Varazze: Il Dl su Sviluppo e Spiagge preoccupa e allarma non solo gli ambientalisti

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni

Varazze, 7 maggio 2011.                                              Home page

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Il Dl su Sviluppo e Spiagge preoccupa e allarma non solo gli ambientalisti

Il decreto incontra la netta contrarietà degli ambientalisti, per una norma relativa alle concessioni per le spiagge. Fermo restando il diritto di “passaggio” e “utilizzo”, il provvedimento stabilisce che tutto ciò che e’ terreno su cui insistono insediamenti turistici (chioschi, stabilimenti balneari) sarà oggetto di diritto di superficie, che durerà novant’anni e dovrà essere richiesto dagli imprenditori che vorranno proseguire la loro attività. Il diritto sarà ovviamente a pagamento. Per gli ambientalisti, si tratta di una “svendita” e “privatizzazione” di un “patrimonio comune”. Anche le opposizioni sono molto critiche, così come la Cgil.

Legambiente: “E’ una vergogna. Per la prima volta si apre al condono degli edifici abusivi su terreni demaniali. E si potrà costruire sui 300 metri dal mare aggirando la Legge Galasso. Invitiamo i ministri Prestigiacomo e Galan a leggere attentamente il testo del decreto”.

“Addio chioschetti e passeggiate in riva al mare. Arriveranno palazzi e centri commerciali vista mare. Beati gli abusivi e le mafie, che potranno legalizzare qualsiasi edificio costruito sul demanio. Il provvedimento infatti non distingue tra edifici che hanno una concessione e quelli abusivi, aprendo così le porte al condono per centinaia di edifici e interi villaggi, come Triscina in Sicilia,  costruiti in barba a qualsiasi legge. E per il futuro, il Dl Sviluppo apre le porte a una spaventosa devastazione del paesaggio costiero italiano. Così Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente ha commentato le norme contenute nel Dl sviluppo relative al diritto di superficie.

“E’ incredibile, nel testo c’è scritto che nel demanio costiero ‘sulle aree inedificate l’attività edilizia è consentita in regime di diritto di superficie e nel rispetto delle norme esistenti’. Ma il Decreto, escludendo completamente il Ministero dei Beni culturali dalla identificazione delle aree inedificabili e dalla concessione del diritto di superficie, di fatto apre le porte a nuovi edifici sulle spiagge. Inoltre, con il trasferimento del demanio marittimo alle Regioni nell’ambito del federalismo si può arrivare ad aggirare, in accordo con i Comuni e i privati, qualsiasi tutela oggi esistente”, ha continuato Venneri.

Senza dimenticare che la norma relativa alla possibilità di costruire anche nella fascia dei 300 metri dalla battigia trasformerà inevitabilmente il paesaggio costiero perché permetterà di sostituire la spiaggia libera o occupata dai chioschi in legno con edifici in cemento di ogni tipo, in grado di ospitare alberghi, appartamenti, negozi, palestre e quant’altro.

“Insomma, addio spiaggia. Al posto dei tradizionali stabilimenti avremo centri fitness e alberghi, negozi e appartamenti vista mare. Speriamo che i ministri dei Beni culturali e dell’Ambiente si impegnino per bloccare questo scempio”, ha concluso Venneri.

Fonte: Legambiente

Questo articolo è stato pubblicato il 07 Mag 2011 alle 17:11 ed è archiviato nelle categorie Ambiente, Attualità, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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