Quando all’Oratorio Salesiano di Varazze c’erano i “passa volanti”

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Varazze, 21.07.2021.                                 Home page

Quando all’Oratorio Salesiano di Varazze c’erano i “passa volanti

In occasione del 150° di fondazione dell’Opera Salesiana a Varazze, un vecchio ex allievo e assiduo frequentatore dell’Oratorio, ricorda con nostalgia quel bel tempo andato, fatto di educazione religiosa e sociale, di assistenza spirituale e di quel sano gioco che permetteva ai ragazzi di sfogarsi in tanti modi, senza la necessità di cercare altrove e magari con pericolo, lo svago necessario allo loro età.

Parliamo degli anni 30 e 40, quando scegliere l’Oratorio non era facile per la severità di leggi che imponevano altre educazioni, marziali, per una gioventù forgiata per promessi gloriosi futuri.

Ma l’Oratorio resisteva e funzionava, eccome! Avevamo il Cinema settimanale al pomeriggio, con film per lo più western e un John Wayne ancora agli inizi, e poi le comiche di Ridolini e di Charlot, e, quando la pellicola non era arrivata in tempo, c’era sempre la comica dell’Oca, … chi se la ricorda?

Il pallone faceva lo slalom tra gli alberi di leccio nel campetto sovrastante, poi c’erano le bocce, la grande giostra per i più piccoli, le sale per i giochi di dama, carte, ecc. Ma un divertimento in particolare, per i più grandicelli e dotati, era quello dei “passa volanti“, che facevano volteggiare i ragazzi attorno a un alto manufatto di ferro, con salti acrobatici qualche volta non privi di piccoli infortuni. Si doveva dimostrare chi era il più coraggioso e bravo, e non mancava una piccola tifoseria e qualche scommessa con posta i pescetti di liquirizia.

L’Oratorio era un piccolo mondo che accontentava tutti, in una società ancora semplice che affrontava i disagi della guerra con proverbiale saggezza e pazienza, affidandosi alla protezione di Don Bosco.

Quanti ricordi: la Filodrammatica, che andava in “tournée” alle Colonie Bergamasche per portare un pò di buon umore ai soldati che arrivavano dai vari fronti, feriti o congelati, la Banda Musicale “Cardinal Cagliero“, e tante altre belle cose; un’oasi di pace per sopravvivere al caos e alla paura di quel periodo nero. Molti i sacerdoti che accudivano i giovani (alcuni dei quali “imboscati” per nascondere identità pericolose…).

Su tutto c’era Don Bosco con il suo sorriso che rasserenava e i vari direttori che guidavano la “Sua barca“: don Pertile, don Berloffa, al collegio don Masieri e don Treggia, altri nomi sfuggono nelle pieghe di un’età ormai tarda, ma resta quella bella cartolina che riflette il successo di un’opera iniziata nel 1871 per l’intuizione vivida del Santo della gioventù, ora continuato da chi ne ha preso il testimone con impegno.

Auguri vivissimi, caro vecchio Oratorio. Nelle notti di insonnia, spesso un bambino tenta ancora di saltare con i “passa volanti“.

(Testo di Mario Traversi)

Per approfondire:
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Questo articolo è stato pubblicato il 21 Lug 2021 alle 18:37 ed è archiviato nelle categorie Attualità, EVENTI E MOSTRE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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