonti energetiche alternative e rinnovabili? A quando l’appuntamento serio e risolutore?

Concordiamo infine sul fatto che sia consigliabile acquistare prodotti nazionali,  per motivi inerenti i controlli e la sicurezza e  per il sempre pressante fattore di salvaguardare la nostra economia.

COMUNICATO STAMPA

Allarme pellet a Cagliari, Gandolfi commenta.

Il responsabile sardo dell’Italia dei Diritti: “Abbiamo dimenticato troppo in fretta Chernobyl”.

Cagliari, 15 giugno 2009 – “Il sequestro avvenuto in tutta Italia (ben 30 tonnellate solo a Cagliari) del pellet radioattivo proveniente dalla Lituania deve tornare a farci riflettere sugli effetti a lungo termine dell’energia nucleare, come di molte altre pratiche industriali e militari.”

Questo il commento di Federico Gandolfi, responsabile per la Sardegna del movimento Italia dei Diritti, riguardo alla diffusione in Italia di pellet radioattivo.

L’inchiesta è partita da Aosta, dove un abitante insospettito dalla strana combustione del materiale ha dato l’allarme. Dopo le analisi è risultato che un carico di marca Natur Kraft proveniente dalla Lituania, giunto in Italia nell’ottobre 2008, conteneva tracce del pericoloso Cesio 137, sostanza radioattiva prodotta dalla detonazione di armi nucleari.

Sabato scorso 300 quintali di combustibile sono stati sequestrati a Cagliari dagli agenti della Squadra mobile su disposizione della Procura di Aosta. Il combustibile era custodito in un deposito di via Delle Langhe ed era stato distrutto dall’inondazione del 22 ottobre scorso.  Oggi gli specialisti dell’Arpa effettueranno test più approfonditi sui campioni sequestrati.

Soltanto ieri la procura di Aosta aveva disposto il sequestro di 23 tonnellate a Bologna, dopo che altre 29 province erano state interessate dal blitz scattato sabato scorso. “È evidente – ha continuato Gandolfi – come tecnologie e produzioni che lasciano, o rischiano di lasciare, residui radioattivi e chimici, rappresentano tante bombe ad orologeria che in tempi di crisi sarà sempre più difficile controllare. Queste pratiche devono essere abbandonate il prima possibile, non essendoci la possibilità di controllare le esternalità prodotte, che come sempre ricadono sulla collettività e sull’ambiente naturale.

Il danno d’immagine, poi, è ancora maggiore andando a gettare un’ombra inquietante su un combustile alternativo o comunque più sostenibile dei tradizionali impianti a gasolio, a cui molti cittadini si stanno rivolgendo con la giusta convinzione di abbattere consumi ed inquinamento. Il primo consiglio che si può dare è quello di accettare di spendere non di più, ma il giusto, andando a cercare un prodotto locale e certificato, sostenendo così la produzione forestale nazionale e regionale, risparmiando sui costi di trasporto e incentivando le buone pratiche”.

Riguardo alla sicurezza di prodotti esportati l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro ha poi aggiunto: “Su queste importazioni, è evidente che la sola provenienza comunitaria non si è dimostrata una garanzia sufficiente a tutela dei cittadini. Non occorrono protezionismi ma certificazioni obbligatorie, che vadano a tutela dell’ambiente, delle salute e dei diritti del lavoratori come dei consumatori, qualunque sia il paese d’origine”.

Fonte: Ufficio Stampa Italia dei Diritti
e-mail: mailto: italiadeidiritti@yahoo.it
sito web www.italymedia.it/italiadeidiritti

Il direttivo.

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Questo articolo è stato pubblicato il 15 Giu 2009 alle 17:50 ed è archiviato nelle categorie Ambiente, Attualità, FONTI DI ENERGIA, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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Comunicato stampa

Combustibile radioattivo in Liguria, la reazione di Ferraioli

Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Per garantire la sicurezza è fondamentale effettuare controlli a campione quando questi materiali entrano in Italia”

Genova, 16 giugno 2009 – “L’autorità preposta continui ad effettuare controlli sulle partite di pellet provenienti dalla Lituania.” Il responsabile dell’Italia dei Diritti per la Liguria Maurizio Ferraioli si augura che l’attenzione continui ad essere alta affinché sia possibile recuperare il combustibile radioattivo giunto nel nostro paese. “Fortunatamente – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – i cittadini hanno potuto apprendere da televisioni e giornali che il combustibile sprigiona sostanze radioattive solo se bruciato.

Gli interventi e le indicazioni fornite dai vigili del fuoco sono indispensabili ma, per garantire la sicurezza, è fondamentale effettuare controlli a campione quando questi materiali entrano in Italia. Non dimentichiamo – conclude Ferraioli – che i territori di provenienza non sono lontani da Chenobyl.”

16 Giu 2009 alle 15:40

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